5 - Ghostbusters - Paul Feig (voto 7)
Con l'intelligenza di un J.J. Abrams più iconoclasta, Paul Feig individua il punto d'incontro tra remake e reboot, declinandolo al femminile. Volendo, il film potrebbe sollecitare discussioni su razza e genere: si ride, ed è quello che conta. Simpatiche tutte le protagoniste (compreso il "segretario" Chris Hemsworth), ma Kristen Wiig è una spanna sopra, un'autentica fuoriclasse. Da vedere evitando, quindi, il confronto con l'originale.
4 - Un padre, una figlia - Cristian Mungiu (voto 7)
Il rumeno Mungiu riflette sulla forma mentis di corruzione e interessi personali che si è appropriata non soltanto degli apparati statali ma anche dei comportamenti degli onesti cittadini. Da una parte, la volontà di un padre disposto a tutto pur di garantire alla figlia un futuro migliore in un Paese diverso dalla Romania; dall'altra, la constatazione di un modus operandi che è ormai l'unico sistema per ottenere servizi e assistenza. Un panorama, tutto sommato, non così diverso da Mafia Capitale.
3 - Mia madre fa l'attrice - Mario Balsamo (voto 7)
Affettuosissimo e commovente omaggio di Mario Balsamo alla propria mamma Silvana Stefanini, un tempo attrice di un cinema che non esiste più. Un documentario personale ed emozionale, originale, che riflette sulla difficoltà di essere i figli unici di una madre tanto amorevole quanto ingombrante. E l'autore-protagonista autoanalizza la propria condizione con ironia e intelligenza, e con un mood allo stesso tempo toccante e scanzonato.
2 - L'effetto acquatico - Solveig Anspach (voto 8)
Una delle commedie sentimentali più divertenti degli ultimi anni. Il goffo e imbranato Samir s'innamora dell'insegnante di nuoto Agathe e finge di non saper nuotare per prendere lezioni da lei alla piscina comunale. Ma Agathe scopre l'inganno e parte per l'Islanda: Samir la segue, spacciandosi questa volta per un istruttore israeliano. Il protagonista Guesmi è formidabile, Florence Loiret Caille incantevole, e l'acqua si rivela un veicolo per l'amore piuttosto resistente: che gioiellino.
1 - Il drago invisibile - David Lowery (voto 8)
Se questo è cinema per bambini, lunga vita al cinema per bambini. Elliot è la nostra parte buona, quella che riesce a tenerci per la retta via quando tutto sembra smarrirsi: il dolore della perdita non sarebbe tollerabile senza un angolo di mondo raro, prezioso e magico. Un film dal sapore classico, che ci ricorda la funzione pedagogica della Disney: anche da piccoli, non sempre abbiamo voglia di ridere. Ritorno nel mondo e accettazione: gli stessi temi di Room, spiegati in modo più semplice.