tag:blogger.com,1999:blog-60094089591967972782024-03-01T06:39:18.702+01:00Il bello, il brutto e il cattivoIl blog di cinema di Emiliano Dal TosoUnknownnoreply@blogger.comBlogger473125tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-29094771669556621782024-02-18T16:45:00.001+01:002024-02-18T16:45:03.093+01:00Obbligatori: Febbraio 2024<div style="text-align: justify;"><b>Green Border - Agnieszka Holland</b><br />Il film dell'anno. Una lente d'ingrandimento urgente, disperata, senza respiro, sulla vergognosa condizione dei migranti nell'oscurità della foresta che fa da confine tra Polonia e Bielorussia, dove esseri umani alla ricerca di una vita migliore vengono seviziati, umiliati, torturati e ignorati, nel migliore dei casi. Tre punti di vista diversi: quello dei rifugiati siriani, ma anche di una guardia di frontiera e di un gruppo di attivisti. Action, horror, war movie e survival movie: non è Hollywood, ma l'irreale e bestiale politica odierna capace di offrire sostegno umanitario soltanto se conviene. Con un finale schierato e dichiaratamente anti-americano: non è un caso che sia stato vergognosamente ignorato dall'Academy.<br /><br /><b>How to Have Sex - Molly Manning Walker</b><br />Potrebbe sembrare uno <i>Spring Breakers</i> in versione femminista e moralista, e invece è una riflessione sensibile sulla linea sottile che separa la ricerca della spensieratezza e del godereccio con la perdita del controllo e di sé stessi, e sullo shock emotivo e psicologico che segue la sofferenza di un abuso. Profondo e attuale, e soprattutto capace di interrogarsi sui confini del consenso, adottando un approccio duro e mai declamatorio. Un'evoluzione necessaria del teen movie vacanziero, alcolico e goliardico, che dopo una prima parte celebrativa della spensieratezza e della superficie, s'immerge negli abissi del thriller interiore, invitando a ragionare sul rapporto cruciale con il sesso, prima dell'età adulta.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>La zona d'interesse - Jonathan Glazer</b><br />Un inedito racconto degli orrori dell'Olocausto, un nuovo punto di vista sulla banalità del Male. Ambientato interamente negli interni della tenuta di una famiglia tedesca, limitrofa al campo di concentramento di Auschwitz, descrive le brutalità e le atrocità commesse dai nazisti esclusivamente attraverso l'uso di rumori e suoni sullo sfondo, spari e grida di dolore, che contrastano con le azioni quotidiane di persone mostruose e disumane, alle prese con gesti e azioni all'apparenza normali e diffusi. Il risultato è un'opera sperimentale e frastornante, che rischia talvolta di apparire eccessivamente gelida, concettuale e distaccata, ma che a livello teorico e realizzativo è impeccabile.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRaO308wHrWWKN0mGbsNatP5kWpph5Ifo5bW2wCeGmQ9kU2OPtRiZMp4Z9cHpJtHAEkAiivgrcxK_GBYs9xPZimwsNoFZ9sBdWvHKn0717nUxLTn0SyNd8CIYJnO10antrZEqmlrzw5ci7V6gf4uYtgTEfToc-8N1N5m6_YPLFZ3SHkeL3Fd0QTqQrfdQk/s1000/how-to-have-sex-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="667" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRaO308wHrWWKN0mGbsNatP5kWpph5Ifo5bW2wCeGmQ9kU2OPtRiZMp4Z9cHpJtHAEkAiivgrcxK_GBYs9xPZimwsNoFZ9sBdWvHKn0717nUxLTn0SyNd8CIYJnO10antrZEqmlrzw5ci7V6gf4uYtgTEfToc-8N1N5m6_YPLFZ3SHkeL3Fd0QTqQrfdQk/s320/how-to-have-sex-4.jpg" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><br /></div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-46521305294918050082024-01-28T18:23:00.002+01:002024-01-28T18:23:27.587+01:00Obbligatori: Gennaio 2024<p style="text-align: justify;"><b>Il ragazzo e l'airone - Hayao Miyazaki</b><br />Un viaggio esplorativo verso la liberazione dal dolore e l'ingresso nell'età adulta: è l'opera di Miyazaki più personale, quella in cui le potenzialità immaginifiche del cinema d'animazione raggiungono l'apice creativo, allegorico e impressionista. Un <i>Alice nel Paese delle meraviglie </i>luttuoso e maschile, un trip allucinante e spigoloso che rappresenta un crocevia necessario per la lotta di ciascuno contro l'abbandono. La poesia e la sensibilità rimangono intatte, grazie a un bestiario caotico e visionario che supera le barriere della fantasia, ribadendo l'amore salvifico per il mondo animale e la necessaria convivenza con la natura, ma è anche uno strappo netto e doloroso con gli appigli dell'infanzia, che lascia attoniti e senza difese. </p><p style="text-align: justify;"><b>Enea - Pietro Castellitto</b><br />Nato per essere detestato: è il film-bersaglio di un trentenne figlio di papà, proveniente dalla borghesia radical-chic di Roma Nord, che racconta ambienti, famiglie e situazioni che conosce da vicino. Ma Castellitto ribalta genialmente le attese, annulla ogni pericolo di critica sociale e di sguardo moralista, e riflette con autoironia e disincanto sulla consistenza della superficie, generando uno spaccato umanista, ridicolo e surreale, che trova un'aderenza romantica e nichilista al suo approccio anarchico e sregolato. Le trovate e i dialoghi sono spesso esilaranti: un Muccino semiserio e sotto acido, ma anche una parodia di un Sorrentino con il peso schiacciante dei genitori ancora in vita. E tutti i caratteristi sono una goduria.</p><p style="text-align: justify;"><b>Povere creature - Yorgos Lanthimos</b><br />La scoperta della vita e la presa di consapevolezza della libertà e dell'individualità attraverso i piaceri del sesso: su questo Lars von Trier realizzò dieci anni fa uno straripante "coming of age" come <i>Nymphomaniac</i>, ma Lanthimos ricalca soprattutto i temi dell'autonomia femminile e del conflitto di genere, sposta il contesto in un'epoca vittoriana gotica e deformata, connettendo l'emancipazione intellettuale alla conoscenza erotica e all'esperienza del corpo. Il discorso è senz'altro più sviluppato, attuale e politico, ed è sostenuto da una messinscena sbalorditiva, da una forma estetica psichedelica e dall'impressionante prova fisica di Emma Stone. Grottesco e liberatorio, tecnicamente sontuoso.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcWrg3uTUx3SWv8LMPLjgy8pflgETdReHY2Iz3mTrZUQcczWBlEM8jvfQ8eEYFouB_Q254uFfqleIzk3SDWIDdf3ZRK21hBh29D007YvSRXMEXGeixtQA4mNLUUydnpka8OnSZy8UbFzCBURNUbwxMaGfdU0ltPdVGm3Sfl0IhByMYLI79ldnDYtRLQ1vg/s1000/povere-creature-23.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="819" data-original-width="1000" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcWrg3uTUx3SWv8LMPLjgy8pflgETdReHY2Iz3mTrZUQcczWBlEM8jvfQ8eEYFouB_Q254uFfqleIzk3SDWIDdf3ZRK21hBh29D007YvSRXMEXGeixtQA4mNLUUydnpka8OnSZy8UbFzCBURNUbwxMaGfdU0ltPdVGm3Sfl0IhByMYLI79ldnDYtRLQ1vg/s320/povere-creature-23.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-33632612948319308602023-12-09T14:19:00.001+01:002023-12-09T14:19:08.175+01:00I film del 2023 degli Amici e Lettori<p style="text-align: justify;"><i>Alessandro Amato</i><br /><b>Aftersun</b><br /><b>As Bestas</b><br /><b>Manodopera</b><br /><br /><i>Alvise Wollner</i><br /><b>Passages</b><br /><b>Talk to Me</b><br /><b>La chimera</b><br /><br /><i>Antonio Morra</i><br /><b>La chimera</b><br /><b>Gigi la legge</b><br /><b>Gli oceani sono i veri continenti</b><br /><br /><i>Arianna Vietina</i><br /><b>La chimera</b><br /><b>Holy Spider</b><br /><b>Killers of the Flower Moon</b><br /><br /><i>Astrid Ardenti</i><br /><b>La chimera</b><br /><b>Il cielo brucia</b><br /><b>Bottoms</b><br /><br /><i>Carlos Menezes</i><br /><b>Killers of the Flower Moon</b><br /><b>Animali selvatici</b><br /><b>Anatomia di una caduta</b><br /><br /><i>Cristiano Bolla</i><br /><b>Godzilla Minus One</b><br /><b>Anatomia di una caduta</b><br /><b>As Bestas</b><br /><br /><i>Davide Giordano</i><br /><b>Oppenheimer</b><br /><b>Godzilla Minus One</b><br /><b>Pathaan</b><br /><br /><i>Davide Tagliapietra</i><br /><b>Oppenheimer</b><br /><b>Gli spiriti dell'isola</b><br /><b>Beau ha paura</b><br /><br /><i>Diana Occorsio</i><br /><b>Io capitano</b><br /><b>Anatomia di una caduta</b><br /><b>La chimera</b><br /><br /><i>Fabio Beninati</i><br /><b>Killers of the Flower Moon</b><br /><b>Decision to Leave</b><br /><b>Tar</b><br /><br /><i>Giacomo Cozzaglio</i><br /><b>Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte Uno</b><br /><b>Comandante</b><br /><b>Killers of the Flower Moon</b><br /><br /><i>Giovanni Dal Toso</i><br /><b>Killers of the Flower Moon</b><br /><b>Gli spiriti dell'isola</b><br /><b>Disco Boy</b><br /><br /><i>Ivan Casagrande Conti</i><br /><b>Godland - Nella terra di Dio</b><br /><b>Pacifiction</b><br /><b>Decision to Leave</b><br /><br /><i>Leonardo Strano</i><br /><b>Foglie al vento</b><br /><b>Il maestro giardiniere</b><br /><b>Il cielo brucia</b><br /><br /><i>Linda Grazia Pola</i><br /><b>Oppenheimer</b><br /><b>Barbie</b><br /><b>Io capitano</b><br /><br /><i>Luca Recordati</i><br /><b>Oppenheimer</b><br /><b>The Whale</b><br /><b>Il sol dell'avvenire</b><br /><br /><i>Marco Dal Toso</i><br /><b>Il sol dell'avvenire</b><br /><b>The Old Oak</b><br /><b>C'è ancora domani</b><br /><br /><i>Marco Emanuele Lampugnani</i><br /><b>Oppenheimer</b><br /><b>Comandante</b><br /><b>Indiana Jones e il quadrante del destino</b><br /><br /><i>Marco Solé</i><br /><b>Killers of the Flower Moon</b><br /><b>Gli spiriti dell'isola</b><br /><b>The Whale</b><br /><br /><i>Mario Blaconà</i><br /><b>Trenque Lauquen</b><br /><b>Il male non esiste </b><br /><b>L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice</b><br /><br /><i>Marzia Cassandra Carrera</i><br /><b>Io capitano</b><br /><b>The Whale</b><br /><b>Mixed By Erry</b><br /><br /><i>Massimiliano Marco Gavinelli</i><br /><b>Killers of the Flower Moon</b><br /><b>Decision to Leave</b><br /><b>The Whale</b><br /><br /><i>Mattia De Gasperis</i><br /><b>Gli spiriti dell'isola</b><br /><b>Decision to Leave</b><br /><b>La chimera</b><br /><br /><i>Melis Rossi</i><br /><b>Grazie ragazzi</b><br /><b>C'è ancora domani</b><br /><b>Lubo</b><br /><br /><i>Miriam Romano</i><br /><b>Killers of the Flower Moon</b><br /><b>Un colpo di fortuna - Coup de Chance</b><br /><b>The Old Oak</b><br /><br /><i>Nicola Sannazzaro</i><br /><b>Killers of the Flower Moon</b><br /><b>The Whale</b><br /><b>Gli spiriti dell'isola</b><br /><br /><i>Olivia Fanfani</i><br /><b>Killers of the Flower Moon</b><br /><b>Il sol dell'avvenire</b><br /><b>Gli spiriti dell'isola</b><br /><br /><i>Rico Schwartz</i><br /><b>Decision to Leave</b><br /><b>Killers of the Flower Moon</b><br /><b>Gli oceani sono i veri continenti</b><br /><br /><i>Stela Mehmeti</i><br /><b>Killers of the Flower Moon<br />C'è ancora domani<br />Disco Boy<br /><br /><br />12 Killers of the Flower Moon<br />6 La chimera, Gli spiriti dell'isola<br />5 Decision to Leave, Oppenheimer, The Whale<br />3 Anatomia di una caduta, C'è ancora domani, Io capitano, Il sol dell'avvenire<br />2 As Bestas, Il cielo brucia, Comandante, Disco Boy, Godzilla Minus One, Gli oceani sono i veri continenti, The Old Oak<br />1 Aftersun, Manodopera, Passages, Talk to Me, Gigi la legge, Holy Spider, Bottoms, Animali selvatici, Pathaan, Beau ha paura, Tar, Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte Uno, Godland - Nella terra di Dio, Pacifiction, Foglie al vento, Il maestro giardiniere, Barbie, Indiana Jones e il quadrante del destino, Trenque Lauquen, Il male non esiste, L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice, Mixed by Erry, Grazie ragazzi, Lubo, Un colpo di fortuna - Coup de chance</b></p><p style="text-align: justify;"><b><br /></b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW3rBgWmDRCMCTxqx4L5-BAyK2WetrpTczjfzyC4rUVTtBAl1fhsO_XD38uNPXY_SCuC6qcTrWmVU-dX8Hz4xc51FfEnIoeBahNccq6L9oGSSAcwZgHjuPdDWdGDRJHUzbX_zY0xfEfaIS216DA9-UFUUCct5RbNyWacqYuZhAoJc1IC4ZzpxRonWieJer/s1000/killers-of-the-flower-moon-13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="667" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW3rBgWmDRCMCTxqx4L5-BAyK2WetrpTczjfzyC4rUVTtBAl1fhsO_XD38uNPXY_SCuC6qcTrWmVU-dX8Hz4xc51FfEnIoeBahNccq6L9oGSSAcwZgHjuPdDWdGDRJHUzbX_zY0xfEfaIS216DA9-UFUUCct5RbNyWacqYuZhAoJc1IC4ZzpxRonWieJer/s320/killers-of-the-flower-moon-13.jpg" width="320" /></a></div><br /><b><br /></b><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-84513861041378665902023-12-04T00:13:00.002+01:002023-12-04T00:13:18.943+01:00Top 10: I migliori film del 2023<p style="text-align: justify;"><b>10 - The Whale - Darren Aronofsky<br /></b>Il cuore batte nella forza struggente della scrittura, che si sofferma sull'autocondanna a morte di un professore colto, obeso e omosessuale, di straordinaria sensibilità, ancora devastato da un lutto sentimentale, mentre cerca di chiudere con tutti i resti del suo amore il rapporto con la figlia. Il marchio di fabbrica è la presenza famelica dell'ossessione: quella per il cibo, che riempie il vuoto lasciato da quella per la cultura e i sentimenti. Aronofsky vince un'altra sfida impossibile: quella di far sentire, con le immagini e i suoni, il corpo e il peso dei suoi protagonisti sulla pelle dello spettatore.</p><p style="text-align: justify;"><b>9 - Il maestro giardiniere - Paul Schrader<br /></b>La riflessione sull'America e sui suoi scheletri impossibili da sotterrare è spietata, ma lo spazio concesso all'ottimismo e alle seconde possibilità riguarda anche un Paese distante da chi insegue il miraggio di un riscatto. La metafora del giardinaggio è originale ed efficace: un'attività che permette di dare ordine e bellezza laddove si coltivano disordine e differenze, ideale per chi deve placare il detestabile istinto di brutalizzare le diversità che contraddistinguono il nostro tempo terreno. Per Schrader è il capitolo finale della trilogia sulla redenzione, dopo <i>First Reformed</i> e <i>The Card Counter.</i></p><p style="text-align: justify;"><b>8 - Fratello e sorella - Arnaud Desplechin</b><br /><i>Penso a tutti gli anni in cui hai lasciato che ti amassi. Ma non li rimpiango.</i> Sublime, raffinata, freudiana immersione nella relazione che unisce e separa un rapporto di sangue, un affare di famiglia caratterizzato da odio, rancore, risentimento. Desplechin non spiega, ma lascia che siano gli imprevisti della vita a determinare il percorso incomprensibile e irrazionale che porta due persone con gli stessi genitori ad adorarsi e massacrarsi, a idealizzarsi e distruggersi. Forse è il film più romantico dell'anno: il merito è soprattutto delle prove abrasive, prorompenti, di Marion Cotillard e Melvil Poupaud.</p><p style="text-align: justify;"><b>7 - Il cielo brucia - Christian Petzold</b><br /><i>Quei che muoiono quando sono innamorati. </i>All'apparenza una commedia estiva, un racconto di formazione incidentato e ridicolo, una timida e goffa ronde sentimentale. Ma Petzold capovolge le premesse e instaura una riflessione tormentata e dolente sulle gabbie dell'autoreferenzialità, sulla solitudine dello scrittore, sull'incapacità di interpretare il mondo reale. Le fiamme divampano non solo nella foresta ma incendiano i conflitti del protagonista, costretto ad aprire gli occhi soltanto quando si troverà di fronte alla possibilità di un amore, all'insensatezza della morte, all'ineluttabilità dell'esistenza.</p><p style="text-align: justify;"><b>6 - Dream Scenario - Kristoffer Borgli</b><br />Spassosa e illuminante radiografia della superficialità globale contemporanea, del nulla assoluto che rappresenta ogni fenomeno virale, partendo dal successo istantaneo e immediato, e arrivando agli orrori della <i>cancel culture </i>di massa: il pretesto è un clamoroso, incredibile e autodistruttivo Nicolas Cage, nel ruolo di un professore americano medio e noioso, che senza alcun motivo appare nei sogni delle persone che lo circondano, e anche di chi non ha idea di chi sia. Storia di un'idolatria inconsistente che si frantuma rapidamente e diventa un incubo collettivo: si ride moltissimo, per non piangere. </p><p style="text-align: justify;"><b>5 - Gli spiriti dell'isola - Martin McDonagh<br /></b><i>Homo homini lupus</i>. Un manifesto sul vuoto pneumatico dell'esistenza, che individua il suo esilarante spunto di partenza nell'ingiustificata rottura dell'amicizia tra i due consuetudinari protagonisti (gli inarrivabili Colin Farrell e Brendan Gleeson), abituati alla quotidianità isolana dell'Irlanda più verde e rurale, tra bevute di birra scura al pub e cacca d'asino da raccogliere. Si aprirà uno squarcio sui conflitti bellici secolari che caratterizzano la Storia, ma in realtà non è altro che il riflesso di una tendenza intrinseca all'annientamento. Ironico, poi disilluso, infine disperato: il capolavoro di McDonagh. </p><p style="text-align: justify;"><b>4 - Un colpo di fortuna - Woody Allen<br /></b>Un inatteso colpo d'ala del grande Woody. Con un tono unico, inimitabile e miracoloso a metà strada tra farsa e tragedia, si sofferma ancora una volta sull'ingenuità dell'amore, sull'inevitabilità del fato e sulla violenza della stupidità umana. Senza prendersi mai sul serio, ripercorre alcune tappe della sua carriera - da <i>Crimini e misfatti</i> a <i>Match Point</i> - e mette un punto definitivo, ironico e beffardo, sulle casualità e sulle occasioni della vita. Coadiuvato da un terzetto d'attori irresistibile e in stato di grazia, regala con serena disperazione e ritmi da fuoriclasse un thriller melò che non può fare a meno del sorriso.