mercoledì 15 settembre 2021

Top 5: Settembre 2021

5 - La ragazza di Stillwater - Tom McCarthy (voto 7)
Il film è molto liberamente ispirato al caso di Amanda Knox, ma McCarthy ne approfitta per caricare sul peso e sul corpo di Matt Damon un modus operandi che rispecchia quello degli Stati Uniti d'America nei confronti degli altri Paesi: individualismo, ricerca autonoma di vendetta, e poi disillusione. Troppo lungo - quasi due ore e mezza, con passaggi non sempre necessari - ma svuotato di retorica a stelle e strisce, è un thriller ambientato a Marsiglia che sa dialogare con i chiaroscuri dei personaggi, e che non consola.

4 - Qui rido io - Mario Martone (voto 7)
Per chi ama il teatro napoletano è una visione imperdibile, obbligatoria. Per tutti gli altri può essere un buon modo per avvicinarsi alla tradizione partenopea, partendo dalla figura mitologica di Eduardo Scarpetta, interpretato da un Toni Servillo irrefrenabile, dongiovanni che si fa emblema del diritto alla parodia, sbeffeggiando in un'opera teatrale non molto riuscita La figlia di Iorio del vate fascista Gabriele D'Annunzio. Il rischio è quello di rivolgersi a un pubblico selezionato, ma il messaggio è universale.

3 - Il gioco del destino e della fantasia - Ryusuke Hamaguchi (voto 7)
Il regista è il nome di punta del nuovo cinema giapponese: influenzato dallo scrittore cult Haruki Murakami, dirige tre episodi intelligenti, divertenti e agrodolci, a tratti crudeli, in cui il fato determina il percorso dei personaggi. I sentimenti e l'amore sono i temi centrali di una scrittura dettagliatissima, raffinata e attenta agli sfondi psicologici, ai mutamenti impercettibili dell'animo, che sa anche parlare di sessualità in maniera del tutto naturale, realistica e pudica. Orso d'argento al Festival di Berlino.

2 - Dune - Denis Villeneuve (voto 8)
Esperienza cinematografica sensoriale totalizzante. Dopo essere stato portato sullo schermo da David Lynch nel suo unico fallimento registico, il romanzo sci-fi di Frank Herbert trova la sua miglior traduzione immaginifica possibile: tutto è azzeccato, a partire dalla cura tecnica, sonora e visiva straordinaria, che catapulta in un universo sconosciuto, eppure immedesimabile. La complessità è all'altezza della profondità psicologica del libro originale: la guerra è soprattutto quella contro le proprie paure e i propri demoni, passati, presenti e futuri.

1 - Il collezionista di carte - Paul Schrader (voto 9)
Cinema americano allo stato puro, figlio della New Hollywood degli anni Settanta, ma ancora eccezionale e preciso nel racconto di un'America squallida, vigliacca e violenta, disperatamente alla ricerca di redenzione. Il protagonista William Tellich è il Travis Bickle dei giorni nostri, più consapevole ma anche più disilluso, destinato a una fine che non mette in discussione: il carcere come luogo dell'anima, spazio chiuso dove i perdenti di oggi sopravvivono con il gioco d'azzardo, contando le carte, e immaginando una storia d'amore separata da un vetro.