domenica 18 marzo 2012

Young Adult (voto 8)

Jason Reitman giunge al suo quarto film dopo i notevoli successi di 'Thank You For Smoking', 'Juno' e 'Tra le nuvole' che lo hanno proiettato come uno dei più promettenti registi americani, in modo particolare nella descrizione di una provincia tratteggiata sia nelle sue "carinerie" che nei suoi chiaroscuri. 'Young Adult' è il suo film più feroce e graffiante e, indubbiamente, il suo migliore. Charlize Theron interpreta Mavis Gray, trentasettenne autrice di romanzi rosa per adolescenti, che ritorna nel suo paese natìo per riconquistare il fidanzato del liceo, ora padre di famiglia. Una volta era desideratissima dai suoi coetanei, ora Mavis non ha certamente perduto la sua bellezza folgorante ma si è rinchiusa in un vortice di eterna illusione, dovuto a una naturale predisposizione per la distruzione. Non a caso, vuole riconquistare il suo ex proprio nel momento in cui questo ha appena avuto una figlia e, pare, sia innamoratissimo della moglie. Il suo è un ruolo di "sfasciatrice", di bella e maledetta. Mavis è un ritratto femminile impietoso e la sceneggiatrice Diablo Cody è bravissima nell'evitare qualsiasi risvolto consolatorio e buonista. I suoi caratteri sono chiaramente definiti dall'inizio alla fine, il che allontana qualsiasi possibilità di trovarsi di fronte a un romanzo di formazione. Piuttosto, 'Young Adult' è il racconto di un ritorno a casa senza redenzione, di una negazione della possibilità di prendere consapevolezza. Un po' stronza e un po' puttana, la Theron ha lo sguardo di chi si sveglia la mattina reduce da una sbronza sempre peggiore di quella della sera prima. Da questo punto di vista, le sue notti da leoni non sono mai l'eccezione ma la quotidianità: non esistono compagni di merende con i quali condividere il suo stato esistenziale. Sola ma non abbandonata, Charlize dona al suo personaggio una meravigliosa sgradevolezza. Da un lato, "gli uomini come noi sono nati per amare le donne come lei", avvicinabili ma traditrici per vocazione. Dall'altro, il piedistallo sul quale pensa di vivere e dal quale si rivolge a chiunque altro non è destinato a frantumarsi, anzi, è una condanna che le impedisce di percepire la realtà delle cose. Le verità che la circondano sono dolorose e i luoghi nei quali è cresciuta e abita non le appartengono. Nè la provincia, che ha rifiutato perchè sinonimo di omologazione e di medietà, nè la città, che respinge e forzatamente riaccetta, poichè inadatta al suo bisogno di essere al centro dell'attenzione. Se George Clooney in 'Tra le nuvole' percorreva una strada che lo portava a riflettere su se stesso e sui suoi bisogni, la protagonista di 'Young adult' non evolve. Guardando lo specchietto retrovisore, rimane una statua di sale, compiacendosi della sua femminilità e disprezzando l'eventualità di un lieto fine. Troppo bella e troppo differente da tutti gli altri, non concede mai l'impressione di porsi per qualcuno ma soltanto di voler dimostrare a qualcuno. Una commedia spietata, amarissima, che individua nelle bottiglie di bourbon gli unici motivi di consolazione. Bello e Cattivo.

Emiliano Dal Toso




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