</p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Decision to Leave - Park Chan-wook<br /></b>Il maestro sudcoreano affronta ancora una volta la cospirazione: partendo dalla guerra tra i sessi, che diventa inevitabilmente uno scontro di classe, e che ovviamente racconta un conflitto sentimentale. Lui è un detective, lei è un'assassina. Dovrebbero amarsi davvero, ma non ne avremo la certezza, neppure alla fine: di certo, entrambi i protagonisti sono disposti a sovvertire i loro ruoli pur di mettere in gioco le loro emozioni. Provocando l'ordine e le regole, pur di sentirsi vivi. Un gioco di sentimenti apparenti e ingannevoli: un'ambiguità che rappresenta la spina dorsale di un cineasta spericolato, meraviglioso.</p><p style="text-align: justify;"><b>2 - The Old Oak - Ken Loach</b><br />Il <i>Gran Torino</i> del grande Loach: il vecchio pub come ultimo luogo dell'anima, la fine degli ideali, il miraggio di un mondo migliore. E poi, la resistenza da intendere oggi come solidarietà nei confronti dei migranti, delle minoranze e delle persone senza fissa dimora. Come una canzone di Gaber, ci dice che la sua generazione ha perso, ma non tutto è perduto: avremo sempre un pari, qualcuno con cui dividere e condividere il pane e le rose, qualcuno in cui ritrovare noi stessi, un fratello disposto a guardarci alle spalle. Struggente, romantico e spietato: è il manifesto della crisi di umanità del nostro presente.</p><p style="text-align: justify;"><b>1 - Killers of the Flower Moon - Martin Scorsese</b><br />Dentro c'è tutto Scorsese: sconfitta, redenzione, ambizione, usurpazione, tracotanza e rovina. Ma oltre alla completezza della poetica di un autore immenso, in vena di perfezione etica ed estetica, e oltre alla fluidità e all'inesorabilità del racconto epico e melodrammatico, vengono sintetizzate le vergogne storiche di un'America e di un Occidente tesi alle cancellazioni etniche e razziali, compiute in nome del denaro, delle proprietà e delle ricchezze. Un capolavoro americano, anticapitalista e antimperialista, che lascia spazio ad attuali confronti geopolitici. Un altro capitolo leggendario, anche per De Niro e DiCaprio, e che rivela la dolcezza, l'incredulità e l'amore tradito di uno dei personaggi femminili più belli e dolenti della storia del cinema, a cui offre volto, anima e corpo la celestiale Lily Gladstone.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div style="text-align: justify;"><b>I FILM DELL'ANNO DE 'IL BELLO, IL BRUTTO E IL CATTIVO'</b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div style="text-align: justify;"><b>2011: Il cigno nero - Darren Aronofsky<br />2012: Un sapore di ruggine e ossa - Jacques Audiard<br />2013: The Master - Paul Thomas Anderson<br />2014: Boyhood - Richard Linklater<br />2015: La scomparsa di Eleanor Rigby - Ned Benson<br />2016: Frantz - Francois Ozon<br />2017: Personal Shopper - Olivier Assayas<br />2018: Mektoub, My Love - Canto Uno - Abdellatif Kechiche<br />2019: Joker - Todd Phillips<br />2020: La vita nascosta - Terrence Malick<br />2021: Scompartimento n.6 - Juho Kuosmanen<br />2022: Blonde - Andrew Dominik<br />2023: Killers of the Flower Moon - Martin Scorsese</b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxlseg55DLlBx5H0nUWouYSjGECQpauB9Tna_v4rKasWbKlBbYZ1Jbmsgd7LqAF2STIkRdzuyzK-YniaFoxkjnl0lr9AtlPWAZOy2Iyx6fo9Zg-9A_AIt5b2PMYuLqqZj5zMDap8nl7ysD_CHNCUHtN-EvzYUrJFWsFRvB1OrH0wN8jxXxGoAX09eHyoKn/s1000/killers-of-the-flower-moon-21.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="667" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxlseg55DLlBx5H0nUWouYSjGECQpauB9Tna_v4rKasWbKlBbYZ1Jbmsgd7LqAF2STIkRdzuyzK-YniaFoxkjnl0lr9AtlPWAZOy2Iyx6fo9Zg-9A_AIt5b2PMYuLqqZj5zMDap8nl7ysD_CHNCUHtN-EvzYUrJFWsFRvB1OrH0wN8jxXxGoAX09eHyoKn/s320/killers-of-the-flower-moon-21.jpg" width="320" /></a></div><br /><b><br /></b></div><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-12908222643102566322023-11-29T18:22:00.002+01:002023-11-29T18:22:56.791+01:00Top 10: I migliori film italiani del 2023<p style="text-align: justify;"><b>10 - Mimì - Il principe delle tenebre - Brando De Sica</b><br />L'horror italiano che non t'aspetti. E con un livello di profondità psicologica e di consapevolezza registica che, in questo genere, mancava da decenni. Brando, figlio di Christian, è un altro De Sica che vuole andare in una direzione contraria rispetto a chi l'ha preceduto: il suo primo vero esordio è un gore sensibile e violento, stilizzato ma non fumettistico, che ragiona sull'alienazione adolescenziale e sulla necessità di fuggire verso altri orizzonti e altri immaginari. Con un finale romantico, dolorosissimo.</p><p style="text-align: justify;"><b>9 - Mixed By Erry - Sydney Sibilia</b><br />Il miglior esempio di commedia intelligente: Sibilia recupera un fatto di cronaca pop poco conosciuto e lo innalza a un livello emblematico di crocevia storico. E rispetto ai suoi precedenti film - dove i modelli americani predominavano su ogni lettura ulteriore - questo è soprattutto un grande spaccato nazionalpopolare, dove sogni, truffe, ingenuità e ossessioni rappresentano una chiave possibile per interpretare le molteplici sfumature di un Paese cialtronesco, ma che non è possibile smettere di amare.</p><p style="text-align: justify;"><b>8 - Cento domeniche - Antonio Albanese</b><br />Il più bel film di Albanese, che svela non troppo inaspettatamente uno sguardo sociale ma realista e crudo, durissimo, molto lontano dalle barzellette e dalla macchietta di Cetto La Qualunque. Qui è come se avesse portato le lotte e l'indignazione di Ken Loach nella provincia di Lecco, dove un operaio in pre-pensionamento, un brav'uomo, si trova ostaggio di una banca in fallimento. Una tragedia che ha distrutto famiglie e risparmiatori, etichettati come ingenui. Mai retorico, equilibrato, potentissimo.</p><p style="text-align: justify;"><b>7 - Palazzina LAF - Michele Riondino</b><br />Uno dei grandi esordi di quest'anno. Riondino debutta come regista e ravviva il grande cinema civile, di denuncia, con una pellicola che riecheggia lo stile politico e visionario di Elio Petri, l'amarezza di Pietro Germi, e con un protagonista che rimanda al furore anarchico e alle oscurità dei personaggi di Volonté. Evidenziando la storia ignobile dell'Ilva di Taranto, che mandò in esilio in una palazzina derelitta i propri dipendenti non disposti a essere demansionati. Ed è così che anche in Italia si parlò di mobbing.</p><p style="text-align: justify;"><b>6 - Patagonia - Simone Bozzelli</b><br />Una delle dinamiche relazionali più audaci e complesse viste di recente, non soltanto nel nostro cinema, e soprattutto uno sguardo genuino ma allucinato sui resti di un Paese marginale e di una provincia che non vengono quasi mai rappresentati. L'intenzione del deb Bozzelli è di liberarsi del tutto da ogni pericolo di stereotipo, immergendosi nel viaggio esistenziale, di crescita e di autodeterminazione, di due personaggi disperati e perdenti ma vitali, mantenendo un controllo ammirevole tra tenerezza e crudeltà.</p><p style="text-align: justify;"><b>5 - Lubo - Giorgio Diritti</b><br />Un'emozionante odissea umana che fa luce su una vergogna della Storia. Non sempre omogeneo, ma spesso appassionante. Diritti riflette sui temi attuali della cancellazione delle minoranze e della vergogna delle azioni di pulizia etnica, portate avanti nel Novecento non soltanto dal regime nazista. Qui si racconta uno scandalo poco conosciuto dello Stato svizzero, che rubava alle famiglie nomadi i piccoli Jenisch. Strepitoso Franz Rogowski, nei panni di un uomo che cade ma non cede alle ingiustizie.</p><p style="text-align: justify;"><b>4 - Disco Boy - Giacomo Abbruzzese</b><br />Ancora un esordio spiazzante, e a tratti folgorante. Un punto di vista inedito sulla brutalità della guerra, sulla perdita del senso di umanità e sul dramma dell'immigrazione, fuori da ogni facile catalogazione: un trip immersivo, onirico e lisergico, che empatizza a livello esistenziale con due esseri umani costretti allo scontro bellico dalla necessità di salvezza e di ricerca del proprio posto nel mondo. Una visione tra sogno e incubo, che affronta il reale trasmettendo in termini sensoriali i traumi radicati nell'inconscio.</p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Comandante - Edoardo De Angelis</b><br />Un grande film sulle leggi del mare: la gente che annega si tira su. Proprio perché siamo italiani e abbiamo anni di civiltà alle spalle, nonostante oggi siano convenzioni che in tempo di guerra nessuno rispetta. Ma è anche un omaggio a un atto eroico, perché essere italiani rimane un motivo d'orgoglio, al di fuori di ogni fraintendimento nazionalista. E oltre ad azzeccare lo spirito del tempo, De Angelis regala le più spettacolari scene sottomarine del cinema italiano, con un'epica persino spielberghiana.</p><p style="text-align: justify;"><b>2 - Gli oceani sono i veri continenti - Tommaso Santambrogio</b><br />Un'opera prima sconfinata e malinconica, popolata di moltitudine e nostalgia, che misura i metri di distanza interiori che ci separano dalle persone che amiamo. Distacco, mancanza, abbandono: l'esordiente Santambrogio riflette sul tormento per la fine delle cose che non sappiamo lasciare indietro, e sulla certezza che la vita ci costringe a prendere direzioni diverse. E poi, la desolazione della magnifica Cuba come luogo dell'anima, sognando un altro cinema, e un altro mondo, ancora possibili.</p><p style="text-align: justify;"><b>1 - Il sol dell'avvenire - Nanni Moretti</b><br />Un film sulla fine di tutto, ma con il sorriso. E le altre sono solo parole. Anche Nanni e il suo cinema si avvicinano alla resa dei conti, ma nonostante delusioni professionali e fallimenti personali, l'amore per le piccole cose della vita e l'illusione di immaginare ancora una società migliore non saranno mai sconfitti. C'è tutta la filosofia morettiana possibile, ma questa volta appare ancora di più necessaria e rigeneratrice. Una chiusura del cerchio magistrale, autoironica e dolente, ma vogliamo ancora vederlo danzare.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6s_B95mQvt90kNmGWl6ABK-bObBTrGxnh9NdL_ChmGBz4d1YYJ7qaWTs4GZceMr4vnSYv0F0MqwlkwK_HxnglPyaKJ3kQen46G-H0zAGpQbl-g3ZgOPQAxhZLpBR4Q_2fxW_Dhi-hA3VaXVFKovgiwqDoHiuRXN9wXz51oGxcxw1hIzGe239xysiMov6c/s1000/moretti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="725" data-original-width="1000" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6s_B95mQvt90kNmGWl6ABK-bObBTrGxnh9NdL_ChmGBz4d1YYJ7qaWTs4GZceMr4vnSYv0F0MqwlkwK_HxnglPyaKJ3kQen46G-H0zAGpQbl-g3ZgOPQAxhZLpBR4Q_2fxW_Dhi-hA3VaXVFKovgiwqDoHiuRXN9wXz51oGxcxw1hIzGe239xysiMov6c/s320/moretti.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-53867374247140252772023-10-01T18:35:00.002+02:002023-10-01T18:38:32.873+02:00Venezia 80: I Magnifici Sette<p style="text-align: justify;"><b>The Green Border - Agnieszka Holland</b><br />Il film dell'anno. Una lente d'ingrandimento urgente, disperata, senza respiro, sulla vergognosa condizione dei migranti nell'oscurità della foresta che fa da confine tra Polonia e Bielorussia, dove esseri umani alla ricerca di una vita migliore vengono seviziati, umiliati, torturati e ignorati, nel migliore dei casi. Tre punti di vista diversi: quello dei rifugiati siriani, ma anche di una guardia di frontiera e di un gruppo di attivisti. Action, horror, war movie e survival movie: non è Hollywood, ma l'irreale e bestiale politica odierna capace di offrire sostegno umanitario soltanto se conviene. <b>VOTO 10</b><br /><br /><b>Memory - Michel Franco</b><br />La più bella storia d'amore degli ultimi anni. Jessica Chastain interpreta una madre sola ed ex alcolista, tampinata da un uomo da cui è convinta di aver subito molestie sessuali all'epoca del liceo. Ma l'apparenza inganna: lui, Peter Sarsgaard, soffre di demenza ed è incapace di ricordare quello che è accaduto poco prima. Ma non dimentica emozioni e sentimenti. Ragionando sulle diverse conseguenze con cui il passato e la memoria determinano il nostro modo d'essere, Franco illumina il punto di contatto tra due anime perse e lesionate, due solitudini che assieme diventano una moltitudine. <b>VOTO 9</b><br /><br /><b>Maestro - Bradley Cooper</b><br />Dopo <i>A Star Is Born</i>, un altro matto, presuntuoso, ridicolo, tormentato, disperato e romantico film di Bradley Cooper, nel ruolo del compositore Leonard Bernstein, dilaniato dalla contraddizione di amare l'attrice Felicia Montealegre e di provare sentimenti e attrazione nei confronti degli uomini. Ambizioso e temerario nel cambio di stili e registri, l'attore-regista affascina e appassiona grazie al furore del racconto, e con l'aiuto di una strepitosa Carey Mulligan firma un melodramma contemporaneo, che riflette sulla ricerca dell'identità e della felicità con una forma classica e sontuosa. <b>VOTO 9<br /></b><br /><b>Colpo di fortuna - Woody Allen<br /></b>Un inatteso colpo d'ala del grande Woody. Con un tono inimitabile e miracoloso a metà strada tra farsa e tragedia, si sofferma ancora una volta sull'ineluttabilità del fato, sull'ingenuità dell'amore e sulla violenza della stupidità umana. Senza prendersi sul serio, ripercorre alcune tappe della sua carriera - da <i>Crimini e misfatti</i> a <i>Match Point</i> - e mette un punto definitivo, ironico e beffardo, sulle casualità e sulle occasioni della vita. Coadiuvato da un terzetto d'attori irresistibile, regala con serena disperazione e ritmi da maestro un thriller melò che non può fare a meno del sorriso. <b>VOTO 9</b></p><p style="text-align: justify;"><b>Hit Man - Richard Linklater</b><br />Un timido professore si rivela inaspettatamente un perfetto sicario sotto copertura, fino a quando non s'imbatte in una bellissima e potenziale assassina di cui s'innamora. Una black comedy esilarante e pirandelliana, una sceneggiatura frizzante e senza intoppi, un regista come Linklater che non smette di cambiare genere e temperature, di sperimentare e farci divertire riflettendo con leggerezza sulle seconde possibilità della vita. Un grande film americano come quelli di un tempo, intelligente, dal ritmo irrefrenabile e dalla scrittura travolgente: nel cinema di oggi ne vorremmo vedere di più. <b>VOTO 9</b></p><p style="text-align: justify;"><b>Tatami - Guy Nattiv, Zar Amir Ebrahimi</b><br />Di diritto, tra i film sportivi più potenti e importanti di ogni epoca. I mondiali di judo in Georgia sono il teatro delle prove di forza e di coraggio di una ragazza iraniana e della sua allenatrice, ribelli alla richiesta e alle minacce del loro governo dittatoriale di ritirarsi dalla manifestazione per non incontrare l'avversaria israeliana. Un esemplare racconto di sport inteso come specchio delle condizioni civili, politiche e umane di un Paese, e come una delle pochissime vie di fuga possibili. Cinema di denuncia, attuale, diretto e interpretato con la rabbia e l'orgoglio di chi lotta per un mondo migliore. <b>VOTO 9</b><br /><br /><b>Hors-Saison - Stéphane Brizé<br /></b>Dolente e raffinato esercizio di cinema sentimentale, dove un attore in crisi professionale ed esistenziale incontra dopo quindici anni un'insegnante di pianoforte, che sarebbe potuta essere la donna della sua vita. Autorialità francese allo stato puro: Brizé comunica in maniera folgorante la malinconia, l'intesa e l'elettricità che continua ad annodare due persone separate dalle circostanze, ma che non hanno smesso di amarsi. Con uno sguardo pudico e delicato e una regia immersiva, penetra nelle ferite aperte di chi s'interroga sulle scelte del proprio percorso e sulle briciole di ciò che resta. <b>VOTO 8</b></p><p style="text-align: justify;"><b><br /></b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUUPj1UABgsgZAbMV5NUjgtgegvWgboOyc3Jq4fav_ayxxWsNdpFaR7g3Ki_hpgGXJSgkOgwKVGywsGpl-QNyqbs4_dCH2-hxf1bePCzv45LEj7QHEQSNzYGHr0fEJz8G2D5c-k9240jixG6d950ohWTEhJdOWOM6_jivp00mhzU-LgLMU0oxbAToqytRb/s1280/greenborder.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUUPj1UABgsgZAbMV5NUjgtgegvWgboOyc3Jq4fav_ayxxWsNdpFaR7g3Ki_hpgGXJSgkOgwKVGywsGpl-QNyqbs4_dCH2-hxf1bePCzv45LEj7QHEQSNzYGHr0fEJz8G2D5c-k9240jixG6d950ohWTEhJdOWOM6_jivp00mhzU-LgLMU0oxbAToqytRb/s320/greenborder.jpg" width="320" /></a></div><br /><b><br /></b><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-57665125682034625782023-09-07T12:37:00.005+02:002023-09-07T12:40:08.562+02:00Venezia 80: Gli oceani sono i veri continenti<p style="text-align: justify;">Da un parte, Cuba. Luogo dell'anima, romantica e desolata, umana e poverissima, abbandonata a se stessa, pervasa da una sensazione di perdita e di separazione. Rovinata dall'esaurimento del sogno castrista, soffocata e umiliata dalle ombre dell'America e del controllo imperialista. Dall'altra, le storie degli innamorati Alex ed Edith, della vedova Milagros, dei piccoli Alain e Frank. Relazioni e frammenti di un presente destinato a interrompersi, di un passato che non si sradica, di un futuro proiettato in un altrove che per ora si può soltanto fantasticare.