domenica 27 marzo 2011

Non Lasciarmi (voto 8)

La bioetica e l'eugenetica sono temi sui quali preferisco non esprimermi e ai quali, con tutta sincerità, non mi sono mai particolarmente interessato. Ciò non mi ha portato ad ignorare l'uscita di 'Non lasciarmi', attratto da un trio di attori giovane e superlativo. Chi mi conosce sa bene che ho un grosso debole per Keira Knightley. E, dopo aver visto 'An Education', nella mia lista di attrici preferite Carey Mulligan è entrata di diritto nelle prime posizioni. Va da sè che per me vedere questo film era un obbligo: anche nella pellicola di Mark Romanek, Keira&Carey sono bravissime e, manco a dirlo, bellissime. Aggiungiamo pure che la parte maschile va al co-protagonista di 'The Social Network' Andrew Garfield e gli ingredienti per una immedesimazione generazionale ci sono tutti. Diciamo solo che il regista Romanek, alla sua seconda prova, è quello del non proprio entusiasmante 'One Hour Photo' ma dopo 'Non lasciarmi' è evidente che il ragazzo, nel corso degli anni, abbia fatto passi da gigante. Il romanzo di formazione è sempre stato, poi, un mio pallino, sebbene sia accompagnato da tematiche che potevano flirtare con generi più radicali come la fantascienza e l'horror. Ma Romanek è abilissimo nel raggiungere e mantenere un equilibrio magico in quello che può essere definito a tutti gli effetti un melodramma. 'Non lasciarmi' è davvero un'opera impeccabile: l'esplosione emozionale finale è costruita con intelligenza e sagacia, ogni inquadratura e ogni dialogo non sono mai fini a se stessi, il registro stilistico è meravigliosamente elegante e garbato. Di fronte ad argomenti così forti e attuali, una soluzione alternativa sarebbe potuta essere quella di virare su direzioni più mordaci e "cattive". Va apprezzata, invece, la grande sensibilità del regista, che ha il buon gusto di non cedere mai a tentazioni sperimentali. Si parla di clonazione e di diversità ma, alla fine, quello che illumina 'Non lasciarmi' è sempre Lei, la Storia d'Amore. Gli occhi di Carey Mulligan di fronte all'ultimo e definitivo trapianto sono quelli da conservare nel cuore e nei prossimi anni di cinema. Sono loro quelli che danno a 'Non lasciarmi' il respiro infinito dei grandi melodrammi classici. Bello vero.

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