sabato 29 dicembre 2018

Top 10 Attori Italiani Preferiti - New Era

10 - Valerio Mastandrea - Roma, 1972 -7
Inarrivabile in Non pensarci e ne La felicità è un sistema complesso di Gianni Zanasi. Si rivelò poco più che ventenne con il semi-cult generazionale Tutti giù per terra di Davide Ferrario, da riscoprire. Spesso in bilico tra ironia e malinconia, si è fatto apprezzare anche in ruoli "borgatari" come ne L'odore della notte di Caligari e in Velocità massima di Vicari. Purtroppo, ha fallito clamorosamente il suo esordio da regista con il pessimo Ride.

9 - Giuseppe Battiston - Udine, 1968 -3
In coppia con Mastandrea proprio nei film di Zanasi sopra citati ha raggiunto apici interpretativi di puro genio. Nella sua densa filmografia l'ho amato anche in A casa nostra di Francesca Comencini e ne La giusta distanza di Carlo Mazzacurati. Negli ultimi anni ha partecipato a simpatici film ambientati nel profondo Nord-Est come Zoran, il mio nipote scemo e Finché c'è prosecco c'è speranza. Rischia, qualche volta, di essere un po' limitato dal suo personaggio.

8 - Kim Rossi Stuart - Roma, 1969 -3
Se fosse nato negli Stati Uniti o si fosse trasferito a Hollywood sarebbe considerato un sex symbol alla pari di Brad Pitt e Leonardo DiCaprio. Forse addirittura troppo bello per il cinema italiano: uno dei pochi che è riuscito a rendere giustizia al suo talento è Michele Placido, che gli ha offerto i ruoli perfetti per lui nei gangster movie Romanzo criminale e Vallanzasca. E ha svelato anche sfumature struggenti nel bellissimo Le chiavi di casa di Gianni Amelio.

7 - Alessandro Gassmann - Roma, 1965 +2
Figlio del grande Vittorio, ha dimostrato ormai di essere un attore eccellente: Il nome del figlio, Se Dio vuole e Beata ignoranza sono i titoli recenti che certificano il suo talento e la sua vis comica da simpatico cialtrone. Ma, in fondo, a noi che piace ridere, aveva già convinto in coppia con Gianmarco Tognazzi nei godibilissimi e sottovalutati Facciamo fiesta e Teste di cocco. Lo vedremo presto in Non ci resta che il crimine e in Croce e delizia.

6 - Fabrizio Bentivoglio - Milano, 1957 -5
Fatte le dovute proporzioni, è un po' il nostro Bill Murray o il nostro Jeff Bridges. Da Salvatores a Bellocchio, da Mazzacurati a Virzì, porta con sé sempre un po' di disillusione e fatalismo, amarezza e disincanto: basti pensare al magnifico professore di Scialla!, al cowboy fuori dal tempo de L'amico di famiglia, al mediocre arrivista de Il capitale umano. Peccato che prenda parte molto spesso a produzioni di bassa qualità (per esempio, i recenti e terrificanti Forever Young e Sconnessi).

5 - Luca Marinelli - Roma, 1984 NE
Sarò sincero, nei suoi esordi non mi era piaciuto per nulla: inadatto per La solitudine dei numeri primi e un po' patetico ne La grande bellezza. Mi sono dovuto ricredere dopo aver visto la sua esibizione di Un'emozione da poco di Anna Oxa in Lo chiamavano Jeeg Robot e, soprattutto, dopo il meraviglioso Ricordi? di Valerio Mieli, che ho adorato all'ultima Mostra di Venezia e la cui uscita è prevista per la prossima primavera.

4 - Riccardo Scamarcio - Andria, 1979 NE
Fino a pochi anni fa lo detestavo. Che cos'è successo? Boh, mi sembra che sia diventato il più bravo ad azzeccare ruoli adatti alle sue corde: il Sergio Morra di Loro, che ricalca l'imprenditore Gianpaolo Tarantini, è memorabile e Sorrentino è riuscito nell'impresa di rendere funzionale la sua poca espressività. Sta intraprendendo un percorso attoriale intelligente: Pericle il nero, Euforia e Il testimone invisibile sono scelte per nulla facili e convenzionali.

3 - Alessandro Borghi - Roma, 1986 NE
Non mi aveva entusiasmato in Non essere cattivo e neppure in Suburra. Ma sull'interpretazione di Stefano Cucchi in Sulla mia pelle che cosa puoi dirgli? Scompare completamente dietro il fisico devastato e martoriato del suo personaggio: un'impresa attoriale estrema e che capita di vedere di rado, non soltanto in Italia. E allora, caro Alessandro, ti auguro un grande futuro, e mi sei piaciuto molto anche in The Place di Paolo Genovese.

2 - Stefano Accorsi - Bologna, 1971 +6
Gli voglio bene come a un fratello maggiore. Quando ero bambino per me era il teenager innamorato e fesso (Jack Frusciante), quando ero teenager per me era il trentenne simpatico e cazzone (L'ultimo bacio, Santa Maradona). Per il suo Freccia continuo a versare fiumi di lacrime. E negli ultimi anni ha raggiunto gli apici: Leonardo Notte di 1992 e 1993 è un personaggio geniale, il Ballerino di Veloce come il vento è semplicemente un mito.

1 - Toni Servillo - Afragola, 1959 +1
A un certo punto, qualcuno lo ha definito "il miglior attore del mondo". A volte, però, sembra troppo accademico; ciononostante, ha tenuto in piedi il cinema italiano d'inizio millennio e continua a farlo: tutto Sorrentino, Gomorra, La ragazza del lago, Il gioiellino, Viva la libertà. Ed è convincente anche come Silvio Berlusconi in Loro, nonostante sia molto più alto: la sola scena della telefonata alla sconosciuta vale l'intera carriera di attoruncoli senza genio e fantasia.




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