</p><p style="text-align: justify;">E il film mantiene piena fede al suo bellissimo titolo, sconfinato e malinconico, popolato di moltitudine e nostalgia, misurando i metri di distanza interiori che ci separano dalle persone che amiamo. L'incapacità di immortalare la condivisione del sentimento. L'impossibilità di fermare il tempo. Il distacco, la mancanza, l'abbandono. Il tormento per la fine delle cose che non siamo in grado di lasciare indietro. La certezza che la vita ci costringe a prendere direzioni diverse.<br /><br />Ed ecco allora il cinema, le immagini, le parole, la fotografia, la musica, il teatro, l'arte. Uno spettacolo di burattini. Ma anche lo sport: a Cuba è il baseball. Catartici e fondamentali per mettere ordine al nostro caos, per dare testimonianza dei nostri struggimenti. Per provare che questa vita, questo mondo, questi spazi, li stiamo occupando ed esistendo. Che le nostre lontananze possono essere ridotte. Che le nostre scelte possono essere perdonate. Che gli addii e forse gli errori, in quel momento, erano inevitabili. Nonostante i dolori, nonostante le assenze.</p><p style="text-align: justify;">Potrei parlare di riferimenti come Lav Diaz, Alfonso Cuaron, Miguel Gomes, Pawel Pawlikowski, di cinema d'osservazione e di ricerca, di etnografia e antropologia, di finzione e cinema del reale, ma m'interessa il giusto. Lo facciano altri. Mi limito a consigliare a chiunque un film che fino alla fine dei miei giorni non potrò dimenticare.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Emiliano Dal Toso</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwaseaiDTWhPUHPEXTX91HIhOTCgqBVhI2H36Gd3Zq_c79B9utARuieJ_afdgHICWSoHiq8pLKsM0RUA9pESX8GzBCG47y9dc_up3EjKTZZTTdQkG03FRLTSMwTakC_nob3ayBz3HaajfgqEAA1jmia-bRLjJOKSrRcfHQ0oU7dr4IJv8Fcj55oU5hm6UN/s2560/santambroeus.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2560" data-original-width="1829" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwaseaiDTWhPUHPEXTX91HIhOTCgqBVhI2H36Gd3Zq_c79B9utARuieJ_afdgHICWSoHiq8pLKsM0RUA9pESX8GzBCG47y9dc_up3EjKTZZTTdQkG03FRLTSMwTakC_nob3ayBz3HaajfgqEAA1jmia-bRLjJOKSrRcfHQ0oU7dr4IJv8Fcj55oU5hm6UN/s320/santambroeus.jpg" width="229" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-55798686228953597692023-03-21T00:42:00.004+01:002023-03-21T00:53:44.591+01:00Riflessioni Spiazzanti: La cospirazione<p style="text-align: justify;">Sono mortificato nei confronti dei lettori assidui del blog, ma è un periodo in cui non trovo la forza intellettuale per scrivere di cinema. Anche se si tratta di poche righe. Il motivo è molto semplice: mi sto occupando professionalmente di tutt'altro, e non ho il tempo per farlo. Non il tempo per scrivere, che per esempio sto trovando hic et nunc. Ma il tempo per l'analisi, per la riflessione, per l'appunto critico. E questo mi fa pensare a qualcosa di importante, oltre a farmi sentire fortunato. Sono cresciuto in un ambiente che mi ha stimolato a stimolare il pensiero. E quando non posso o non voglio stimolarlo, me ne rendo conto. Sono una persona fondamentalmente pigra. E soltanto l'interesse per il cinema, per la musica, per la letteratura, hanno potuto sollevarmi dal divano in diverse occasioni. Scrivo qui i sette film che ho adorato nelle ultime settimane, in ordine di preferenza: <i>Decision to Leave</i>, <i>Gli spiriti dell'isola</i>, <i>The Whale</i>, <i>Disco Boy, </i><i>Holy Spider</i>, <i>Mixed by Erry, </i><i>Una relazione passeggera</i>. Mi sembrano tutti film accomunati da una forte indole cospirativa. Park Chan-Wook parla di cospirazione partendo dal conflitto tra i sessi, che diventa inevitabilmente un conflitto di classe, e che ovviamente racconta un conflitto sentimentale. Lui è un detective, lei è un'assassina. Dovrebbero amarsi veramente, ma non ne avremo la certezza, neppure alla fine dei titoli di coda: di certo sono entrambi personaggi disposti a sovvertire i loro ruoli pur di mettere in gioco le loro emozioni. Provocando l'ordine e le regole, pur di sentirsi vivi. Emozioni che forse sono apparenti e ingannevoli; sicuramente, sono cospirative. Martin McDonagh racconta la storia di un'amicizia che salta per aria, senza motivo plausibile, perché uno dei due ha deciso che l'altro, a un certo punto, sic et simpliciter, non gli va più a genio. Lo annoia. Fine dei giochi. L'amico piange, si dispera. Darren Aronofsky ha la cospirazione nelle vene e la identifica nel corpo enorme, obeso e osceno di Brendan Fraser, che cospira nei confronti di un'America che lo condanna a una condizione fisica ed esistenziale in cui si trova costretto per le sue fragilità di individuo. Un Paese che non permette alcun tipo di ricerca identitaria, che punisce e non supporta gli errori, le debolezze, le libertà, privo di assistenza sanitaria e di conforto, confronto, morale e umano. Il corpo rimane l'unico spazio possibile per esercitare il proprio libero arbitrio. E provare a cospirare. Anche <i>Disco Boy</i> racconta questo, ma nel film di Abbruzzese il corpo è l'unico modo per esprimere una liberazione interiore, sfogandola attraverso il ballo, la danza, il movimento del fisico, in contrasto alle irregolari storture sociali. E poi <i>Holy Spider</i>, che attraversa l'Iran, le violenze, le ingiustizie di un Paese vergognoso e assassino. E poi <i>Mixed by Erry, </i>un film sull'Italia, con i suoi sogni, con le sue truffe, con le sue ingenuità e inevitabilmente con le sue cospirazioni. Infine, <i>Una relazione passeggera. </i>Quindi clandestina, nuovamente irregolare, perfida, passionale e perciò dolorosa. Capace di mettere a repentaglio le strutture, le idee, il messaggio naturale dell'amore. Possiamo tradire, possiamo fallire, possiamo cospirare e morire. Possiamo dover essere costretti a farlo, per ribadire il nostro bisogno di ossigeno e di vita. A Milano, all'angolo tra via Brioschi e via Zamenhof, la targa in memoria di Dax recita così: <i>cospirare vuol dire respirare insieme</i>.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeEm0X1qeICH2_1PyNBC5ekpvTE4QiQOa2fXP8-fUqmrNQlMArz2GBlJv7vaSELLPl0t62jMOeC75liQ-KyH-dyWZBkCjoCWhhKrrUMa3O8q69a-sCV4LIv6hr9K5mMspZIeieAGINgoGTmISJeXsBWzhIzNIIHHJp_B9IbFX551Dij5PZRuqbhQzMXg/s1000/una-relazione-passeggera-8.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeEm0X1qeICH2_1PyNBC5ekpvTE4QiQOa2fXP8-fUqmrNQlMArz2GBlJv7vaSELLPl0t62jMOeC75liQ-KyH-dyWZBkCjoCWhhKrrUMa3O8q69a-sCV4LIv6hr9K5mMspZIeieAGINgoGTmISJeXsBWzhIzNIIHHJp_B9IbFX551Dij5PZRuqbhQzMXg/s320/una-relazione-passeggera-8.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-63367451884957642062023-01-20T17:58:00.002+01:002023-01-20T17:58:59.693+01:00Top 5: Gennaio 2023<p style="text-align: justify;"><b>5 - Hometown - La strada dei ricordi - Mateusz Kudla, Anna Kokoszka-Romer </b>(voto 8)<br /><i>Words were passed in a shotgun blast, troubled times had come, to my hometown. </i>Come in una ballad spoglia e lacerante di Bruce Springsteen, due ragazzi ebrei dai capelli grigi attraversano le strade della loro "città natale" e i luoghi dell'anima dell'infanzia, tra battute e foto di famiglia, ricordando episodi del ghetto di Cracovia teneri e divertenti, interrotti dalla brutalità delle deportazioni e dall'orrore della Storia. Quei due ragazzi si chiamano Roman Polanski, regista, e Ryszard Horowitz, fotografo. </p><p style="text-align: justify;"><b>4 - Grazie ragazzi - Riccardo Milani </b>(voto 8)<br />Il primo bel film italiano dell'anno, e forse il miglior ruolo di sempre di Antonio Albanese. Una commedia garbata e commovente sul fare teatro e sul potere della recitazione, in cui un gruppo di detenuti si fa coinvolgere dal desiderio di un attore senza successo di mettere in scena <i>Aspettando Godot</i> di Samuel Beckett. I ricatti emotivi sono pochi, e finalmente una nostra pellicola contiene gli stessi ingredienti del cinema francese popolare: le risate vanno di pari passo con il fattore umano.</p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Godland - Nella terra di Dio - Hylnur Palmason </b>(voto 8)<br />Ambizioso e poderoso film di ricerca antropologica e indagine geografica. Sul finire dell'Ottocento un prete danese ha il compito di esplorare l'Islanda per documentare l'ambiente ostile e per costruire una chiesa, inserendosi nella vita comunitaria dei villaggi. Ma quello che nella prima parte sembra un <i>survival movie</i> sofisticato sulle insidie della Natura evolve in una riflessione spigolosa e selvaggia sul colonialismo e sulle asperità tra diversi esseri umani, offrendo un finale western degno dei maestri.</p><p style="text-align: justify;"><b>2 - Un vizio di famiglia - Sébastien Marnier </b>(voto 9)<br />Sgradevole, spiazzante, sorprendente ritratto famigliare ultra borghese, dove un'operaia cerca di riavvicinare e conquistare il ricco padre che l'aveva dimenticata e abbandonata, provocando le reazioni della moglie e delle sorellastre che lo vogliono spodestare. Ma il contrasto di classe è un'illusione, perché tutti i personaggi si servono dell'inganno per raggiungere i loro obiettivi. Un noir surreale e caricaturale sul furto d'identità, che ragiona sugli archetipi parlando anche dei falsi rapporti di oggi.</p><p style="text-align: justify;"><b>1 - Close - Lukas Dhont </b>(voto 9)<br />Tenera e dolorosa storia di un'amicizia fraterna tra due preadolescenti, che scatena le chiacchiere e i pettegolezzi delle compagne di classe su una potenziale relazione omosessuale. Ma per i giovani protagonisti è ancora troppo presto per tutto: per capire, per amare, per separarsi, per superare i traumi e affrontare le ingiustizie. Con uno sguardo delicato, misurato ed empatico, Dhont esplora i tormenti dell'età acerba e ci riporta negli anni della crescita, in cui scoprivamo chi eravamo soltanto vivendo.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6JAj_GX8aVTjeuLiMFLiQ0nh90qS4v8Gy9x_RN3LcsrmHPVPTA4JJHY2CklOjWAiEiIrzme1IBsePUncuc7ZBYq1xjDPEtcL79DnCVOTCu9CpFUOJkMqSEalcLN6tqlh_gIOhL5wsO6EmVZG5B7py-okE0uJ9Vz3gLAOZMGR8EXAopqBqUosNQu0mzQ/s1000/close-17.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="602" data-original-width="1000" height="193" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6JAj_GX8aVTjeuLiMFLiQ0nh90qS4v8Gy9x_RN3LcsrmHPVPTA4JJHY2CklOjWAiEiIrzme1IBsePUncuc7ZBYq1xjDPEtcL79DnCVOTCu9CpFUOJkMqSEalcLN6tqlh_gIOhL5wsO6EmVZG5B7py-okE0uJ9Vz3gLAOZMGR8EXAopqBqUosNQu0mzQ/s320/close-17.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-89450311608229436992022-12-08T17:33:00.002+01:002022-12-08T17:33:25.448+01:00I Film del 2022 degli Amici e Lettori<p style="text-align: justify;"><i>Alessandro Amato</i><br /><b>Crimes of the Future<br />Spencer <br />Il prodigio</b></p><p style="text-align: justify;"><i>Alvise Wollner</i><br /><b>Top Gun Maverick</b><br /><b>Gli orsi non esistono</b><br /><b>Le otto montagne</b><br /><br /><i>Antonio Morra</i><br /><b>Memoria</b><br /><b>Spencer</b><br /><b>C'mon C'mon</b><br /><br /><i>Arianna Vietina</i><br /><b>Il prodigio</b><br /><b>Nope</b><br /><b>Matrix Resurrections</b><br /><br /><i>Astrid Ardenti</i><br /><b>Licorice Pizza</b><br /><b>Memoria</b><br /><b>Fairytale - Una fiaba</b><br /><br /><i>Carlos Menezes</i><br /><b>C'mon C'mon</b><br /><b>Licorice Pizza</b><br /><b>Leonora addio</b><br /><br /><i>Claudio Balboni</i><br /><b>Memoria</b><br /><b>Top Gun Maverick</b><br /><b>Il prodigio</b><br /><br /><i>Cristiano Bolla</i><br /><b>Top Gun Maverick</b><br /><b>Athena</b><br /><b>Licorice Pizza</b><br /><br /><i>Davide Giordano</i><br /><b>RRR</b><br /><b>Licorice Pizza</b><br /><b>Spencer</b><br /><br /><i>Fabio Beninati</i><br /><b>Licorice Pizza</b><br /><b>Esterno notte</b><br /><b>La stranezza</b><br /><br /><i>Giovanni Dal Toso</i><br /><b>Licorice Pizza</b><br /><b>Blonde</b><br /><b>La fiera delle illusioni</b><br /><br /><i>Giulio Pettenò</i><br /><b>Gli orsi non esistono</b><br /><b>Esterno notte</b><br /><b>Monica</b><br /><br /><i>Leonardo Strano</i><br /><b>Gli orsi non esistono</b><br /><b>Esterno notte</b><br /><b>Bones and All</b><br /><br /><i>Linda Grazia Pola</i><br /><b>Red</b><br /><b>Io e Spotty</b><br /><b>La ragazza più fortunata del mondo</b><br /><br /><i>Lorenzo Gramatica</i><br /><b>Memoria</b><br /><b>Nope </b><br /><b>Un eroe</b><br /><br /><i>Luca Ottocento</i><br /><b>Triangle of Sadness</b><br /><b>Esterno notte</b><br /><b>The Fabelsman</b><br /><br /><i>Luca Recordati</i><br /><b>Licorice Pizza</b><br /><b>L'ombra di Caravaggio</b><br /><b>Don't Worry Darling</b><br /><br /><i>Manuel Santangelo</i><br /><b>The Menu</b><br /><b>I Want You Back</b><br /><b>Argentina, 1985</b><br /><br /><i>Marco Dal Toso</i><br /><b>Nostalgia</b><br /><b>Tra due mondi</b><br /><b>Top Gun Maverick</b><br /><br /><i>Marco Solé</i><br /><b>Licorice Pizza</b><br /><b>Apollo 10 e mezzo</b><br /><b>The Batman</b><br /><br /><i>Maresa Palmacci</i><br /><b>Nostalgia</b><br /><b>Siccità</b><br /><b>Il signore delle formiche</b></p><p style="text-align: justify;"><i>Marzia Carrera</i><br /><b>Bones and All</b><br /><b>Alcarràs - L'ultimo raccolto</b><br /><b>Lamb</b><b><br /></b><br /><i>Massimiliano Gavinelli</i><br /><b>Ennio</b><br /><b>Licorice Pizza</b><br /><b>Sergio Leone - L'italiano che inventò l'America</b><br /><br /><i>Mattia De Gasperis</i><br /><b>Pleasure</b><br /><b>Monica</b><br /><b>Bones and All</b><br /><br /><i>Melis Rossi</i><br /><b>La stranezza</b><br /><b>Nostalgia</b><br /><b>Una mamma contro G.W. Bush</b><br /><br /><i>Miriam Larocca</i><br /><b>Gli orsi non esistono</b><br /><b>La stranezza</b><br /><b>Triangle of Sadness</b><br /><br /><i>Rico Schwartz</i><br /><b>Hustle</b><br /><b>Top Gun Maverick</b><br /><b>Licorice Pizza</b><br /><br /><i>Safia Kerfa</i><br /><b>Blonde</b><br /><b>Spencer</b><br /><b>Athena</b><br /><br /><i>Simone Carella</i><br /><b>Licorice Pizza</b><br /><b>Stringimi forte</b><br /><b>Nostalgia</b><br /><br /><i>Tommaso Santambrogio</i><br /><b>Gli orsi non esistono<br />Memoria<br />Crimes of the Future</b></p><p style="text-align: justify;"><b>11 Licorice Pizza </b>(disponibile su Prime Video)<br /><b>5 Memoria </b>(Mubi), <b>Gli orsi non esistono, Top Gun Maverick<br /></b><b>4 Esterno notte </b>(Rai Play), <b>Nostalgia </b>(Prime Video), <b>Spencer </b>(Prime Video)<br /><b>3 Bones and All, Il prodigio </b>(Netflix), <b>La stranezza<br />2 Athena </b>(Netflix), <b>Blonde </b>(Netflix), <b>C'mon C'mon </b>(Now/Sky), <b>Crimes of the Future, Monica, Nope, Triangle of Sadness<br />1 Le otto montagne, Matrix Resurrections </b>(Now/Sky), <b>Fairytale - Una fiaba, Leonora addio </b>(Now/Sky), <b>RRR </b>(Netflix), <b>La fiera delle illusioni </b>(Disney +), <b>Red </b>(Disney +), <b>Io e Spotty, La ragazza più fortunata del mondo </b>(Netflix), <b>Un eroe </b>(Now), <b>The Fabelsman, L'ombra di Caravaggio, Don't Worry Darling, The Menu, I Want You Back </b>(Prime Video), <b>Argentina 1985 </b>(Prime Video), <b>Tra due mondi </b>(Now), <b>Apollo 10 e mezzo </b>(Netflix), <b>The Batman </b>(Now/Sky), <b>Siccità, Il signore delle formiche, Alcarràs - L'ultimo raccolto, Lamb </b>(Mubi), <b>Ennio, Sergio Leone - L'italiano che inventò l'America, Pleasure </b>(Mubi), <b>Una mamma contro G.W. Bush, Hustle </b>(Netflix), <b>Stringimi forte </b></p><p style="text-align: justify;"><b><br /></b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRRvWpKogTfV3KkmEl9MjQu9F_bPZYL4W_nJUx-ve4brpxV_574KiabNa1xif2DTEdHz0db4oRarmviU8-1HQdhhuPpSi9cuIvBZjm5AYhUZXXkkusL774G5faBSLQVtc4Pj0uua3KxOP-bYmyjT6a2w4712gFi-EYWK8PsnvquBJ8rDmCKBoHPzcP1Q/s1000/licorice-pizza-21.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="562" data-original-width="1000" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRRvWpKogTfV3KkmEl9MjQu9F_bPZYL4W_nJUx-ve4brpxV_574KiabNa1xif2DTEdHz0db4oRarmviU8-1HQdhhuPpSi9cuIvBZjm5AYhUZXXkkusL774G5faBSLQVtc4Pj0uua3KxOP-bYmyjT6a2w4712gFi-EYWK8PsnvquBJ8rDmCKBoHPzcP1Q/s320/licorice-pizza-21.jpg" width="320" /></a></div><br /><b><br /></b><p></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-35408464860920191552022-12-07T14:17:00.004+01:002022-12-07T14:29:38.396+01:00Top 20: La Superclassifica del 2022<p style="text-align: justify;"><b>20 - Hustle - Jeremiah Zagar<br /></b>E se fosse Adam Sandler l'erede degli interpreti del cinema più classico e rappresentativo dei valori individuali dell'America? Lo sport come strumento di rivincita e riscatto: niente di nuovo, ma questo è il controcampo positivo e resiliente di <i>Diamanti grezzi</i>, dove la ricerca della felicità non passa attraverso la materialità del denaro ma insegue una complicata fondazione di rapporti umani che permettano di riuscire a competere, e resistere, nel mondo di oggi.</p><p style="text-align: justify;"><b>19 - Il prodigio - Sebastian Lelio</b><br />Influenzato dalle protagoniste combattive del cinema almodovariano e dalle loro battaglie contro il conformismo, il bigottismo e l'ortodossia, Lelio dirige un thriller in costume che ragiona sul potere delle storie e sui raggiri della parola, e sulla fragile condizione umana che si aggrappa a qualcosa in cui credere per poter sopravvivere, affrontando così l'irrazionalità e la tragicità degli eventi. La religione è ancora una volta l'oppio dei popoli, anche se la lotta ha il corpo e l'energia di Florence Pugh.