5 - Sergio Leone - L'italiano che inventò l'America - Francesco Zippel (voto 7)
Il controcanto ideale a Ennio di Tornatore. Un documentario critico, appassionato e approfondito, su uno dei più importanti e influenti regista della storia del cinema, pieno di aneddoti, curiosità e interviste a quegli autori - da Steven Spielberg a Quentin Tarantino - che hanno appreso, assorbito e rinnovato le lezioni, lo stile e il linguaggio dei capolavori di Leone. L'apice emotivo si raggiunge proprio nelle immagini d'archivio con Morricone: un incontro che ha cambiato per sempre la Settima Arte.
4 - Amanda - Carolina Cavalli (voto 7)
Un'opera prima influenzata dal cinema indie americano, da Wes Anderson a Lady Bird, ma che evita ogni ricatto di carineria mettendo in scena un ritratto femminile complesso, spigoloso, indecifrabile e affascinante. Una personalità borderline ben delineata nel contesto di un'alta borghesia annoiata, isterica e depressa, nel tentativo di trovare con affanno un pretesto relazionale che permetta di svincolarsi. Benedetta Porcaroli è la conferma bellissima di un talento che sa essere irrequieto e luminoso.
3 - I morti rimangono con la bocca aperta - Fabrizio Ferraro (voto 8)
Una visione ostica, ma che può rivelarsi suggestiva, ipnotica ed emozionante: quattro partigiani cercano riparo sull'Appennino centrale, nel bel mezzo di una gelida tormenta di neve. Non succede altro, ma il fascino consiste nell'immersione visiva e sensoriale, che si concretizza per merito di una fotografia onirica e spettrale, capace di rendere il vagare senza meta dei protagonisti un astratto e interminabile viaggio esistenziale, a metà tra la vita e la morte. Potente e disperato, come Gerry di Gus Van Sant.
2 - La stranezza - Roberto Andò (voto 8)
Un raro e sorprendente punto d'incontro tra linguaggio alto e comicità popolare, che permette a Ficarra e Picone di interpretare i personaggi più belli della loro carriera e a Toni Servillo di indossare un'altra memorabile maschera della nostra storia e della nostra cultura. Una sintesi del senso di Luigi Pirandello per il teatro: una rivoluzione che rompe gli schemi e la quarta parete, e che si realizza attraverso un processo creativo tormentato e fantasmatico, destinato a un debutto fallimentare e a un successo planetario.
1 - L'ombra di Caravaggio - Michele Placido (voto 8)
Il miglior film possibile su Caravaggio che ci si potesse aspettare da un autore come Placido: un romanzo criminale seicentesco vertiginoso e viscerale, finanche pasoliniano, tra pose da rockstar e poetica da Vallanzasca, che omaggia visivamente il genio artistico e pittorico del Merisi e ne ripercorre gli episodi della vita che lo hanno portato a esaltare disperati e puttane, rendendo la loro immagine sacra e immortale. Un biopic libero, anticonvenzionale e lontanissimo dalla fiction televisiva, a partire dalle prove appassionate di un perfetto Scamarcio e di un cast affollato, eterogeneo ed entusiasmante.