mercoledì 11 aprile 2012

Hysteria (voto 7)

E' già uscito da un po' nelle sale, ricevendo buoni riscontri al botteghino e dividendo la critica, il film di Tanya Wexler 'Hysteria', del quale si è chiacchierato molto per il suo contenuto un po' smaliziato e provocante. "L'eccitante invenzione del vibratore" recita il sottotitolo e chissà in quanti sono andati al cinema con eccessiva curiosità, ma si sono trovati di fronte a tutt'altro film. Effettivamente, le premesse irriverenti e anticonformiste sono disattese, il tono è molto ironico, garbato, educato. Molto british. Non è poi così centrale il tema dell'invenzione del vibratore, ciò che interessa per davvero alla regista è il contrasto tra due visioni opposte del mondo, quella di una medicina approssimativa e borghese, che etichetta ogni donna sull'orlo di una crisi di nervi come "isterica" e che la considera malata, e quella di "un altro mondo è possibile", per la quale gli unici problemi reali sono quelli di procurarsi un pezzetto di pane e non invece le "sbroccate", legittime per qualsiasi donna di questo mondo. A rappresentare quest'ultimo ideale è Maggie Gyllenhaal, per la quale ho da sempre un debole, e che considero un attrice di rara bravura. Maggie incarna nuovamente uno di quei suoi personggi irresistibilmente femminili, combattivi, cazzuti. 'Secretary' è il film cult che l'ha lanciata ma il lavoro per la quale l'ho maggiormente apprezzata è lo strepitoso 'Vero come la finzione', una delle migliori commedie degli anni zero, nella quale interpretava una panettiera anarchica in grado di far perdere la testa all'esattore delle tasse Will Ferrell (film davvero splendido, recuperatelo per forza). Con 'Hysteria' prosegue il suo percorso di ruoli schierati, eccezionali modelli di donne da prendere come esempio. Anche nella vita, Maggie è un'artista impegnata, che si è battuta in prima linea contro la guerra in Iraq e che sostiene la campagna American Civil Liberties Union e l'organizzazione Witness, le quali denunciano le violazioni dei diritti umani. Maggie è un esempio più unico che raro di attrice bella, bravissima, coerente, indipendente. Come era successo un po' di tempo fa con 'Amici di letto', mi sto rendendo conto che sto divagando un po' troppo dalla valutazione del film, per parlare invece della sua protagonista. Ma tant'è, 'Hysteria' è una visione tutto sommato piacevole, senza troppe pretese, che si caratterizza essenzialmente per le sue battute tipiche da humour inglese. E' evidente che se le aspettative erano quelle di assistere a un umorismo malizioso e politicamente scorretto, il risultato finale delude. Se lo si prende, invece, per un prodotto abbastanza intelligente, simpatico ed educato, allegandovi una storia d'amore un po' più originale del solito, allora i cento minuti del film passano piuttosto volentieri. Con la consapevolezza che prima di prenotare una visita medica, potrebbe essere più conveniente fare una capatina in un sexy shop.

Emiliano Dal Toso






1 commento:

  1. E il personaggio dell'inventore gaio, un film molto simpatico, concordo...

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