</p><p style="text-align: justify;"><b>18 - Un altro mondo - Stéphane Brizé</b><br />Il miglior cinema sociale di oggi. Il punto di vista della lotta per un mondo del lavoro meno ingiusto passa dai tavoli dei sindacati ai tentativi e alla determinazione di un dirigente che fa da ponte tra gli sfruttati e la legge di un capo che risponde soltanto al cinismo di Wall Street: trovare una mediazione è un'impresa sempre più ardua e complicata, ma nella coscienza e negli sguardi di Vincent Lindon il senso della dignità è più grande di quello del profitto aziendale.</p><p style="text-align: justify;"><b>17 - La stranezza - Roberto Andò</b><br />Un raro e sorprendente punto d'incontro tra linguaggio alto e comicità popolare, che permette a Ficarra e Picone di interpretare i ruoli più belli della loro carriera e a Toni Servillo di indossare un'altra maschera della nostra storia e della nostra cultura. Una sintesi del senso di Luigi Pirandello per il teatro: una rivoluzione che rompe gli schemi e la quarta parete, e che si realizza attraverso un processo creativo tormentato e fantasmatico, destinato a un debutto fallimentare e a un successo planetario.</p><p style="text-align: justify;"><b>16 - True Mothers - Naomi Kawase<br /></b>Un dramma adolescenziale che parte come un algido dramma borghese su una coppia che non può avere figli, per poi virare sui binari di un romanzo di formazione struggente, su una figlia e madre mancata, una giovane ribelle in fuga dalle rigidità, dagli scandali, dai dogmi della società e della famiglia d'origine. E sulla ricerca di un rifugio dove condividere il dolore di ciò che è stato negato. Uno sguardo empatico, ricco di suggestioni oniriche, attento agli ambienti e ai misteri della natura.</p><p style="text-align: justify;"><b>15 - Don't Worry Darling - Olivia Wilde</b><br />Attacco frontale al patriarcato e simbolo del neo-femminismo, ma anche un audace e ambizioso pastiche che cerca di far convivere <i>La donna perfetta</i>, <i>Matrix</i> e <i>The Truman Show. </i>La Wilde non tarocca lo spirito dei tempi che attraversiamo e, trascinata da Florence Pugh (la miglior attrice di oggi), realizza un fanta-thriller dalla confezione irresistibilmente pop e dalla superficie stilosa, che fra qualche anno potremmo considerare uno dei film americani più simbolici (e divertenti) dell'era post-pandemica.</p><p style="text-align: justify;"><b>14 - L'ombra di Caravaggio - Michele Placido</b><br />Il miglior film su Caravaggio che ci si potesse aspettare da Placido: un romanzo criminale seicentesco viscerale e pasoliniano, tra pose da rockstar e poetica da Vallanzasca, che omaggia visivamente il genio pittorico del Merisi e ne ripercorre gli episodi della vita che lo hanno portato a esaltare disperati e puttane. Un biopic libero, anticonvenzionale e lontano dalla fiction televisiva, a partire dalle prove appassionate di un perfetto Scamarcio e di un cast affollato, eterogeneo ed entusiasmante.</p><p style="text-align: justify;"><b>13 - Monica - Andrea Pallaoro</b><br />Supportato dall'immaginario di un'America in contrasto tra il progresso e il cuore selvaggio della provincia, Pallaoro imbastisce un ritratto femminile vivido e pulsante, impreziosito dalla fisicità e dalle sfumature della stupenda Trace Lysette, donna transgender che torna a casa dopo vent'anni per perdonare e farsi perdonare. La regia formale e ricercata, il racconto lento e contemplativo, permettono di immergersi nell'emotività di un'anima ribelle che non ha terminato di conoscersi ed esplorarsi.</p><p style="text-align: justify;"><b>12 - La fiera delle illusioni - Guillermo del Toro<br /></b>Il capolavoro del regista messicano, che racconta l'inesorabile decomposizione morale di un mentalista e del suo modo di pensare l'intrattenimento, inteso come sinonimo di inganno crudele ai danni di chi lo guarda e lo vive. Un viaggio agli inferi dell'esistenza, dalla confezione ingannevole: un'opera autocritica targata Disney, che sabota se stessa. E il finale è il più cinico e anti-hollywoodiano degli ultimi anni: la fine a cui va incontro un disperato Bradley Cooper è quella inevitabile dell'uomo-bestia.</p><p style="text-align: justify;"><b>11 - Hope - Maria Sodahl</b><br />Struggente autobiografia famigliare, che racconta i dieci giorni tra Natale e Capodanno di una moglie e madre, dal giorno in cui le viene diagnosticato un tumore al cervello fino al momento dell'operazione. Un miracolo di tenuta drammatica, un <i>cancer movie</i> che azzera ogni pericolo di retorica, grazie a una scrittura naturale, autentica e controllata, e in cui svolge una funzione fondamentale l'equilibrio dei due interpreti, la straordinaria Andrea Braein Hovig e l'eleganza emotiva di Stellan Skarsgard.</p><p style="text-align: justify;"><b>10 - Esterno notte - Marco Bellocchio <br /></b>Un'opera sontuosa e documentata, che affronta un momento chiave della politica italiana come il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, adottando gli sguardi intimi, dubbiosi e dolenti di chi era legato a lui da un rapporto confidenziale: in tutti i personaggi domina un sentimento di incertezza e di impotenza di fronte all'impossibilità di evitare il compimento del destino. Bellocchio raggiunge un nuovo apice di sensibilità umana e di lettura critica degli eventi storici, realizzando un grande romanzo shakespeariano capace di sintetizzare il precario rapporto tra pubblico e privato.</p><p style="text-align: justify;"><b>9 - Nostalgia - Mario Martone<br /></b>Il noir secondo Martone: il ritorno a casa di un uomo tranquillo, per cui il passato non potrà mai essere una terra straniera. Adottando un linguaggio duro e diretto e descrivendo una Napoli aspra e fantasmatica, il regista riflette sulla nobiltà e sul privilegio del sentimento nostalgico, benedetto da una citazione di Pasolini ma inevitabilmente destinato a intrecciarsi con l'oscura presenza della fine delle cose. Non esiste riconciliazione per chi è stato tradito e abbandonato: anche lo squallore della delinquenza non è altro che una banale conseguenza delle sconfitte della vita.</p><p style="text-align: justify;"><b>8 - Bardo, la cronaca falsa di alcune verità - Alejandro G. Inarritu<br /></b>Un'opera fluviale, esondante e tracotante, ma che rivela un'autenticità inedita nello sguardo del regista messicano, alle prese con una felliniana e anarchica autofiction, che affonda le sue radici nella storia violentata e calpestata del Paese in cui è nato e che ha abbandonato, sviluppando un senso di colpa che misura la ragione sentimentale di una pellicola alla ricerca di un'espiazione spirituale. Eccessivo, ma spesso potente e visionario: il miglior film di un autore controverso, ma a cui devono essere riconosciute l'energia, la vitalità e il furore di un'operazione intima e confidenziale.</p><div style="text-align: justify;"><b>7 - Un anno, una notte - Isaki Lacuesta</b><br />Radiografia di una psicosi a due sensibile e dolente, incentrata su una coppia sopravvissuta alla tragedia parigina del Bataclan del 13 novembre 2015, uno di quegli eventi che separano il nostro tempo in un prima e un dopo. Non è l'elaborazione di un lutto, ma di uno shock, di un trauma, di una testimonianza diretta, della paura improvvisa di perdere qualcuno e di morire. L'argentino Nahuel Pérez Biscayart e la francese Noémie Merlant sono credibili e umorali, e senza eccessi melodrammatici scuotono l'inconscio conducendo chi guarda all'immedesimazione. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>6 - La notte del 12 - Dominik Moll<br /></b>Una ragazza viene uccisa, tutti sono potenzialmente colpevoli. Ma il poliziesco è un'etichetta: un percorso sulle difficoltà di superare il dolore interiore sommerso e sulla necessità di inseguire le ossessioni per restituire un senso all'esistenza. Ambientata nella Savoia più anonima e impalpabile e disinnescando la tensione del mystery e la complicità del buddy movie, è una gelida immersione nell'imperturbabilità dell'animo umano e nel tentativo fallito di risolvere la sua spietatezza. Il volto impassibile e la testardaggine del commissario di Bastien Bouillon sono di intensità eastwoodiana.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>5 - Parigi, 13 Arr. - Jacques Audiard</b></div><div style="text-align: justify;">Il film più estetizzante di Audiard, ma anche il più febbrile e vitale: nel quartiere parigino di Les Olympiades, nuovo distretto hipster e multiculturale, si intrecciano i desideri sessuali di un terzetto di giovani adulti, socialmente integrati ma insicuri a livello economico ed emozionale. Una fotografia realista di una generazione, autentica e priva di autocommiserazione, che unisce la classicità del bianco e nero con la modernità dei linguaggi, il fattore umano con le relazioni via chat, immergendosi nella schiuma dei giorni e nella consistenza della superficie.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>4 - Saint Omer - Alice Diop</b></div><div style="text-align: justify;">Strutturata sulle lunghe deposizioni processuali di una donna senegalese accusata per l'omicidio della figlia abbandonata su una spiaggia, l'opera prima di Alice Diop è una folgorante riflessione sulle modalità espressive del racconto, oltre a interrogarsi sulle incertezze e sulle paure della maternità, e sull'impossibilità giudiziaria di poter comprendere le ragioni personali e antropologiche che portano a un gesto atroce. E adottando il punto di vista esterno di una scrittrice che indaga i tormenti e il passato della donna, mantiene una lucidità e un distacco emotivo che evitano il folklore e il sensazionalismo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>3 - Apollo 10 e mezzo - Richard Linklater<br /></b>Un altro episodio memorabile di un cineasta che non si stanca di sperimentare, sorprendere, giocare con le immagini e con il concetto di tempo. Un film d'animazione che omaggia i sogni persi e le illusioni dell'America di provincia degli anni Sessanta, quando il benessere economico permetteva di vivere l'allunaggio del 1969 come un'esperienza collettiva e popolare. Un momento autobiografico indimenticabile è l'occasione per viaggiare in un'epoca dorata e colorata, mantenendo vivi gli spettri della malinconia e delle false promesse del capitalismo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>2 - Licorice Pizza - Paul Thomas Anderson<br /></b>Un romanzo di formazione semplice, lineare e magico, capace di decifrare il filo invisibile e i sentimenti che legano un adolescente che vorrebbe essere più grande e una giovane adulta attratta dall'eternità delle prime volte e dall'emozione del colpo di fulmine. Intanto, sullo sfondo, scorrono i feticci e il batticuore degli anni Settanta, il miraggio del successo economico e individuale, le corse per vivere un mondo di magnifiche illusioni. E infine, quella incantevole maestria di PTA nella costruzione delle scene, nell'osservazione, nel dare il giusto peso e valore alla leggerezza delle immagini.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>1 - Blonde - Andrew Dominik<br /></b>Vertiginoso, soffocante e dolente ritratto di una possibile Marilyn Monroe, vittima eterna della sensualità della sua immagine e di un sistema maschilista dominante, impotente di fronte alla violenza dell'industria di renderla prodotto commerciale, marchio di fabbrica e involontariamente mito. Un film iconoclasta sull'abbattimento delle superfici, un manifesto contro il biografismo a tutti i costi, che prosegue il discorso di Dominik sulla decomposizione degli archetipi, dei simboli e dei generi. Un punto di vista radicale, uno sguardo allucinato ma illuminato dal corpo e dalla luce di Ana de Armas, nel ruolo di una creatura extraterrestre alla ricerca impossibile di una via d'uscita.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>I FILM DELL'ANNO DE 'IL BELLO, IL BRUTTO E IL CATTIVO'</b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div style="text-align: justify;"><b>2011: Il cigno nero - Darren Aronofsky<br />2012: Un sapore di ruggine e ossa - Jacques Audiard<br />2013: The Master - Paul Thomas Anderson<br />2014: Boyhood - Richard Linklater<br />2015: La scomparsa di Eleanor Rigby - Ned Benson<br />2016: Frantz - Francois Ozon<br />2017: Personal Shopper - Olivier Assayas<br />2018: Mektoub, My Love - Canto Uno - Abdellatif Kechiche<br />2019: Joker - Todd Phillips<br />2020: La vita nascosta - Terrence Malick<br />2021: Scompartimento n.6 - Juho Kuosmanen<br />2022: Blonde - Andrew Dominik</b></div><div style="text-align: justify;"><b><br /><br /><br /></b><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8SBqcyuUWdhiWPkV-j9czdaAk0JSuQwOScZAkW6IhNIlk9xikoWD7MJUf_IKBgXPavl6CInjNbXcmGYfSZ9kbKJBbsf4hNFjKbhbixJoXhj_Mh700mlxIkHHUNYame4W0OD1NFX2VWMzHSuZWNo0cKcZwiXrXKdn1frnsgs53AuMbsmIcIOcdfOuoKw/s1000/blonde-7.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="747" data-original-width="1000" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8SBqcyuUWdhiWPkV-j9czdaAk0JSuQwOScZAkW6IhNIlk9xikoWD7MJUf_IKBgXPavl6CInjNbXcmGYfSZ9kbKJBbsf4hNFjKbhbixJoXhj_Mh700mlxIkHHUNYame4W0OD1NFX2VWMzHSuZWNo0cKcZwiXrXKdn1frnsgs53AuMbsmIcIOcdfOuoKw/s320/blonde-7.jpg" width="320" /></a></div><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><p></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-32953159652487341422022-11-04T16:33:00.003+01:002022-11-04T16:36:24.119+01:00Top 5: Novembre 2022<p style="text-align: justify;"><b>5 - Sergio Leone - L'italiano che inventò l'America </b>- <b>Francesco Zippel </b>(voto 7)<br />Il controcanto ideale a <i>Ennio</i> di Tornatore. Un documentario critico, appassionato e approfondito, su uno dei più importanti e influenti regista della storia del cinema, pieno di aneddoti, curiosità e interviste a quegli autori - da Steven Spielberg a Quentin Tarantino - che hanno appreso, assorbito e rinnovato le lezioni, lo stile e il linguaggio dei capolavori di Leone. L'apice emotivo si raggiunge proprio nelle immagini d'archivio con Morricone: un incontro che ha cambiato per sempre la Settima Arte.</p><p style="text-align: justify;"><b>4 - Amanda - Carolina Cavalli </b>(voto 7)<br />Un'opera prima influenzata dal cinema indie americano, da Wes Anderson a <i>Lady Bird</i>, ma che evita ogni ricatto di carineria mettendo in scena un ritratto femminile complesso, spigoloso, indecifrabile e affascinante. Una personalità borderline ben delineata nel contesto di un'alta borghesia annoiata, isterica e depressa, nel tentativo di trovare con affanno un pretesto relazionale che permetta di svincolarsi. Benedetta Porcaroli è la conferma bellissima di un talento che sa essere irrequieto e luminoso.</p><p style="text-align: justify;"><b>3 - I morti rimangono con la bocca aperta - Fabrizio Ferraro </b>(voto 8)<br />Una visione ostica, ma che può rivelarsi suggestiva, ipnotica ed emozionante: quattro partigiani cercano riparo sull'Appennino centrale, nel bel mezzo di una gelida tormenta di neve. Non succede altro, ma il fascino consiste nell'immersione visiva e sensoriale, che si concretizza per merito di una fotografia onirica e spettrale, capace di rendere il vagare senza meta dei protagonisti un astratto e interminabile viaggio esistenziale, a metà tra la vita e la morte. Potente e disperato, come <i>Gerry </i>di Gus Van Sant.</p><p style="text-align: justify;"><b>2 - La stranezza - Roberto Andò </b>(voto 8)<br />Un raro e sorprendente punto d'incontro tra linguaggio alto e comicità popolare, che permette a Ficarra e Picone di interpretare i personaggi più belli della loro carriera e a Toni Servillo di indossare un'altra memorabile maschera della nostra storia e della nostra cultura. Una sintesi del senso di Luigi Pirandello per il teatro: una rivoluzione che rompe gli schemi e la quarta parete, e che si realizza attraverso un processo creativo tormentato e fantasmatico, destinato a un debutto fallimentare e a un successo planetario. </p><p style="text-align: justify;"><b>1 - L'ombra di Caravaggio - Michele Placido </b>(voto 8)<br />Il miglior film possibile su Caravaggio che ci si potesse aspettare da un autore come Placido: un romanzo criminale seicentesco vertiginoso e viscerale, finanche pasoliniano, tra pose da rockstar e poetica da Vallanzasca, che omaggia visivamente il genio artistico e pittorico del Merisi e ne ripercorre gli episodi della vita che lo hanno portato a esaltare disperati e puttane, rendendo la loro immagine sacra e immortale. Un biopic libero, anticonvenzionale e lontanissimo dalla fiction televisiva, a partire dalle prove appassionate di un perfetto Scamarcio e di un cast affollato, eterogeneo ed entusiasmante.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimBp4mcZOTZ1784gAmIpV6OlQFaDZHptY_7nLq7EQlY7LHXdXL6ZxqpKHIGGZZT1i0vnGwWwYimhIpu64CRInh0-PAfQZOtPqgFSNXLyIBixB5zRvzZbouiZClPnHhZ90XRJyNU61rDhZahdWIHLmWpa2s08uaxJGRsmkvNRNqUKpwPRSZIm0s6A0yQA/s1000/l-ombra-di-caravaggio-20.