lunedì 8 giugno 2015

Top Ten - Film Che Mi Commuovono

10 - Parla Con Lei - Pedro Almodovar, 2001
Forse può apparire un po' troppo scontato inserire un film del grande Pedro in una classifica del genere, ma in fondo si tratta proprio del suo omaggio all'universo maschile che sa piangere, ritratto negli straordinari personaggi di Benigno e di Marco. Dai dolori del passato si può approdare alla speranza del futuro, in fondo siamo solo carne e fiato. Dentro c'è tutto il suo mondo, oltre alla passione infame: Caetano Veloso, Pina Bausch, il porno, la corrida, l'amicizia.

9 - School Of Rock - Richard Linklater, 2003
Farà piangere chi non è passato indenne di fronte alla scoperta più incredibile ed entusiasmante che possa offrire il periodo dell'adolescenza: il rock. Un irrefrenabile Jack Black, perdigiorno anticonformista, si spaccia maestro di scuola ma nelle sue lezioni insegna la discografia degli AC/DC e dei Led Zeppelin. Dopotutto, si tratta dell'unica maniera "per poter fottere il potente". La musica come salvezza e ribellione, riscatto e cerimonia.

8 - Rush - Ron Howard, 2013
Per tutti coloro che da piccoli amavano "fare le gare" con le macchinine e facevano vincere sempre il loro pilota preferito, esaltandosi. Per tutti coloro che intendono lo sport non solo come un gesto fisico, atletico, ma come l'espressione di un modo di intendere il lavoro, la fatica, il sacrificio, la vita. Da una parte il donnaiolo tutto genio e sregolatezza, dall'altra il professionista che va sempre a letto presto. Il destino regola sempre il conto.

7 - La Venticinquesima Ora - Spike Lee, 2002
Sulle ceneri delle Torri Gemelle, seduti su una panchina guardando il New Jersey, si attende la Fine: gli errori che si pagano, gli amici che (non) tradiscono, le donne che (non) amano, i padri che sorreggono. Spike al suo meglio, con il cinismo dei romantici che hanno sofferto, racconta l'America del nuovo millennio. Ed è una ballata dilaniata, uno sfondo lacerato, mentre si cerca una volta per tutte di chiudere i conti con se stessi. Ma non basta mai, non basta niente.

6 - The Wrestler - Darren Aronofsky, 2008
Andare avanti fino all'ultimo respiro, indossare la propria maschera fino all'ultimo secondo di questa messinscena. Gli uomini sono eroi perdenti se non rinunciano alla dignità e alla coerenza. E Mickey Rourke porta se stesso sullo schermo con l'onestà di chi ha raggiunto il successo per autodistruggersi. Non si sa come andrà a finire, ma questa nasce e muore come una storia di provincia, nasce e muore come una parabola discendente. Nessun compromesso.

5 - In The Mood For Love - Wong Kar-wai, 2000
Una storia d'amore che annulla il senso di tutte le altre storie d'amore. Il tempo scorre inesorabile, e si arriva sempre troppo presto o troppo tardi con gli appuntamenti della vita. Nessun altro regista al mondo possiede il lirismo e la malinconia estetica del Maestro Wong. Tony Leung è un arbiter elegantiarum che è capace di amare una magnifica Maggie Cheung senza perdere la lucidità della consapevolezza: tutto è fuggente e momentaneo. Ma le passioni, quelle vere, forse no.

4 - Un Mercoledì Da Leoni - John Milius, 1978
Gli anni Sessanta. E poi, il surf, la California, la guerra. Perdersi e ritrovarsi, per cavalcare la più grande mareggiata che si sia mai vista: il mito non aspetta. Un capolavoro di una semplicità disarmante, eppure struggente oggi come allora, in grado di far commuovere anche lo spettatore più palestrato e insensibile. Non c'è Nouvelle Vague che tenga, come il cinema americano ha raccontato i legami e le dinamiche d'amicizia tra uomini nessuno mai.

3 - Rocky - John G. Avildsen, 1976
Vabbè, di cosa stiamo parlando? Una pellicola tra le più grandi di sempre, che è un inno ai suoi personaggi, ai suoi luoghi, alle sue facce. Forse neanche Ken Loach ha raccontato con questo furore quella che in fondo non è altro che una vera favola proletaria. Si può essere uomini per una volta soltanto. E in questo trionfo di sentimenti contrastanti, non resta altro da fare che alzarsi in piedi ed applaudire: chissenefrega del risultato, non c'è altro che conta al di fuori di una Adriana con la quale farci compagnia.

2 - L'Estate Di Kikujiro - Takeshi Kitano, 1999
L'estate di Kikujiro è il mio film preferito in assoluto. Per quale motivo allora si trova al secondo posto? Beh, facile. I migliori arrivano sempre secondi (o ultimi). E il Maestro Takeshi sarebbe sicuramente d'accordo, anzi, credo che il miglior omaggio che possa attribuirgli sia quello di metterlo sempre, in qualsiasi classifica, al secondo posto. Per far scendere le lacrime, è sufficiente accennare giusto qualche nota della musica di Joe Hisaishi ed è fatta.

1 - Suxbad - Tre Menti Sopra Il Pelo - Greg Mottola, 2007
Capolavoro assoluto del demenziale, bromantic comedy per antonomasia, goffa, esilarante e anarchica dichiarazione d'amore al genere maschile. Il commiato finale tra i due amici per la pelle Jonah Hill e Michael Cera sulle scale mobili di un centro commerciale sembra Frank Capra che dà una risistemata ad American Pie. Uno di quei pochi film per cui vale la pena conoscere i dialoghi a memoria, perché non stancano mai e devono poter essere riprodotti filologicamente in caso di Fine del Mondo.



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