sabato 9 ottobre 2021

Top 5: Ottobre 2021

5 - A Chiara - Jonas Carpignano (voto 7)
Scappare dalla 'ndrangheta e da un destino già scritto sarebbe impossibile se non si trovasse dentro di sé la forza di sradicare le radici e mettere in discussione affetti e sentimenti. Carpignano realizza un romanzo di formazione strutturalmente molto classico, che chiude idealmente la trilogia di Gioia Tauro. Si conferma uno sguardo empatico straordinario capace di cogliere ogni impercettibile moto dell'animo, mirando a un cinema che coniuga reale e linguaggio pop, ma consolida lo stile di A Ciambra senza variazioni.

4 - Drive My Car - Ryusuke Hamaguchi (voto 7)
Acclamato a Berlino per Il gioco del destino e della fantasia e a Cannes per questo film, Hamaguchi adatta un racconto di Murakami risultando il traduttore in immagini ideale delle emozioni e delle suggestioni tipiche della poetica dello scrittore. Un folgorante prologo di quaranta minuti precede un'elaborazione del lutto che esorcizza il dolore attraverso la potenza taumaturgica del teatro e il confronto con altre solitudini, all'interno di un film sensibile, che celebra i silenzi e le riflessioni senza giudizio.

3 - Halloween Kills - David Gordon Green (voto 8)
Il miglior sequel dell'originale di Carpenter, escluso il prologo di Rob Zombie. Il capitolo in cui Michael Myers assume un valore concettuale e immortale: il Male è impossibile da uccidere, è una condanna da infliggere alla mediocrità umana figlia dell'ottusità e dell'ignoranza. Rispettoso e celebrativo, in grado di far risplendere l'icona cinematografica con una scrittura funzionale a una riflessione ulteriore sul suo significato. E al di là dei discorsi teorici e tematici, è anche un horror semplice, crudo, sporco e divertente.

2 - Tre piani - Nanni Moretti (voto 8)
Nanni affronta per la prima volta un testo letterario, sottile e complesso, ma soprattutto si concede a una messinscena tanto elementare da apparire televisiva. Eppure nessun altro conserva la stessa capacità di raccontare, di appassionare alle storie e di sintetizzare le emozioni della vita. Un dramma borghese cupo e pessimista, che rinuncia all'ironia morettiana ma non tradisce l'attenzione di catturare dettagli e scarti emotivi unici dello sguardo del regista. E soltanto lui dirige una Margherita Buy finalmente autentica e dolente, in una delle sue migliori interpretazioni.

1 - Titane - Julia Ducournau (voto 10)
Body horror a tutti gli effetti, schizzato e sgradevole, visionario e fiducioso nelle potenzialità immaginifiche ancora inespresse della Settima Arte. Una profezia sull'abbattimento delle distinzioni di genere, sulla fusione tra corpo umano e corpo metallico, una prefigurazione di una nuova identità neutrale e fluida, proiettandosi nel futuro ma anche rispecchiando il sentire odierno di un'individualità ibrida e pansessuale. Eccessivo, provocatorio, influenzato dalla poetica mutante di Cronenberg, ma con un'idea di cinema indipendente e rinnovatrice, parallela alle evoluzioni della società e delle immagini.