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="669" data-original-width="1000" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimBp4mcZOTZ1784gAmIpV6OlQFaDZHptY_7nLq7EQlY7LHXdXL6ZxqpKHIGGZZT1i0vnGwWwYimhIpu64CRInh0-PAfQZOtPqgFSNXLyIBixB5zRvzZbouiZClPnHhZ90XRJyNU61rDhZahdWIHLmWpa2s08uaxJGRsmkvNRNqUKpwPRSZIm0s6A0yQA/s320/l-ombra-di-caravaggio-20.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-77261065607373742462022-10-10T01:53:00.001+02:002022-10-10T01:53:17.122+02:00Top 5: Ottobre 2022<p style="text-align: justify;"><b>5 - Siccità - Paolo Virzì </b>(voto 7)<br />Ambiziosa, altalenante, a tratti genuinamente feroce tragicommedia all'italiana contemporanea, che prova ad adattare e a contestualizzare la coralità del cinema altmaniano e l'affresco disperato dell'umanità di <i>Magnolia</i>, ipotizzando un'Italia desertificata dall'assenza di pioggia e in cui il rischio di disidratazione si aggiunge alle epidemie e alle crisi sanitarie, sociali, economiche e morali. Non è il miglior Virzì, ma neppure il peggiore: tutto funziona soltanto in parte, soprattutto il cast, ma il coraggio è da lodare.</p><p style="text-align: justify;"><b>4 - Ninja Baby - Yngvild Sve Flikke </b>(voto 7)<br />Una delle commedie più divertenti dell'anno, dove una giovane adulta di Oslo scopre di essere incinta troppo tardi per poter abortire e cerca di risalire all'irresponsabile padre, collocandosi a metà strada tra la sensibilità di <i>Juno</i> e la sana sboccataggine di Judd Apatow. Ma nonostante le influenze narrative dei modelli americani, il contesto è molto più progressista e privo di morale conservatrice, a partire dalla naturalezza con cui viene raccontata la libertà degli incontri e delle esperienze sessuali della protagonista.</p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Moonage Daydream - Brett Morgen </b>(voto 8)<br />Documentario sontuoso e definitivo su David Bowie, che rinuncia a ricostruirne il percorso biografico e artistico, sacrificando i frammenti della vita privata, ma condensando tutta la potenza sensoriale, musicale e visionaria della sua creazione. Un trip caleidoscopico e imponente nella mente e nella poetica di una delle principali icone pop del Novecento, quella più indecifrabile, aliena e anticonformista, sempre in anticipo sui tempi, sulle mode e sui costumi, che attraversa le fasi e le trasformazioni identitarie del Duca restituendo il fascino caotico delle sue sperimentazioni. </p><p style="text-align: justify;"><b>2 - La notte del 12 - Dominik Moll </b>(voto 9)<br />L'aspetto esteriore è quello canonico del poliziesco: una ragazza viene uccisa, tutti sono potenzialmente colpevoli. Ma tolta l'etichetta del genere, emerge un piccolo capolavoro sul dolore interiore sommerso, sulle difficoltà di superarlo e sulla necessità di inseguire le ossessioni per restituire un significato all'esistenza. Ambientato nella Savoia più anonima e impalpabile e disinnescando la tensione del mystery e la complicità del buddy movie, è una gelida immersione nell'imperturbabilità dell'animo umano e nel tentativo fallito di risolvere la sua spietatezza. Il volto impassibile e la testarda volontà del commissario interpretato da Bastien Bouillon sono di eastwoodiana emozione.</p><p style="text-align: justify;"><b>1 - Blonde - Andrew Dominik </b>(voto 10)<br />Vertiginoso, soffocante e dolente ritratto di una possibile Marilyn Monroe, vittima eterna della sensualità della sua immagine e di un sistema maschilista dominante, impotente di fronte alla violenza dell'industria di renderla prodotto commerciale, marchio di fabbrica e involontariamente mito. Un film iconoclasta sull'abbattimento delle superfici, un manifesto contro il biografismo a tutti i costi, che prosegue il discorso di Dominik sulla decomposizione degli archetipi, dei simboli e dei generi. Un punto di vista radicale, uno sguardo allucinato ma illuminato dal corpo e dalla luce di Ana de Armas, nel ruolo di una creatura extraterrestre alla ricerca impossibile di una via d'uscita.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKKH8lTXy-pcUZcWBWd5pboP2LGawz6kf0ALCuHfQJg5gWUZaw1Ic2cgUluBMZXljPU49PfGiM-4M2F8mOBgkI6A13v6QQYUCQgpk8y0axnPfOCg5Xt-u2n3qSNN1bve9DWiVrWsRIcMWZ2SGaUeug-qcgwMmBbR2DGWdoBgWvwi-JkW-5sSCHEUuRuQ/s1000/blonde.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="782" data-original-width="1000" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKKH8lTXy-pcUZcWBWd5pboP2LGawz6kf0ALCuHfQJg5gWUZaw1Ic2cgUluBMZXljPU49PfGiM-4M2F8mOBgkI6A13v6QQYUCQgpk8y0axnPfOCg5Xt-u2n3qSNN1bve9DWiVrWsRIcMWZ2SGaUeug-qcgwMmBbR2DGWdoBgWvwi-JkW-5sSCHEUuRuQ/s320/blonde.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-64655337047600583522022-09-15T12:51:00.003+02:002022-09-15T12:52:46.648+02:00Top 5: Settembre 2022<p style="text-align: justify;"><b>5 - Watcher - Chloe Okuno </b>(voto 7)<br />Ennesima variazione dell'hitchcockiano <i>La finestra sul cortile</i>, ma rispetto a copie più modeste l'esordiente Okuno si avvale di una location ansiogena come la Bucarest di oggi, concedendosi riflessioni contemporanee sullo stalking e sulla manipolazione psicologica. Gli ultimi venti minuti sono goduriosi per gli amanti del genere: merito, soprattutto, delle facce dei tre attori principali, la disorientata vittima Maika Monroe di <i>It Follows</i>, l'inconsistente marito Karl Glusman e l'ambiguo, banale, inquietante Burn Gorman.</p><p style="text-align: justify;"><b>4 - The Hanging Sun - Francesco Carrozzini </b>(voto 7)<br />Un riuscito adattamento di un romanzo del norvegese Jo Nesbo, in cui un uomo in fuga dalla famiglia criminale e in cerca di redenzione trova un parziale rifugio in un villaggio isolato, dove il sole non tramonta mai, proteggendo una madre e un figlio da un contesto maschilista tossico e violento. Il deb Carrozzini, proveniente da pubblicità e videoclip, trova una cifra stilistica ed estetica e, senza eccellere, dirige un thriller solido e coinvolgente, che conferma la versatilità e il carisma di Alessandro Borghi. </p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Las Leonas - Isabel Achaval, Chiara Bondì </b>(voto 7)<br />Prodotto da Nanni Moretti, che si concede una simpatica comparsata, è una lente d'ingrandimento sulla realtà delle donne immigrate che vivono a Roma lavorando come badanti e domestiche. Evidenziando l'assenza di tutele che sono costrette ad accettare per sopravvivere, il documentario omaggia con leggerezza la loro passione per il calcio, che si realizza nell'appassionata partecipazione a un campionato amatoriale femminile ben organizzato e che coincide con uno dei loro pochi momenti di svago.</p><p style="text-align: justify;"><b>2 - Margini - Niccolò Falsetti </b>(voto 7) <br />Una delle migliori commedie italiane degli ultimi anni, che guarda a Virzì (<i>Ovosodo</i>) e Zanasi (<i>Non pensarci</i>), distinguendosi per essere una rara testimonianza della passione di provincia per il punk-hardcore. Mossa da uno spirito ribelle, autentico e genuino, celebra il miraggio eternamente adolescenziale di chi prova almeno ad avvicinarsi alla realizzazione dei propri sogni: per andare incontro a chi si emancipa con fatica, qualche volta può capitare che sia l'America a suonare nelle balere di Grosseto.</p><p style="text-align: justify;"><b>1 - Don't Worry Darling - Olivia Wilde </b>(voto 8)<br />Attacco frontale al patriarcato e simbolo del neo-femminismo, oppure un ambizioso e maldestro pastiche che cerca di far convivere <i>La donna perfetta</i>, <i>The Truman Show</i> e la fantascienza di <i>Matrix</i>? Di certo, non si può rimproverare alla Wilde regista di taroccare lo spirito del tempo. E allora, trascinata dalla performance di Florence Pugh, forse la miglior attrice di oggi, si concede il lusso di realizzare un thriller-fantasy dalla confezione irresistibilmente pop e dalla superficie stilosa, candidato a essere uno dei film più rappresentativi del cinema americano post-pandemico, in grado di azzeccare più di una trovata originale e sorprendente.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIMC9uTbWiojPZVD7rXdc_GDSluRMMPrj6styGcsbyfuP95jTAwZ8zUuEEYChyVssoZdLG7aWjDZb8DyTxEy0F1FZ_Ivzb5DTwQNBdSkxlrzVZdro3XcIgbgck1d6nM82SRLYU_ra1bISpd5uJX1VSRFzVajZStWsPThLuvN0M9sirPUw5Io1YEJNgIA/s1000/florence.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="667" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIMC9uTbWiojPZVD7rXdc_GDSluRMMPrj6styGcsbyfuP95jTAwZ8zUuEEYChyVssoZdLG7aWjDZb8DyTxEy0F1FZ_Ivzb5DTwQNBdSkxlrzVZdro3XcIgbgck1d6nM82SRLYU_ra1bISpd5uJX1VSRFzVajZStWsPThLuvN0M9sirPUw5Io1YEJNgIA/s320/florence.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-69237437325153225402022-09-07T14:53:00.001+02:002022-09-07T14:53:09.095+02:00I Magnifici Sette: Venezia 79<p style="text-align: justify;"><b>Gli spiriti dell'isola - Martin McDonagh</b><br />Ironico, poi disilluso, infine disperato. Accompagnato da un pessimismo sulla natura umana che si avvicina al miglior cinema dei fratelli Coen, McDonagh firma il suo film più compiuto e definitivo, un nuovo manifesto sul vuoto pneumatico dell'esistenza che individua il suo esilarante spunto di partenza nell'ingiustificata rottura dell'amicizia tra i due consuetudinari protagonisti (gli inarrivabili Colin Farrell e Brendan Gleeson), abituati alla quotidianità isolana dell'Irlanda più verde e rurale, tra bevute di birra scura al pub e cacca d'asino da raccogliere. Si aprirà uno squarcio sui conflitti bellici secolari che caratterizzano la Storia, ma in realtà non è altro che il riflesso di una tendenza intrinseca all'annientamento. <i>Homo homini lupus</i>. <b>VOTO 10</b></p><p style="text-align: justify;"><b>The Whale - Darren Aronofsky</b><br />Aronofsky all'ennesima potenza. Di nuovo, un'esperienza cinematografica sensoriale, un'altra sfida impossibile di far sentire con le immagini e i suoni, il corpo e il peso dei suoi protagonisti sulla pelle dello spettatore. Ma rispetto a <i>The Wrestler</i> e <i>Black Swan, </i>il cuore batte nella forza struggente della scrittura, che si sofferma sull'autocondanna a morte di un professore intellettuale, obeso e omosessuale, di straordinaria sensibilità, ancora devastato da un lutto sentimentale, mentre cerca di chiudere con tutti i resti del suo amore il rapporto con la figlia. Il marchio di fabbrica è la presenza famelica dell'ossessione: quella per il cibo, che riempie il vuoto lasciato da quella per la cultura e i sentimenti. <b>VOTO 10</b></p><p style="text-align: justify;"><b>Monica - Andrea Pallaoro</b><br />Supportato dall'immaginario di un'America in contrasto tra il progresso californiano e il cuore selvaggio della provincia, Pallaoro imbastisce il film della sua maturità registica, un ritratto femminile vivido e pulsante, impreziosito dalla fisicità e dalle sfumature dolenti e misurate della stupenda Trace Lysette, donna transgender che torna per la prima volta a casa dopo vent'anni per riconnettere l'affetto con la madre malata, per perdonare e farsi perdonare. Lo stile registico formale e ricercato, il ritmo del racconto lento e pieno di pause, permettono di immergersi nella vita e nell'emotività di una protagonista ribelle, che non ha terminato il percorso interiore per conoscersi, scoprirsi ed esplorarsi. <b>VOTO 9</b></p><p style="text-align: justify;"><b>Saint Omer - Alice Diop</b><br />Strutturata sulle lunghissime deposizioni processuali di una donna senegalese accusata per l'omicidio della figlia abbandonata su una spiaggia all'arrivo dell'alta marea, l'opera prima di finzione di Alice Diop è una folgorante riflessione sulle modalità espositive del racconto, oltre a interrogarsi sulle incertezze e sulle paure della maternità, e sull'impossibilità giudiziaria di poter comprendere davvero le ragioni personali e antropologiche che portano a un gesto drammatico e disperato. E adottando il punto di vista esterno di una scrittrice che indaga i tormenti interiori e le vicissitudini personali della donna, mantiene una lucidità e un distacco emotivo che evitano il folklore e il sensazionalismo. <b>VOTO 9</b></p><p style="text-align: justify;"><b>Master Gardener - Paul Schrader</b><br />Capitolo finale della trilogia di Schrader sulla colpa e sulla redenzione, dopo <i>First Reformed</i> e il magistrale <i>Il collezionista di carte</i>. Come sempre, la riflessione sull'America e sui suoi scheletri impossibili da sotterrare è spietata, ma diversamente dai film precedenti lo spazio concesso all'ottimismo e alle seconde possibilità è molto più ampio, anche in un Paese distante da chi insegue il miraggio di un riscatto. La metafora del giardinaggio è originale ed efficace: un'attività che permette di dare ordine e bellezza laddove si coltivano disordine e differenze, ideale per chi deve placare il detestabile istinto di brutalizzare le diversità che contraddistinguono il nostro tempo terreno. <b>VOTO 8</b></p><p style="text-align: justify;"><b>Vera - Tizza Covi, Rainer Frimmel</b><br />Crudele, affettuoso e divertente ritratto di Vera Gemma, figlia del mitico Giuliano, che si barcamena nella decadenza e nella nostalgia dei vizi di una vita romana trascorsa a essere etichettata come "la figlia di", circondata da personaggi talvolta imbarazzanti, alla ricerca affannata di un contatto umano e sincero con la verità delle cose, pedinata da un linguaggio filmico a metà strada tra finzione e cinema del reale. Non sappiamo mai davvero che cosa sia autentico e che cosa sia recitato, ma proprio grazie all'incertezza dello sguardo registico si compie in maniera totalizzante l'immedesimazione nelle sfaccettature di questa anti-diva, tanto ingenua quanto indubbiamente attraente e simpatica. <b>VOTO 8</b></p><p style="text-align: justify;"><b>Don't Worry Darling - Olivia Wilde</b><br />Attacco frontale al patriarcato e simbolo del neo-femminismo, oppure nient'altro che un ambizioso e maldestro pastiche che cerca di far convivere <i>La donna perfetta</i>, <i>The Truman Show</i> e persino la fantascienza di <i>Matrix</i>? Di certo, non si può rimproverare alla Wilde regista di taroccare lo spirito del tempo. E allora, trascinata dalla performance di Florence Pugh, forse la miglior attrice di oggi, si concede il lusso di realizzare un thriller-fantasy dalla confezione irresistibilmente pop e dalla superficie stilosa, che ricorderemo nei prossimi anni come uno dei film più rappresentativi del cinema americano post-pandemico, in grado di azzeccare più di una trovata originale e sorprendente. <b>VOTO 8</b></p><p style="text-align: justify;"><b><br /></b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYsfkRNiPaLh1RmB29c8BdcnB4k0Bza_HXfnKr_0e1E7UcrJolwI8oCqHVqqS0FFmkBlNwDq8lQ3cpDuugkTPsLr4rmVFieQO_vMpPDrNlAyLe7KpEV-Qvm47kzFvZg8TgdtvLE67piqVuGTKYHiZTveU8WjA8wOwuA7cirsueNbR459vUhKmlCu03Hw/s1000/BANSHEES.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="417" data-original-width="1000" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYsfkRNiPaLh1RmB29c8BdcnB4k0Bza_HXfnKr_0e1E7UcrJolwI8oCqHVqqS0FFmkBlNwDq8lQ3cpDuugkTPsLr4rmVFieQO_vMpPDrNlAyLe7KpEV-Qvm47kzFvZg8TgdtvLE67piqVuGTKYHiZTveU8WjA8wOwuA7cirsueNbR459vUhKmlCu03Hw/s320/BANSHEES.jpg" width="320" /></a></div><br /><b><br /></b><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-26746910840694186912022-08-24T12:35:00.001+02:002022-08-24T12:35:53.983+02:00Top 5: Agosto 2022<p style="text-align: justify;"><b>5 - Tredici vite - Ron Howard </b>(voto 7)<br />La cronaca dei fatti accaduti nella grotta thailandese di Tham Luang nel 2018, quando 12 giovanissimi calciatori e il loro maestro rimasero intrappolati scomparendo nel buio: Howard si concentra sulla complicatissima operazione di salvataggio, e realizza un film esemplare dal punto di vista tecnico e fotografico, asfissiante e claustrofobico per la potenza delle riprese sotterranee, riuscendo a trasmettere un buon livello di tensione nonostante la notorietà della storia a lieto fine. Ottimi Farrell e Mortensen.</p><p style="text-align: justify;"><b>4 - Tra due mondi - Emmanuel Carrère </b>(voto 7)<br />Un altro film francese sulle condizioni di oggi del mondo del lavoro: ovvero, un altro film francese su un tema che il cinema non può e non deve rinunciare ad approfondire. L'opera prima dello scrittore Carrère è sicuramente influenzata da Loach, Guédiguian e i Dardenne, ma oltre allo spirito di denuncia sociale riflette anche sulle irriducibili distanze di classe dovute all'ambiente formativo e intellettuale in cui si cresce. Ed è inoltre un manifesto delle contraddizioni morali di chi ricopre il ruolo di raccontare. </p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Fabian - Going to the Dogs - Dominik Graf </b>(voto 7)<br />Uno strano e affascinante oggetto cinefilo per niente etichettabile: un film tedesco di tre ore ambientato nella Berlino degli anni di Weimar, che sperimenta diversi formati e mescola differenti generi, passando dal melodramma sociale al romanzo storico, risultando tanto energico e sorprendente quanto disomogeneo e a tratti eccessivamente caotico. La lettura degli eventi del passato che si ripresentano cronicamente è sin troppo evidente, ma rimane la sensazione di una visione liberissima e dalla costituzione anarchica.