lunedì 8 dicembre 2014

La Superclassifica Del 2014

20 - Apes Revolution - Il Pianeta Delle Scimmie - Matt Reeves
Eccellente blockbuster adulto, che pone quesiti per nulla scontati come l'illusorietà di una tolleranza permanente tra razze diverse e la fragilità del concetto di pace e di uguaglianza. Superiore per intensità, cupezza e allegoria politica alle precedenti versioni di Schaffner e di Burton.

19 - Storie Pazzesche - Damiàn Szifròn
Sei storie accomunate dall'esasperazione dei sentimenti, dall'istinto distruttivo e autodistruttivo dell'Uomo, schiacciato dall'oppressione delle istituzioni e succube dell'ambizione e del benessere economico. Feroce, sarcastico, potente.

18 - Lo Sciacallo - Dan Gilroy
Duro e credibile ritratto di un trentenne senza lavoro che si improvvisa videoreporter senza scrupoli, abbattendo dubbi etici e limiti di visibilità. Uno scavato e inquietante Jake Gyllenhaal si aggira nella notte di Los Angeles alla ricerca dell'ultimo shock mediatico da vendere.

17 - Alabama Monroe - Felix van Groeningen
Un po' Walk The Line e un po' Blue Valentine, passa meravigliosamente indenne di fronte ai ricatti del cancer movie. Struttura narrativa a incastro, per guardare nello specchietto retrovisore e recuperare i passaggi migliori della nostra Vita, anche quando il dolore prende il sopravvento.

16 - Nebraska - Alexander Payne
Grandioso elogio di perdenti di una provincia americana spettrale, oscurata dalla crisi finanziaria. Un'analisi dei rapporti familiari amara, nella quale non mancano sfumature leggere e poetiche: il finale è la rivincita di chi non può far altro che aggrapparsi alle piccolezze per sopravvivere.

15 - Maps To The Stars - David Cronenberg
Hollywood brucia, mentre si assiste a tragedie inumane, ma il tono rimane immobile e gelido perché il punto di vista è quello dello smartphone. Cronenberg recupera il graffio dei tempi migliori e ritrae il putrido, nel quale non c'è altro al di fuori del tornaconto e non c'è paura oltre l'invecchiamento estetico.

14 - Under The Skin - Jonathan Glazer
Ambiziosa e immaginifica riflessione sull'altro, spogliata di intellettualismi, imperfetta ma debordante di stimolazioni visive e sensoriali. Meravigliosa Scarlett Johansson, strumento di predazione prima, e poi vittima della sua diversità e della sua attrazione.

13 - Locke - Steven Knight
Un gigantesco Tom Hardy si barcamena tra calcestruzzo, amante che partorisce e moglie che lo abbandona: mentre il figlio lo aspetta per il Tottenham, lui rischia di perdere lavoro e famiglia dall'interno della sua automobile. Il display telefonico è il narratore, il singolo è alla deriva.

12 - Frances Ha - Noah Baumbach
Ritratto di una romantica ventisettenne aspirante ballerina, all'alba della maturità individuale, abbandonata da tutte le certezze, dalla migliore amica e decisamente "infidanzabile". Greta Gerwig immensa, raro esempio di attrice dotata di autoironia e vis comica, alla quale piacciono "le cose che sembrano errori".

11 - Anime Nere - Francesco Munzi
Sconvolgente racconto di "malavita", teso, tetro, durissimo, sull'inevitabilità della violenza e del Male. Non ci sono scorciatoie, non ci sono moralismi né consolazioni: lo spettatore può finalmente godere soltanto di un Noir, crudo e spietato, nient'altro.

10 - Scemo E Più Scemo 2 - Fratelli Farrelly
Non si ride molto, la maggior parte delle gag è ripugnante, spiazzante e di pessimo gusto. Dopo vent'anni, i Farrelly si adeguano alla morte del comico, rimpiazzata dal cinismo del web e dall'esibizionismo di YouTube. E girano un altro capolavoro: funebre, anarchico, erede della poetica weird di John Waters.

9 - Due Giorni, Una Notte - Fratelli Dardenne
I Dardenne rimettono al centro del proprio farecinema il lavoro, ma con un'inusuale carica scarna e popolare. Nessun orpello, soltanto la sofferenza, la lotta, il coraggio di una grande Marion Cotillard che battaglia per la sopravvivenza economica e per la dignità di essere umano.

