'Adventureland' è quel magone che sale nel petto quando ci guardiamo indietro e ci ricordiamo le estati più belle della nostra vita. Che, c'è poco da fare, coincidono con le prime volte: la prima volta che siamo andati a ballare, la prima volta che ci siamo sbronzati, la prima volta che ci siamo innamorati. Chi ha inventato l'estate, probabilmente, ha pensato che serviva un periodo di due-tre mesi per passare dall'età dell'innocenza a quella della giovinezza, dell'avvicinamento alle gioie e alle disgrazie. Storie di amicizia, di sogni e di letti bagnati. Non è obbligatorio andare in vacanza, può anche capitare di essere costretti a lavorare in un parco divertimenti, in attesa di venire ammessi all'università. Questo capita al protagonista James Brennan, interpretato dal Jesse Eisenberg di 'The Social Network', circondato da personaggi non troppo alla moda, colleghi stralunati che, forse, non vedrà più nel corso della vita ma che non dimenticherà mai. Con loro si è annoiato, si è divertito e si è confidato. In quell'estate del 1987, Brennan, adolescente impacciato, ha creduto che le emozioni e i sentimenti potessero invaderlo per sempre. Benchè sfuggente e istantaneo, l'innamoramento rende indimenticabile anche il contorno, tutto ciò di cui altrimenti non ci accorgeremmo. Anche la noia sembra più piacevole, perchè si tramuta in attesa, in formicolio, in entusiasmo, il più delle volte ingiustificato. Tanto più quando la ragazza che ci sta facendo perdere la testa è Kristen Stewart, ha la nostra età ed è troppo bella per essere vera, e sembra incredibile che, noi e lei, stiamo condividendo qualcosa che è presente, ed è reale, e che diventerà un magnifico ricordo. Il regista Greg Mottola disegna l'altra faccia della medaglia di 'Suxbad' (capolavoro demenziale), sostituendo l'irruenza ormonale e cameratesca con il battito cardiaco accellerato, il mal di pancia, e gli occhi sempre aperti, la testa sempre assente, perduta nel dolcissimo pensiero di quello che non c'è ma che vorremmo noi. Tutto troppo poco concreto, tutto troppo bello e inafferrabile. E quelle canzoni che c'erano allora rimarranno sempre la nostra colonna sonora, saranno indelebili, mentre quelle che verranno dopo sembreranno sempre meno importanti, un po' inutili, senza sapore. 'Adventureland' possiede lo stesso gusto di Proust per le madeleine, trasmette la stessa nostalgia canaglia. E' un trionfo per tutti coloro che guardano costantemente nello specchietto retrovisore e per tutti quelli che amano l'idea dell'amore, molto di più dell'amore in sè. Guarda caso, non è il solo racconto di formazione ambientato nel periodo estivo: da 'Stand By Me' a Bertolucci, da Rohmer a 'Y tu mama tambien', quanto bel cinema intravede nell'estate una stagione tutt'altro che spensierata, anzi, il terreno ideale per costruire i primi approcci all'inquieto vivere.
Emiliano Dal Toso
Emiliano Dal Toso