</p><p style="text-align: justify;"><b>2 - Hustle - Jeremiah Zagar </b>(voto 8)<br />Forse proprio Adam Sandler è l'erede degli interpreti del cinema più classico e rappresentativo dei valori individuali dell'America, che spesso e volentieri si rispecchiano nello sport come strumento di rivincita e riscatto. E forse questo è proprio il controcampo positivo e resiliente di <i>Diamanti grezzi</i>, dove la ricerca della felicità non passa attraverso la materialità del denaro ma inseguendo una complicata fondazione dei rapporti umani come base portante per riuscire a competere e resistere nel mondo di oggi.</p><p style="text-align: justify;"><b>1 - Hope - Maria Sodahl </b>(voto 8)<br />Struggente e dolorosa parentesi autobiografica di vita e famiglia, in cui si raccontano i dieci giorni tra Natale e Capodanno di una moglie e madre 40enne, dal giorno in cui le viene diagnosticato un tumore al cervello fino al fatidico giorno dell'operazione. Un miracolo di toni dolenti e tenuta drammatica, un <i>cancer movie</i> che riesce ad azzerare ogni pericolo di retorica, grazie a una scrittura mai così naturale, autentica e controllata, e in cui ovviamente svolge una funzione fondamentale l'equilibrio dei due interpreti principali, la straordinaria Andrea Braein Hovig e l'eleganza emotiva di Stellan Skarsgard.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioxrWuxVcmOktA1es0xSSwnbo6bevuaXVSIf1JXyN7gL3u4XpdNfj_rln5vWZ5bwRqLV13NxeSkPV7iurMXtjVXQJ9uJ47_XE0S-NdS_FwbwmBN9iCtuonYNeGjIAr4vGAQIZPXKZvs5_qdxZZN4rWDcrnL-bYndrMa4uAOe8yLiKTQSEptYz0JZE37w/s1000/hope.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="376" data-original-width="1000" height="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioxrWuxVcmOktA1es0xSSwnbo6bevuaXVSIf1JXyN7gL3u4XpdNfj_rln5vWZ5bwRqLV13NxeSkPV7iurMXtjVXQJ9uJ47_XE0S-NdS_FwbwmBN9iCtuonYNeGjIAr4vGAQIZPXKZvs5_qdxZZN4rWDcrnL-bYndrMa4uAOe8yLiKTQSEptYz0JZE37w/s320/hope.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-13550944894049617572022-07-20T12:31:00.001+02:002022-07-20T12:31:08.396+02:00Top 5: Luglio 2022<p style="text-align: justify;"><b>5 - La ragazza ha volato - Wilma Labate </b>(voto 7)<br />Sceneggiatura dei fratelli D'Innocenzo: molto più diretta, essenziale ed efficace della confusione narrativa di <i>America latina</i>. Dietro la macchina da presa, c'è una regista che non si perde in ghirigori pseudo-autoriali: il risultato è un buon dramma adolescenziale, incentrato su una fragile e indifesa vittima di stupro, che con fatica ritrova la forza di affrontare la vita. Il valore aggiunto è la prova della giovane Alma Noce, capace di calamitare sul suo corpo e sul suo volto la tensione del racconto.</p><p style="text-align: justify;"><b>4 - I tuttofare - Neus Ballus </b>(voto 7)<br />Una lente di ingrandimento catalana sulla working class di oggi, rappresentata da chi si propone per aggiustare tubature, rubinetti e impianti elettrici nelle case delle famiglie medio-borghesi. Lo spunto è quello della commedia di integrazione culturale alla Ken Loach, in cui un operaio marocchino che non conosce la lingua prova a farsi rispettare e accettare dal capo sovrappeso, dai modi razzisti. Ma come accade nei film del regista inglese, il fattore umano e la solidarietà sociale prevalgono sui pregiudizi. </p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Io e Spotty - Cosimo Gomez </b>(voto 7)<br />Difetti formali compensati da uno sguardo leggero, sensibile e originale per affrontare il tema del disturbo psicosociale, in grado di instaurare un discorso generazionale più ampio sulla solitudine, sull'incomunicabilità e sulle difficoltà di trovare il proprio posto. Raro esempio di commedia italiana sentimentale che adotta un punto di vista complesso e si apre a una dinamica relazionale spigolosa, con due personaggi irrealizzati ma autentici, interpretati dai bravi Filippo Scotti e Michela De Rossi. </p><p style="text-align: justify;"><b>2 - La doppia vita di Madeleine Collins - Antoine Barraud </b>(voto 7)<br />Thriller hitchcockiano costruito sulla sensualità, sulla bellezza e sulle sottili e indecifrabili sfumature della travolgente Virginie Efira, una delle più grandi attrici di oggi, che interpreta una donna con due esistenze: durante il weekend, è la moglie ricca e radical-chic di un direttore d'orchestra; durante la settimana, è la mamma affettuosa di una bimba che soffre le sue improvvise assenze. Un accumulo di camuffamenti che confondono verità e menzogne, in lotta contro ogni tipo di incasellamento sociale.</p><p style="text-align: justify;"><b>1 - Ada - Kira Kovalenko </b>(voto 8)<br />Duro e compatto romanzo di formazione su una ventenne ancorata a un padre possessivo e dispotico e a un passato sanguinoso, di cui rimarranno per sempre le cicatrici. Lo sguardo della Kovalenko è folgorante e il suo racconto di fuga impossibile appassiona e dialoga con il peso della Storia, evocando la strage di Beslan del 2004, in cui terroristi islamici e ceceni uccisero e ferirono centinaia di bambini. La potenza registica è la stessa del coetaneo Kantemir Balagov e si sofferma sull'impotente desiderio di vita della protagonista. Un nuovo cinema russo da proteggere, diffondere e sostenere.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3KAHq11IAeUcXZ96hNCOslMHtadqVDhnK9t8S1Y9xjo02jKZtGIFWotCmumv6BA2Es83-PaPLYYHYSYAa3rX0M0LIkeZXTreojJgvkAHePgbBKcYE8KV_MuUR62p_YXnS_xPg-UJiyRzAn3ZB4lxYkhwhM1aRnIXksqAXwbf98s8Do7vf2P7890vIWA/s1000/ada.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="667" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3KAHq11IAeUcXZ96hNCOslMHtadqVDhnK9t8S1Y9xjo02jKZtGIFWotCmumv6BA2Es83-PaPLYYHYSYAa3rX0M0LIkeZXTreojJgvkAHePgbBKcYE8KV_MuUR62p_YXnS_xPg-UJiyRzAn3ZB4lxYkhwhM1aRnIXksqAXwbf98s8Do7vf2P7890vIWA/s320/ada.webp" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-89468204706934197012022-06-02T19:12:00.002+02:002022-06-02T19:12:56.219+02:00Top Ten: Classifica Primo Semestre 2022<p style="text-align: justify;"><b>10 - L'età dell'innocenza - Enrico Maisto<br /></b>Un filmmaker milanese lavora con gran parte del materiale d'archivio che ha girato tra le mura domestiche nel corso della sua formazione personale e cinefila, e racconta i litigi e le manifestazioni d'amore con i due genitori, magistrati affermati ora in pensione. Ne esce un lavoro inclassificabile e a tratti commovente, che riflette sul peso delle aspettative e sull'amore per il cinema come fuga emotiva e immaginifica da una dimensione familiare tanto affettuosa quanto invadente. E partendo da un piccolo spunto privato riesce ad assumere un punto di vista universale e generazionale.</p><p style="text-align: justify;"><b>9 - After Love - Aleem Khan</b><br />Un dolente e potentissimo dramma femminile, in cui una signora inglese di Dover rimasta vedova, convertita all'Islam per amore, scopre che il marito la tradiva con una donna francese di Calais. Ma le sorprese non finiscono. E nell'incredulità del tradimento e dello shock emotivo della perdita, emergono le sfumature di un incontro che diventa scontro, per poi tramutarsi in solidarietà, comprensione e irrinunciabilità al fattore umano. Straordinaria interpretazione di Joanna Scanlan. </p><p style="text-align: justify;"><b>8 - Un altro mondo - Stéphane Brizé</b><br />Uno degli esempi migliori di oggi di cinema sociale. Il punto di vista della lotta per un mondo del lavoro meno ingiusto passa dai tavoli dei sindacati ai tentativi e alla determinazione di un dirigente che fa da ponte tra gli sfruttati e la legge di un capo che risponde soltanto al cinismo di Wall Street: trovare una mediazione è un'impresa sempre più ardua e complicata, ma nella coscienza e negli sguardi di Vincent Lindon il senso della dignità è più grande di quello del profitto aziendale.<br /><br /><b>7 - True Mothers - Naomi Kawase</b><br />Un dramma adolescenziale che parte come un algido dramma borghese su una coppia che non può avere figli, per poi virare sui binari di un romanzo di formazione struggente, su una figlia e madre mancata, una ragazza ribelle in fuga dalle rigidità, dagli scandali, dai dogmi della società e della famiglia d'origine. E sulla ricerca di un rifugio dove condividere il dolore di ciò che è stato negato. Lo sguardo della regista è unico ed empatico, libero e sfumato, ricco di suggestioni oniriche, attento agli ambienti e ai misteri della natura.</p><p style="text-align: justify;"><b>6 - La fiera delle illusioni - Guillermo del Toro</b><br />Il miglior film del regista messicano, che racconta l'inesorabile decomposizione morale di un mentalista e del suo modo di pensare l'intrattenimento, inteso come sinonimo di inganno crudele ai danni di chi lo guarda e lo vive. Un viaggio agli inferi dell'esistenza, dalla confezione patinata e ingannevole: una sorta di opera autocritica targata Disney, che sabota se stessa. E il finale è il più cinico e anti-hollywoodiano degli ultimi anni: la fine a cui va incontro un disperato, grandioso Bradley Cooper è quella inevitabile dell'uomo-bestia.</p><p style="text-align: justify;"><b>5 - Esterno notte - Marco Bellocchio</b><br />Un'opera sontuosa e documentata, che affronta un momento chiave della politica italiana come il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, adottando gli sguardi intimi, dubbiosi e dolenti di chi era legato a lui da un rapporto confidenziale: in tutti i personaggi domina un sentimento di incertezza e di impotenza di fronte all'impossibilità di evitare il compimento del destino. Bellocchio raggiunge un nuovo apice di sensibilità umana e di lettura critica degli eventi storici, realizzando un grande romanzo shakespeariano capace di sintetizzare il precario rapporto tra pubblico e privato.</p><p style="text-align: justify;"><b>4 - Nostalgia - Mario Martone</b><br />Il noir secondo Martone: il ritorno a casa di un uomo tranquillo, per cui il passato non potrà mai essere una terra straniera. Adottando un linguaggio duro e diretto e descrivendo una Napoli aspra e fantasmatica, il regista riflette sulla nobiltà e sul privilegio del sentimento nostalgico, benedetto da una citazione di Pasolini ma inevitabilmente destinato a intrecciarsi con l'oscura presenza della fine delle cose. Non esiste riconciliazione per chi è stato tradito e abbandonato: anche lo squallore della delinquenza non è altro che una banale conseguenza delle sconfitte della vita.</p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Parigi, 13 Arr. - Jacques Audiard</b><br />Il film più estetizzante di Audiard, ma anche il più febbrile e vitale: nel quartiere parigino di Les Olympiades, nuovo distretto hipster e multiculturale, si intrecciano i desideri sessuali di un terzetto di giovani adulti, socialmente integrati ma insicuri a livello economico ed emozionale. Una fotografia realista di una generazione, autentica e priva di autocommiserazione, che unisce la classicità del bianco e nero con la modernità dei linguaggi, il fattore umano con le relazioni via chat, immergendosi nella schiuma dei giorni e nella consistenza della superficie.</p><p style="text-align: justify;"><b>2 - Apollo 10 e mezzo - Richard Linklater</b><br />Un altro episodio memorabile di un cineasta che non si stanca di sperimentare, sorprendere, giocare con le immagini e con il concetto di tempo. Un film d'animazione che omaggia i sogni persi e le illusioni dell'America di provincia degli anni Sessanta, quando il benessere economico permetteva di vivere l'allunaggio del 1969 come un'esperienza collettiva e popolare. Un momento autobiografico indimenticabile è l'occasione per viaggiare in un'epoca dorata e colorata, mantenendo vivi gli spettri della malinconia e delle false promesse del capitalismo.</p><p style="text-align: justify;"><b>1 - Licorice Pizza - Paul Thomas Anderson</b><br />L'ennesimo capolavoro di un autore incredibile: un romanzo di formazione semplice, lineare e magico, capace di decifrare il filo invisibile e i sentimenti che legano un adolescente che vorrebbe essere più grande e una giovane adulta attratta dall'eternità delle prime volte e dall'emozione del colpo di fulmine. Intanto, sullo sfondo, scorrono i feticci e il batticuore degli anni Settanta, il miraggio del successo economico e individuale, le corse per vivere un mondo di magnifiche illusioni. E infine, quella incantevole maestria nella costruzione delle scene, nell'osservazione, nel dare il giusto peso e valore alla leggerezza delle immagini.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwDGw5e4br_ldpvPYScsR5LE8XzkOrAtv5sLjDcljLLtNI-hSG4p0nWBbZnZNmJU_OmCjq8du5TV8iOtQAgET6Tlh_5Hge5A0mJYW1AXOt7H2M-F22Kne6jatBN7QWfQCc2i-i2x0SBkeoRVIyR_WQovT68TCyX4kk0_21TB-aA_B0aPa9gVx4WEKBsA/s1000/pta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="562" data-original-width="1000" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwDGw5e4br_ldpvPYScsR5LE8XzkOrAtv5sLjDcljLLtNI-hSG4p0nWBbZnZNmJU_OmCjq8du5TV8iOtQAgET6Tlh_5Hge5A0mJYW1AXOt7H2M-F22Kne6jatBN7QWfQCc2i-i2x0SBkeoRVIyR_WQovT68TCyX4kk0_21TB-aA_B0aPa9gVx4WEKBsA/s320/pta.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-3887022581679989192022-05-20T15:57:00.003+02:002022-06-02T18:38:14.399+02:00Top 5: Maggio 2022<p style="text-align: justify;"><b>5 - Top Gun Maverick - Joseph Kosinski </b>(voto 7)<br />Basta con i luoghi comuni e con le etichette: non è un cult, non è uno scult, non è un guilty pleasure. Siamo invece di fronte al sequel di un manifesto iconico, propagandistico e ideologico degli anni Ottanta: non è cinema del dialogo e dell'intelletto, ma è una celebrazione del potere delle immagini e del superamento delle barriere di spettacolarità. Ovviamente nostalgico, ma anche sincero e struggente nella dichiarazione d'amore per un cinema che concepisce la sala come unico possibile luogo di visione.</p><p style="text-align: justify;"><b>4 - Io e Lulù - Channing Tatum </b>(voto 7)<br />Una via di mezzo tra un film sentimentale e una "bromance", dove i due protagonisti non sono una coppia e neppure due amici fraterni, ma un soldato e un magnifico cane della razza belga Malinois. Entrambi hanno conosciuto gli orrori del conflitto bellico e le ferite interiori che li accompagnano si rivelano il punto di partenza da cui inizia a svilupparsi una commovente dinamica relazionale. Tatum è un regista umile che vuole semplicemente iscriversi all'affettuosa categoria del dog movie.</p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Tromperie - Arnaud Desplechin </b>(voto 7)<br />Cinema francese all'ennesima potenza, tratto però da un romanzo dello scrittore ebreo americano Philip Roth: il risultato è un adattamento esemplare, che connette la verbosità e gli intellettualismi di Desplechin con l'autoreferenzialità della scrittura. Il protagonista Denis Podalydès è tragicomico, l'amante Lèa Seydoux è meravigliosa e le riflessioni sull'irrinunciabilità agli atti creativi della finzione e della letteratura sono profonde ed eleganti. Un melodramma interiore spudoratamente borghese.</p><p style="text-align: justify;"><b>2 - Only the Animals - Dominik Moll </b>(voto 7)<br />Un giallonoir stratificato, un puzzle dell'anima costruito su diversi personaggi e diversi capitoli, apparentemente inaccostabili tra loro: il modello di riferimento potrebbe essere <i>Babel</i>, ma l'attenzione alle sfumature e alla solitudine dei personaggi supera di gran lunga l'interesse verso la risoluzione dell'enigma. Un film di genere raffinato e beffardo, impreziosito dalle prove di un cast molto ben assortito, tra cui spiccano Laure Calamy, Denis Ménochet e Damien Bonnard. </p><p style="text-align: justify;"><b>1 - Esterno notte - Marco Bellocchio </b>(voto 8)<br />Un'opera sontuosa e documentata, che affronta un momento chiave della politica italiana come il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, adottando gli sguardi intimi, dubbiosi e dolenti di chi era legato a lui da un rapporto confidenziale: in tutti i personaggi domina un sentimento di incertezza e di impotenza di fronte all'impossibilità di evitare il rassegnato compimento del destino. Bellocchio raggiunge un nuovo apice di sensibilità umana e di lettura critica degli eventi storici, realizzando un grande romanzo shakespeariano capace di sintetizzare il precario rapporto tra pubblico e privato.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrpe05Uaa1777YERYLoOEk2DAzAKZ9LP_np_Qs5cDAAMeIRKf4M93jIFLpj8iNGLjFW0tFQhlCpXos41eQx0As1avXR3hdnCCFPJ28njZllWMbVUyerRoRPgzim8diLkqxfQGMrIBI2CbmGDl2rCBnjHZ54-ldWPRrP5PGCGcnfTMsmXtEh8m55ePUZg/s1000/est%20notte.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrpe05Uaa1777YERYLoOEk2DAzAKZ9LP_np_Qs5cDAAMeIRKf4M93jIFLpj8iNGLjFW0tFQhlCpXos41eQx0As1avXR3hdnCCFPJ28njZllWMbVUyerRoRPgzim8diLkqxfQGMrIBI2CbmGDl2rCBnjHZ54-ldWPRrP5PGCGcnfTMsmXtEh8m55ePUZg/s320/est%20notte.