8 - Il Regno D'Inverno - Nuri Bilge Ceylan
Un'opera colta e generosa, che attraverso i tempi morti della Vita ne evoca l'amarezza, la vacuità, l'inevitabile rancore di chi non è stato in grado di indirizzarla sui binari del proprio modo d'essere. Un film non semplice, senz'altro faticoso, ma che innalza Ceylan a punto di riferimento intellettuale, non più elitario.

7 - The Counselor - Ridley Scott
Altre anime nere, stelle iper-hollywoodiane (Fassbender, Bardem, Cruz, Pitt) destinate a una fine davvero tremenda. Svetta Cameron Diaz, seduttrice pronta a stringere patti con il lato oscuro. Il miglior Ridley Scott da Thelma e Louise, insieme a Cormac McCarthy, non lascia nessuna via d'uscita.

6 - Mud - Jeff Nichols
Jeff Nichols è il nuovo cantore delle badlands e degli innamorati non corrisposti, dei fuorilegge e degli sceriffi codardi. Illusioni e delusioni nel passaggio dall'adolescenza all'età adulta, osservando e partecipando al destino dei propri eroi, romantici e controversi.

5 - Mommy - Xavier Dolan
Una sorpresa furiosa, travolgente. Il cinema di Xavier Dolan è naif, artigianale, un po' kitsch e sfacciatamente pop. Ma se il valore di un'opera cinematografica si misura con l'emozione, allora Mommy è il nostro film. Perché se il futuro non è duro, il passato ha stufato. Perché quando il giovane protagonista Steve apre letteralmente il formato delle immagini, noi vogliamo soltanto affetto brutale.

4 - Sils Maria - Olivier Assayas
Quello di cui si può essere certi è soltanto l'esclusività del punto di vista, l'irrinunciabilità alla prospettiva. E, in questo modo, il Teatro, il Cinema, la Vita vanno rielaborati: rinunciando al dovere dell'interpretazione e della giustificazione, ma accettando la propria condizione che è sempre e comunque nebulosa e inafferrabile. Divine Juliette Binoche e Kristen Stewart, che si lascia Twilight alle spalle per uno dei personaggi femminili più affascinanti e sfumati degli ultimi anni.

3 - The Wolf Of Wall Street - Martin Scorsese
Se dovessi scegliere quale film di Scorsese portare su un'isola deserta, opterei per The Wolf Of Wall Street. Lo sceglierei per la sua trascinante colonna sonora, innanzitutto. Lo sceglierei per le performance irrefrenabili di Leonardo DiCaprio e di Jonah Hill, e per la gnoccaggine di Margot Robbie. Ma, soprattutto, lo sceglierei perché sotto gli strati di divertita e divertente commedia di cialtroni, si cela un consapevole senso di rassegnazione per la misera natura umana.

2 - Nymphomaniac - Lars von Trier
Lars, il nostro caro vecchio zio Lars, continua a raccontare l'inconciliabilità della natura femminile con quella maschile e le loro incolmabili differenze. Rifuggendo come sempre ogni moralismo e ogni forma di intellettualismo, Nymphomaniac è un altro capolavoro di un cineasta immenso che, come nessun altro, rappresenta sullo schermo la forza dell'umanesimo e ribadisce, mai domo, l'importanza, la centralità della libertà d'espressione.

- Boyhood - Richard Linklater
Un indimenticabile coming-of-age che prende di petto il desiderio di identificazione dello spettatore, ponendo l'interrogativo se il Cinema possa essere uno specchio fedele dell'esistenza, oppure se le necessità di sintesi debbano prendere il sopravvento. Il risultato è un miracolo cinematografico, affidato all'Ignoto, alla Storia che deve ancora essere scritta, che lascia spazio all'emozione: le giornate di Mason possiedono il dono magico dell'autenticità, e della lacrima.

MIGLIOR ATTORE: Tom Hardy (Locke)

MIGLIOR ATTRICE: Greta Gerwig (Frances Ha)

I FILM DELL'ANNO DE 'IL BELLO, IL BRUTTO E IL CATTIVO'

2011 Il Cigno Nero - Darren Aronofsky
2012 Un Sapore Di Ruggine E Ossa - Jacques Audiard
2013 The Master - Paul Thomas Anderson
2014 Boyhood - Richard Linklater






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