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-62416947895959847512022-04-14T18:33:00.003+02:002022-04-14T18:33:49.086+02:00Top 5: Aprile 2022<p style="text-align: justify;"><b>5 - Una vita in fuga - Sean Penn </b>(voto 7)<br />Massacrato eccessivamente al Festival di Cannes, è un film autentico, nostalgico del cinema degli anni Novanta, in cui Penn interpreta un papà fuorilegge per cui tutto è sostituibile al di fuori dell'amore per la figlia. E anche se è un prodotto servito in maniera funzionale per lanciare la carriera della bella Dylan, rimane la capacità notevole di gestire i toni e i passaggi drammatici con grande sapienza e coinvolgimento. Il resto lo fa la splendida colonna sonora di Eddie Vedder, Glen Hansard e Cat Power. </p><p style="text-align: justify;"><b>4 - Full Time - Al cento per cento - Eric Gravel </b>(voto 7)<br />Divorziata di provincia, madre di due figli piccoli, lavoro da donna delle pulizie in un hotel a cinque stelle del centro parigino: Laure Calamy interpreta un personaggio al limite della sopravvivenza fisica e psicologica. Ma il regista Gravel ha appreso la lezione dei migliori Dardenne, evita piagnistei e facili denunce, ritraendo una figura umana che non molla e tiene botta a testa alta, mentre corre per il sogno di una vita migliore anche nel mezzo di uno sciopero in grado di bloccare il traffico della capitale.</p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Finale a sorpresa - Mariano Cohn, Gaston Duprat </b>(voto 8)<br />Dopo <i>Il cittadino illustre</i>, la terribile ditta di registi argentini Cohn & Duprat torna con un'altra nutrita dose di sarcasmo, rivolto questa volta nei confronti della vanità del mondo del cinema, dell'ipocrisia e dell'odio che lo attraversano. Gag a ripetizione, scrittura impietosa, situazioni che denudano sempre l'imbarazzante falsità e le piccolezze morali dei protagonisti: Antonio Banderas, Penélope Cruz e Oscar Martinez si prestano al gioco in modo ammirevole, regalando gustosi siparietti di miseria umana.</p><p style="text-align: justify;"><b>2 - Un altro mondo - Stéphane Brizé </b>(voto 8)<br />Uno degli esempi migliori di oggi di cinema sociale. Il punto di vista della lotta per un mondo del lavoro meno ingiusto passa dai tavoli dei sindacati ai pensieri, ai tentativi e alla determinazione di un dirigente che fa da ponte tra gli sfruttati e la legge di un capo che risponde soltanto al cinismo di Wall Street: trovare una mediazione è un'impresa sempre più ardua e complicata, ma nella coscienza e negli sguardi di Vincent Lindon il senso della dignità è più grande di quello del profitto aziendale.</p><p style="text-align: justify;"><b>1 - Apollo 10 e mezzo - Richard Linklater </b>(voto 9)<br />L'ennesimo episodio memorabile di un cineasta che non smette di sperimentare, sorprendere, giocare con le immagini e con il concetto di tempo. Realizzato in rotoscopio, è un film d'animazione che omaggia i sogni persi e le illusioni dell'America di provincia degli anni Sessanta, quando il benessere economico permetteva di vivere l'allunaggio del 1969 come un'esperienza collettiva e condivisa. Un momento autobiografico memorabile per il regista è l'occasione per viaggiare in un'epoca dorata e colorata, mantenendo vivi gli spettri della malinconia e delle false promesse del capitalismo.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj39XMhZ8vkgiBBvDXwlnALJPOBzn2OhnzjQUiPm0rcM943PcuZz_RLar7X7WeRCme-HYo0YFoAHQy01uIVws0XwdI7RRtYGs4-O4IqWpiUkYN2BDZ8OY9jEAdv7XnajvnIBbjQ5EwAbvbIv_rBU2zkSxPdNZ9Nqqbz4uTk1ICDNQujY289zOerCGFQmg/s1000/apollo%2010%20e%20mezzo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="563" data-original-width="1000" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj39XMhZ8vkgiBBvDXwlnALJPOBzn2OhnzjQUiPm0rcM943PcuZz_RLar7X7WeRCme-HYo0YFoAHQy01uIVws0XwdI7RRtYGs4-O4IqWpiUkYN2BDZ8OY9jEAdv7XnajvnIBbjQ5EwAbvbIv_rBU2zkSxPdNZ9Nqqbz4uTk1ICDNQujY289zOerCGFQmg/s320/apollo%2010%20e%20mezzo.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-68998735724470685732022-03-24T19:47:00.003+01:002022-03-25T17:36:54.292+01:00Top 5: Marzo 2022<p style="text-align: justify;"><b>5 - Il ritratto del duca - Roger Michell </b>(voto 7)<br />L'ultimo film di Michell, regista medio scomparso un anno fa, è il suo migliore, il più politico e divertente, un gioiellino anarchico che prende le difese di un pensionato di Newcastle degli anni Sessanta, che si dichiarò colpevole del furto di un quadro di Goya esposto nella National Gallery, per protestare contro le disparità sociali. Humour, brio, intelligenza, ritmo: quando la commedia inglese riesce a valorizzare temi come solidarietà, comunità e orgoglio di classe è impareggiabile.</p><p style="text-align: justify;"><b>4 - Jackass Forever - Jeff Tremaine </b>(voto 7)<br />Il franchise televisivo e cinematografico più demenziale e sadomasochista di sempre partorisce un nuovo capitolo, forse il più estremo. Si sa, non è roba per tutti, e impressiona la quantità di organi genitali messi in mostra, vittime di dolenti ritorsioni animalesche. Ma dietro all'apparente follia senza senso di questi stuntmen autolesionisti, si accarezza una dichiarazione d'amore nei confronti della vita, un'energia punk esplosiva che, in tempi tanto difficili, sembra volerci suggerire di godere fino in fondo del nostro tempo terreno.</p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Il palazzo - Federica Di Giacomo </b>(voto 8)<br />Un documentario ironico, a tratti geniale, sulle velleità artistiche di un gruppo di romani borghesi, che ruotano attorno alla figura dell'ambizioso regista Mauro Fagioli, morto prima di portare a termine il film dei suoi sogni realizzato con materiale girato nell'arco di vent'anni. Si ride moltissimo, mai per prendere in giro i personaggi, nonostante il ritratto preciso di una comunità divisa tra eccessi di intellettualismo e confusione esistenziale. Una visione unica, malinconica, affettuosa, che non teme di confrontarsi con i nostri fallimenti.<br /><br /><b>2 - Parigi, 13 Arr. - Jacques Audiard </b>(voto 9)<br />Il film più estetizzante di Audiard, ma anche il più febbrile e vitale: nel quartiere parigino di Les Olympiades, nuovo feudo hipster e multiculturale, si intrecciano i fantasmi e i desideri sessuali di un terzetto di giovani adulti, integrati socialmente ma insicuri a livello economico ed emozionale. Una fotografia realista di una generazione, autentica e priva di autocommiserazione, che unisce la classicità del bianco e nero con la modernità dei linguaggi, il fattore umano con le relazioni via chat, immergendosi nella schiuma dei giorni e nella consistenza della superficie.<br /><br /><b>1 - Licorice Pizza - Paul Thomas Anderson </b>(voto 10)<br />L'ennesimo capolavoro di un regista incredibile: un romanzo di formazione semplice, lineare e magico come il Cinema, capace di decifrare il filo invisibile e i sentimenti che legano un adolescente che vorrebbe essere più grande e una quasi adulta attratta dall'eternità delle prime volte e del colpo di fulmine. Sullo sfondo scorrono i feticci e le promesse degli anni Settanta, il miraggio del successo economico e individuale, le corse verso un mondo facile e illusorio. E poi, la solita incantevole maestria nella costruzione delle scene, nell'osservazione, nel dare peso e valore alla leggerezza delle immagini.</p><p style="text-align: justify;"><br /><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhueT2TQk_hp4yf62WBZ9bgMmXrDVkDKTwSD_j5BC2vEPYZdlbZHYHriUicyZ39vTK60-pXvOYQ6exZxLpG5-ICz4DmqIolDSKfdlpDkp5J3BITNcNIEXRIVxno6TnkvW44ZZR5oH91YKoMeGkZYgU5QABaj1M6OvHyXAKWOCp6eQgZjt_j3W_T_6yxBg/s1000/licorice2.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="667" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhueT2TQk_hp4yf62WBZ9bgMmXrDVkDKTwSD_j5BC2vEPYZdlbZHYHriUicyZ39vTK60-pXvOYQ6exZxLpG5-ICz4DmqIolDSKfdlpDkp5J3BITNcNIEXRIVxno6TnkvW44ZZR5oH91YKoMeGkZYgU5QABaj1M6OvHyXAKWOCp6eQgZjt_j3W_T_6yxBg/s320/licorice2.webp" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-42794486864697845822022-02-16T18:19:00.002+01:002022-02-16T18:19:59.009+01:00Top 5: Febbraio 2022<p style="text-align: justify;"><b>5 - Gli occhi di Tammy Faye - Michael Showalter </b>(voto 7)<br />Jessica Chastain da Oscar nel biopic su una coppa di telepredicatori che negli anni Ottanta ideò uno show televisivo di successo, dove venivano affrontati temi liberali in un contesto evangelico e conservatore. Uno specchio delle contraddizioni della società americana, in conflitto tra morale e dogmi, tra folklore e anticonformismo, tra successo e incapacità di gestirlo. Nonostante il risultato finale sia timido, aiuta nella comprensione delle apparenze e delle ipocrisie del mondo dello spettacolo. <br /><br /><b>4 - Ennio - Giuseppe Tornatore </b>(voto 7)<br />Un documentario orgogliosamente agiografico, che celebra la grandezza del più grande compositore per il cinema di tutti i tempi. Un lavoro di ricerca puntiglioso e maniacale, in cui Morricone si sofferma sulla totalità della sua immensa opera e si confronta in maniera dettagliata con le radici delle sue intuizioni e della sua musica. Una dichiarazione d'amore nei confronti della Settima Arte, intesa sia come epica che come fabbrica di artigiani, raccontata da chi ha contribuito a renderla immortale.<br /><br /><b>3 - Il discorso perfetto - Laurent Tirard </b>(voto 7)<br />Una commedia brillante e "alleniana", con un protagonista in piena crisi di coscienza, mollato dalla fidanzata e deputato a tenere un discorso per il matrimonio della sorella: scritta in maniera episodica e non sempre coerente, ma a tratti irresistibile ed esilarante, grazie alla verve di Benjamin Lavernhe, che dall'inizio alla fine abbatte la quarta parete e si rivolge allo spettatore come se fosse lo psicoanalista. L'ennesima lezione di scrittura del cinema francese medio sulla maniera di giocare con gli stereotipi.<br /><br /><b>2 - After Love - Aleem Khan </b>(voto 8)<br />Dolente e potentissimo dramma femminile, in cui una signora inglese di Dover rimasta vedova, convertita all'Islam per amore, scopre che il marito la tradiva con una donna francese di Calais. Ma le sorprese non finiscono. E nell'incredulità del tradimento e dello shock emotivo della perdita, emergono le sfumature di un incontro che diventa scontro, per poi tramutarsi in solidarietà, comprensione e irrinunciabilità al fattore umano. Straordinaria interpretazione di Joanna Scanlan.<br /><br /><b>1 - La fiera delle illusioni - Guillermo del Toro </b>(voto 8)<br />Il miglior film del regista messicano, il cui marchio Disney inganna le aspettative. L'inesorabile decomposizione morale di un mentalista e del suo modo di pensare l'intrattenimento, inteso come sinonimo di inganno crudele ai danni di chi lo guarda e lo vive. Tratto da un romanzo di William Lindsay Gresham, è un viaggio agli inferi dell'esistenza, dalla confezione patinata e ingannatrice: un'opera autocritica, che sabota se stessa. E la conclusione è la più cinica e anti-hollywoodiana degli ultimi anni: la fine a cui va incontro un disperato Bradley Cooper è quella inevitabile dell'uomo-bestia.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgFqo7ux0aKxGaYSDwCM86QtRYnGn0SKz2DQDYJHrTeOkgsp7dp7RnK16i8URm4izmQwcyND5ZgNCAX5g2j29z4JAZlq8ntkxF6zmOtw-zfjMk-RAcKeXORStP4O0uw-DXLhTFGEhTMC7Pm4diIb_pJMtSgXLwVvmWt2_y3h_Rk-hd7DkaSduA9KXhWpA=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="667" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgFqo7ux0aKxGaYSDwCM86QtRYnGn0SKz2DQDYJHrTeOkgsp7dp7RnK16i8URm4izmQwcyND5ZgNCAX5g2j29z4JAZlq8ntkxF6zmOtw-zfjMk-RAcKeXORStP4O0uw-DXLhTFGEhTMC7Pm4diIb_pJMtSgXLwVvmWt2_y3h_Rk-hd7DkaSduA9KXhWpA=s320" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-24069229313230773662022-01-18T00:28:00.001+01:002022-01-18T00:28:20.209+01:00Top 5: Gennaio 2022<p style="text-align: justify;"><b>5 - Belli ciao - Gennaro Nunziante (voto 7)<br /></b>Spernacchiati frettolosamente dalla critica chic che li aveva già bocciati in quanto televisivi e populisti, Pio e Amedeo si mettono al servizio della scrittura garbata e dei tempi comici di un maestro del cinema popolare come Nunziante. Ed è finora la commedia italiana più divertente dell'era pandemica: gli archetipi degli scontri territoriali tra Nord e Sud si condensano con un'ironia pungente nei confronti del finto benessere e dell'ossessione per l'approvazione social, e la leggerezza di fondo risulta una boccata d'aria persino anticonformista.</p><p style="text-align: justify;"><b>4 - Tout s'est bien passé - Francois Ozon (voto 7)</b><br />Dramma famigliare, trascinato dalle interpretazioni di Sophie Marceau e André Dussollier, in cui Ozon riflette sulla libertà di scelta, sulla possibilità di limitare il dolore e la sofferenza, e su un diritto che dovrebbe ritenersi necessario in una società moderna, laica, progressista e individuale. Ma è anche un film raro e prezioso sul momento della vita in cui i figli devono prendere decisioni, talvolta irrevocabili, per i genitori, costretti a fare i conti con i propri affetti speciali. Ci si può commuovere, ma non c'è mai un passaggio di lacrimevole retorica.</p><p style="text-align: justify;"><b>3 - Scream - Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett (voto 7)</b><br />La coppia di registi si approccia al classico anni Novanta di Wes Craven con il piglio dei fan e degli allievi perfetti: il gioco è portato all'esasperazione metanarrativa, aggiornando i riferimenti a tutti i nuovi fenomeni dell'horror. Ma il ricalco dell'operazione è particolarmente riuscito e divertente, proprio per la capacità di non prendersi sul serio, di dialogare con lo spettatore in maniera autoreferenziale e di indovinare molte sequenze sporche e gustosamente slasher, celebrando una sorta di nostalgia liberatoria da fan club per adepti. </p><p style="text-align: justify;"><b>2 - What Do We See When We Look At The Sky? - Alexandre Koberidze (voto 8)</b><br />Rarefatta, poetica, innaturale commedia sentimentale, in cui due giovani adulti che si sono innamorati da poco non possono più riconoscersi a causa di un incantesimo che ha mutato i loro volti. Un cinema libero, che si avvicina al tocco minimalista, surreale e stilizzato di Kaurismaki, ma che si ferma anche a contemplare la placida quotidianità di Kutaisi, seconda città della Georgia, tra bambini che giocano a calcio spensierati, il fiume che scorre, la gente che si trova insieme per guardare i Mondiali. Un'esperienza che immerge in una realtà fuori dal tempo.</p><p style="text-align: justify;"><b>1 - True Mothers - Naomi Kawase (voto 8)</b><br />Magico e dolente, parte come un algido dramma borghese su una coppia che non può avere figli, e poi vira in maniera decisa e sorprendente sui binari di un romanzo adolescenziale struggente, su una figlia e madre mancata, una ragazza ribelle in fuga dalle rigidità, dagli scandali, dai dogmi della società e della famiglia d'origine. E sulla ricerca di un rifugio dove condividere il dolore di ciò che è stato negato. Kawase trova punti di contatto con <i>Madres Paralelas</i> e <i>La scelta di Anne</i>, ma il suo sguardo è unico ed empatico, libero e sfumato, ricco di suggestioni oniriche, attento agli ambienti e ai misteri della natura.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg7Lk4hfkaDliaUTLqTTtsmcnMPfuPTuYBdP7KRRCLyKx4MlqwTYlOwglaBoHUs6uEBhtfXs93TX5VZmlThxe8vQ6CfSUIPnxFOhUmj9vBtnM4YB435EDWoYp35hPtRl2bmPIm7GGSte_dKLaR32434OpL-tCVVreuK920dsPC0rXvhIlymnD5tXmEYyg=s692" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="474" data-original-width="692" height="219" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg7Lk4hfkaDliaUTLqTTtsmcnMPfuPTuYBdP7KRRCLyKx4MlqwTYlOwglaBoHUs6uEBhtfXs93TX5VZmlThxe8vQ6CfSUIPnxFOhUmj9vBtnM4YB435EDWoYp35hPtRl2bmPIm7GGSte_dKLaR32434OpL-tCVVreuK920dsPC0rXvhIlymnD5tXmEYyg=s320" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-14476421803881268582021-12-08T12:05:00.002+01:002021-12-08T12:05:43.689+01:00I Film del 2021 degli Amici e Lettori<p style="text-align: justify;"><i>Alvise Wollner</i><br /><b>Titane</b><br /><b>The Hand of God</b><br /><b>Drive My Car</b><br /><br /><i>Antonio Morra</i><br /><b>Il buco </b><br /><b>A Chiara</b><br /><b>Nuevo Orden</b><br /><br /><i>Arianna Montanari</i><br /><b>L'événement</b><br /><b>Madres Paralelas</b><br /><b>The Father</b><br /><br /><i>Arianna Vietina</i><br /><b>Bad Luck Banging or Loony Porn</b><br /><b>Titane</b><br /><b>Drive My Car</b><br /><br /><i>Astrid Ardenti</i><br /><b>Il buco</b><br /><b>Re Granchio</b><br /><b>A Chiara</b><br /><br /><i>Carlos Menezes</i><br /><b>First Cow</b><br /><b>The Hand of God</b><br /><b>Titane</b><br /><br /><i>Claudio Balboni</i><br /><b>Il buco</b><br /><b>The Power of the Dog</b><br /><b>Bo Burnham: Inside</b><br /><br /><i>Fabio Beninati</i><br /><b>Drive My Car</b><br /><b>The Hand of God</b><br /><b>Qui rido io</b><br /><br /><i>Federico Schwartz</i><br /><b>The Hand of God</b><br /><b>Compartment No. 6</b><br /><b>Jungleland</b><br /><br /><i>Gabriele Zaffarano</i><br /><b>Madres Paralelas</b><br /><b>Freaks Out</b><br /><b>Rifkin's Festival</b><br /><br /><i>Giovanni Dal Toso</i><br /><b>The Hand of God</b><br /><b>Titane</b><br /><b>Another Round</b><br /><br /><i>Giulio Pettenò</i><br /><b>The Hand of God</b><br /><b>Il buco</b><br /><b>Bergman Island</b><br /><br /><i>Ivan Casagrande Conti</i><br /><b>Bad Luck Banging or Loony Porn</b><br /><b>Compartment No. 6</b><br /><b>A Chiara</b><br /><br /><i>Lea Pedri Stocco</i><br /><b>A Chiara</b><br /><b>L'événement</b><br /><b>Compartment No. 6</b><br /><br /><i>Leonardo Strano</i><br /><b>Drive My Car</b><br /><b>Il buco</b><br /><b>Petite Maman</b><br /><br /><i>Linda Grazia Pola</i><br /><b>Babyteeth - Tutti i colori di Milla</b><br /><b>I Care a Lot</b><br /><b>Extraliscio - Punk da balera</b><br /><br /><i>Lorenzo Gramatica</i><br /><b>Bad Luck Banging or Loony Porn</b><br /><b>L'événement</b><br /><b>Quo vadis Aida?</b><br /><br /><i>Luca Ottocento</i><br /><b>Drive My Car</b><br /><b>Compartment No. 6</b><br /><b>The Worst Person in the World</b><br /><br /><i>Luca Recordati</i><br /><b>The Hand of God</b><br /><b>Titane</b><br /><b>Another Round</b><br /><br /><i>Marco Dal Toso</i><br /><b>The Hand of God</b><br /><b>Qui rido io</b><br /><b>Another Round</b><br /><br /><i>Marco Solé</i><br /><b>Malcolm & Marie</b><br /><b>Dune </b><br /><b>Titane</b><br /><br /><i>Mario Blaconà</i><br /><b>Bad Luck Banging or Loony Porn</b><br /><b>Titane</b><br /><b>La veduta luminosa</b><br /><br /><i>Marzia Carrera</i><br /><b>Marx Can Wait</b><br /><b>Dune</b><br /><b>Titane</b><br /><br /><i>Massimiliano Gavinelli</i><br /><b>The Hand of God</b><br /><b>Nuevo Orden</b><br /><b>Titane</b><br /><br /><i>Mattia De Gasperis</i><br /><b>The Card Counter</b><br /><b>Dune</b><br /><b>Shiva Baby</b><br /><br /><i>Melis Rossi</i><br /><b>Madres Paralelas</b><br /><b>Pieces of a Woman</b><br /><b>I Care a Lot</b><br /><br /><i>Michela Zolfo</i><br /><b>A Chiara</b><br /><b>Bad Luck Banging or Loony Porn</b><br /><b>Shiva Baby</b><br /><br /><i>Natale Ciappina</i><br /><b>First Cow</b><br /><b>The Father</b><br /><b>The Kid Detective</b><br /><br /><i>Simone Carella</i><br /><b>The Hand of God</b><br /><b>Compartment No. 6</b><br /><b>The Father</b><br /><br /><i>Tommaso Santambrogio</i><br /><b>Days<br />Annette <br />Il buco<br /><br />10 The Hand of God<br />9 Titane<br />6 Il buco<br />5 A Chiara, Bad Luck Banging or Loony Porn, Compartment No. 6, Drive My Car<br />3 Another Round, Dune, L'événement, The Father, Madres Paralelas<br />2 First Cow, I Care a Lot, Nuevo Orden, Qui rido io, Shiva Baby<br />1 Re Granchio, The Power of the Dog, Bo Burnham: Inside, Jungleland, Freaks Out, Rifkin's Festival, Bergman Island, Petite Maman, Babyteeth - Tutti i colori di Milla, Extraliscio - Punk da balera, Quo vadis Aida?, The Worst Person in the World, Malcolm & Marie, La veduta luminosa, Marx Can Wait, The Card Counter, Pieces of a Woman, The Kid Detective, Days, Annette<br /><br /><br /></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2wB4rBovMG82rxYQ1QHYgakE4Wt8Rm6uaNzVOY-hq9IAIcort_S6CFeXKh3VIQsY-S-rHLf3XSUQAdFXfJYOnx2sMBnxKxABHbG7uiSYqS1RNIk__liFnnpPMsVTUSUfHawuuhUyakuxK/s1000/ranieri.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="667" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2wB4rBovMG82rxYQ1QHYgakE4Wt8Rm6uaNzVOY-hq9IAIcort_S6CFeXKh3VIQsY-S-rHLf3XSUQAdFXfJYOnx2sMBnxKxABHbG7uiSYqS1RNIk__liFnnpPMsVTUSUfHawuuhUyakuxK/s320/ranieri.webp" width="320" /></a></div><br /><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6009408959196797278.post-45323162707183998952021-12-06T12:53:00.005+01:002021-12-06T16:41:37.446+01:00Top 20: La Superclassifica del 2021<p style="text-align: justify;"><b>20 - Dune - Denis Villeneuve<br /></b>Esperienza sensoriale totalizzante. Dopo essere stato portato sullo schermo da David Lynch nel suo unico fallimento registico, il romanzo sci-fi di Frank Herbert trova la sua miglior traduzione immaginifica possibile: tutto è azzeccato, a partire dalla cura tecnica, sonora e visiva, che catapulta in un universo sconosciuto ma immedesimabile. La complessità è all'altezza della profondità psicologica del libro originale: la vera guerra è quella contro le proprie paure e i propri demoni, passati, presenti e futuri.<br /><br /><b>19 - Bergman Island - Mia Hansen-Love</b><br />Un gioco di doppi, specchi e riflessi, tra metacinema e omaggio. Hansen-Love attua una dichiarazione d'amore al regista della sua vita, stratificata e travestita da innocua commedia matrimoniale cineturistica. Ma gli spettri e le inquietudini dell'animo sono un elemento irrinunciabile: l'atto creativo è sempre conseguenza del proprio vissuto, delle proprie sconfitte. E nonostante gli anni passino, si torna sempre al primo trauma autentico: il grande amore adolescenziale come eterna condanna, dolente ossessione.<br /><br /><b>18 - The Power of the Dog - Jane Campion</b><br />Ambiguo, misterioso, crudele, con un superlativo Benedict Cumberbatch. Capace di smuovere gli archetipi e le coordinate del western tradizionale, e di contribuire a formare una nuova iconografia del genere. Jane Campion si conferma una regista con un'idea di cinema precisa, promotrice di una narrazione classica e solenne. Nessun fuoco d'artificio, ma una sensibilità rara e preziosa in grado di evocare sentimenti, frustrazioni, desideri repressi, confrontandosi con personaggi complessi.<br /><br /><b>17 - Promising Young Woman - Emerald Fennell</b><br />Una Carey Mulligan perfida e geniale, in guerra dichiarata contro il genere maschile. Sbaglia chi lo ha interpretato come un manifesto iper-femminista: è un ribaltamento dei cliché del "rape and revenge movie" e una constatazione della degenerazione del conflitto tra i sessi. Feroce, a tratti sgradevole ed esagerato, ma è l'esempio di una black comedy indie americana finalmente capace di scuotere e creare dibattito, provocando e suscitando reazioni opposte.<br /><br /><b>16 - Jungleland - Max Winkler</b><br />Pugilato e dramma famigliare proletario: come vincere facile. Charlie Hunnam e Jack O'Connell interpretano due fratelli che si ribellano a un boss della malavita: un trionfo di quelle tipiche emozioni che incendiano i film di uomini sul baratro, costretti a combattere per la sopravvivenza. Il <i>guilty pleasure</i> dell'anno: tra nottati alcoliche e violente rese di conti, quello che rimane è sempre il romanticismo controverso che caratterizza il rapporto maschile di fratellanza.</p><p style="text-align: justify;"><b>15 - Pieces of a Woman - Kornél Mundruczò</b><br />Un dramma sull'elaborazione del lutto, costituito da un prologo di mezz'ora incentrato su un piano sequenza mozzafiato, un'immersione nell'odissea di una donna che affronta un parto complicato. I restanti cento minuti si soffermano sulla ridefinizione della personalità della protagonista, vittima dello sguardo e del giudizio delle persone che la circondano. Virtuosistico, profondo e anti-retorico, il risultato è un salutare pugno nello stomaco, una riflessione sul corpo e sull'identità femminile senza letture scontate.<br /><br /><b>14 - Judas and the Black Messiah - Shaka King</b><br />Da una parte, un leader, un poeta, un rivoluzionario; dall'altra, un ladro, un doppiogiochista, un traditore. Raccontando la storia di Fred Hampton, considerato un nemico pubblico per gli Usa da J.Edgar Hoover, il regista Shaka King fa emergere la centralità di un personaggio cruciale per le battaglie degli afroamericani, non soltanto per la parità razziale ma anche per un'equità sociale ed economica. E mescolando il thriller politico con il dramma interiore del "Giuda" William O'Neal, celebra un riferimento fondamentale per il Black Lives Matter.<br /><br /><b>13 - Malcolm & Marie - Sam Levinson</b><br />Una coppia afroamericana fa esplodere le tensioni represse dopo aver partecipato a una serata di gala. Inizia così un gioco al massacro, pretesto per riflettere su femminismo e parità di diritti, ma anche sulle contraddizioni che accompagnano il processo creativo di un artista, influenzato dai propri rapporti personali. Messa in scena impeccabile: un'impostazione teatrale che si rende cinema grazie a una regia che sa evidenziare i sottotesti. E un'intuizione folgorante sui generi possibili dell'era pandemica: il kammerspiel in casa, il catastrofico là fuori.<br /><br /><b>12 - Madres Paralelas - Pedro Almodovar</b><br />Un piano di lettura duplice, in cui il privato delle protagoniste è inscindibile dall'aspetto politico, da un passato personale e individuale che è connesso, intrecciato, abbracciato al peso collettivo della Storia. Un filo inestricabile che lega la scossa emotiva del melodramma interiore alla coscienza e agli scheletri di un Paese. E come spesso accade nel cinema di Pedro, i sentimenti e la passione sono talmente presenti che tutto il resto arriva nitidamente dopo un'ulteriore riflessione.<br /><br /><b>11 - Nuevo Orden - Michel Franco</b><br />Il ritratto di un Messico violento e disperato, devastato dal conflitto sociale, in cui la rabbia proletaria è indirizzata a scopo politico per un colpo di stato militare. Uno shock ideologico, dove gli elementi più efficaci sono il realismo e la potenza con cui la violenza del popolo emerge durante uno sfarzoso matrimonio dell'alta borghesia. Una sorta di <i>Joker</i> senza icone anarchiche, ma con lo stesso identico disagio per un presente sempre più spaccato dalle differenze di classe e dalle ingiustizie.<br /><br /><b>10 - Bad Luck Banging or Loony Porn - Radu Jude</b><br />Benvenuti nel cinema pandemico, dove i personaggi girano con le mascherine e la messa in scena si adatta alle restrizioni sanitarie. Ne beneficia la creatività: regia d'osservazione, pochade, saggistica, un ritratto surreale dell'ipocrisia che coinvolge tutto il mondo dei social network. Oltre a una riflessione sottile sul valore e sul senso delle immagini che ci circondano, dai filmini porno casalinghi all'orrore dell'estetica dei consumi. Forse disomogeneo e sgangherato, ma innovativo e dotato di sana follia.<br /><br /><b>9 - Last Night in Soho - Edgar Wright</b><br />Il film che non t'aspetti da Edgar Wright, nostalgico e anti-nostalgico nello stesso tempo, privo di comicità: un omaggio alle suggestioni horror di Nicolas Roeg e Roman Polanski, al fascino e alla <i>ghostliness</i> londinese, ma anche un monito nei confronti di una vita passata eternamente sullo specchietto retrovisore. Un viaggio onirico e cinefilo che s'immerge nei dettagli, nella magnificenza delle scenografie e degli ambienti, tra il mito della Swinging London e i fantasmi che si nascondono dietro ogni racconto, ogni leggenda.<br /><br /><b>8 - The Card Counter - Paul Schrader</b><br />Cinema americano allo stato puro, figlio della New Hollywood degli anni Settanta, ma ancora preciso nel racconto di un'America squallida, vigliacca e violenta, disperatamente alla ricerca di redenzione. Il protagonista William Tellich è il Travis Bickle dei giorni nostri, più consapevole e più disilluso, destinato a una fine che non mette in discussione: il carcere come luogo dell'anima, spazio chiuso dove i perdenti sopravvivono con il gioco d'azzardo, contando le carte, immaginando una storia d'amore separata da un vetro. <br /><br /><b>7 - The Father - Florian Zeller</b><br />Una rielaborazione folgorante del cinema sulla vecchiaia, che flirta con le allucinazioni tipiche dell'horror e reinventa le confusioni del genere labirintico. Un'esperienza cinematografica che adotta il punto di vista di chi vive l'Alzheimer, attraverso una narrazione volutamente incoerente e contraddittoria. Impietoso e sorprendente, arricchito dalla prova dolente di un Anthony Hopkins di straripante bravura e da un cast di contorno eccezionale. <br /><br /><b>6 - Another Round - Thomas Vinterberg</b><br />Quattro maschi etero di mezza età, mediamente annoiati, sperimentano su se stessi la teoria secondo cui nasciamo con un deficit di alcol nel sangue. Niente di più lontano da moralisti e bacchettoni: Vinterberg celebra gli aspetti tragicomici della vita, concentrandosi sull'inevitabilità dell'ingrediente alcolico nell'affrontarla. Non è un inno gratuito all'eccesso, ma il ritratto compassionevole di un'esistenza che può rivelarsi una gabbia, oppure una leggera danza ebbra di spensieratezza e di consapevolezza verso l'ineluttabile.<br /><br /><b>5 - France - Bruno Dumont</b><br />Straniante, drammatico e demenziale, una fotografia della perdita di misura della realtà nella società della finzione, della messa in scena, della ri-costruzione delle immagini. Léa Seydoux è una giornalista incapace di riconoscere la corretta estensione dei fatti, delle emozioni e dei sentimenti, vittima di una distorsione percettiva dettata dal giudizio degli altri, dal riconoscimento in termini di audience, popolarità, selfie. Tutto è fuori tempo e comico, eccessivo e deviato dall'idea che l'autenticità degli eventi sia stata spazzata via da una simulazione.<br /><br /><b>4 - L'événement - Audrey Diwan</b><br />Vincitore del Leone d'oro alla Mostra di Venezia, è molto di più di un film a tema sull'aborto: la Diwan racconta le fatiche immani e il coraggio impossibile e necessario per svincolarsi dalle gabbie imposte dalla mentalità retrograda della società, delle istituzioni, della famiglia e di tutto ciò che limita e restringe la libertà di scelta e di crescita dell'individuo. Un vero e proprio horror del corpo e dell'anima. E ha come protagonista una giovane attrice meravigliosa ed eroica, Anamaria Vartolomei: segnatevi questo nome.<br /><br /><b>3 - Titane - Julia Ducournau</b><br />Palma d'oro a Cannes tra le polemiche: un body horror schizzato e sgradevole, visionario e fiducioso nelle potenzialità immaginifiche ancora inespresse della Settima Arte. Una profezia sull'abbattimento delle distinzioni di genere, sulla fusione tra corpo umano e corpo metallico, una prefigurazione di una nuova identità neutrale e fluida, proiettandosi nel futuro ma anche rispecchiando il sentire odierno di un'individualità ibrida e pansessuale. Eccessivo e influenzato dalla poetica mutante di Cronenberg, ma con un'idea di cinema indipendente e rinnovatrice, parallela alle evoluzioni della società e delle immagini.</p><p style="text-align: justify;"><b>2 - The Hand of God - Paolo Sorrentino </b><br />Un imponente romanzo autobiografico, che s'inserisce nella tradizione del grande cinema italiano nazionalpopolare. Proteggendosi con l'immagine del più famoso gol irregolare della storia e con l'icona mitica e autodistruttiva di Maradona, annulla ogni altro filtro possibile tra sé e chi guarda, dichiarando che il motore del genio creativo è alimentato dall'impossibilità di abbandonare il dolore. E costruendo una successione di sequenze magiche e memorabili, ci confida che il destino si fa beffa delle nostre vite, a volte mascherandosi da tragedia inconcepibile, altre volte ribaltando l'ingiustizia in una giustizia morale, politica: proprio come è stata la mano di Dio.</p><p style="text-align: justify;"><b>1 - Compartment No. 6 - Juho Kuosmanen</b><br />Una struggente e incompiuta storia d'amore tra due opposti che si attraggono: una borghese studentessa finlandese di archeologia e un rozzo minatore russo alcolizzato si conoscono su un treno che viaggia da Mosca a Murmansk e, dopo i primi incidenti e le prime incomprensioni, realizzano la magia del calore del loro incontro, in un momento cruciale della loro vita. Influenzata dall'intera letteratura di Cechov, è una commedia sentimentale incantevole, malinconica, innamorata dell'idea del sentimento, che celebra le parentesi poetiche e inspiegabili che frammentano il viaggio di ciascuno, impreziosita dai magnifici volti dell'Est dei protagonisti Seidi Haarla e Yuriy Borisov, e dal fascino irresistibile delle location.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><b>MIGLIOR ATTORI: Yuriy Borisov e Seidi Haarla </b>(Compartment No.6)</p><p style="text-align: justify;"><br /><br /><b>I FILM DELL'ANNO DE 'IL BELLO, IL BRUTTO E IL CATTIVO'</b><br /><b>2011: Black Swan - Darren Aronofsky<br />2012: De rouille et d'os - Jacques Audiard<br />2013: The Master - Paul Thomas Anderson<br />2014: Boyhood - Richard Linklater<br />2015: The Disappearance of Eleanor Rigby - Ned Benson<br />2016: Frantz - Francois Ozon<br />2017: Personal Shopper - Olivier Assayas<br />2018: Mektoub, My Love - Canto Uno - Abdellatif Kechiche<br />2019: Joker - Todd Phillips<br />2020: A Hidden Life - Terrence Malick<br />2021: Compartment No. 6 - Juho Kuosmanen<br /><br /></b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEFIoHOvgk0PTMzubvlqr3vmKlDTp-eqtzSnWEQNOU-bN41pryVc_d4_GpB98ARy5HCAzOfdFamvZil-aSgX6HjBOyh8aJZZ1OU47Ac-Qk9iGOCansYf8ArCH46VRuN_hOlcC4w-rhcP1O/s1000/Compartment_No6_by_Juho_Kuosmanen__2021_Sami_Kuokkanen_Aamu_Film_Company._PHOTO2j.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="563" data-original-width="1000" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEFIoHOvgk0PTMzubvlqr3vmKlDTp-eqtzSnWEQNOU-bN41pryVc_d4_GpB98ARy5HCAzOfdFamvZil-aSgX6HjBOyh8aJZZ1OU47Ac-Qk9iGOCansYf8ArCH46VRuN_hOlcC4w-rhcP1O/s320/Compartment_No6_by_Juho_Kuosmanen__2021_Sami_Kuokkanen_Aamu_Film_Company._PHOTO2j.webp" width="320" /></a></div><br /><b><br /></b><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0