Il futuro del noir in Italia? Lo abbiamo letto, e si chiama Ivan Brentari. Trent'anni, milanese nato e cresciuto nel quartiere di Corvetto, Ivan ha esordito quest'anno in solitaria nella narrativa con Nel fuoco si fanno gli uomini (ed. Piemme), dopo l'ottimo successo ottenuto con Wu Ming 2 per la raccolta di racconti operai Meccanoscritto. Un romanzo che brucia, e che è testimonianza di un'altra Milano, quella delle periferie e senza Fuorisalone, spesso poco interessante per media e politici, ma perfetta per un grande racconto di genere. Per questo, consigliamo a tutti i lettori del blog di recuperarlo.
- Com’è nata l’idea del romanzo e qual è stata la sua gestazione?
Nel fuoco si fanno gli uomini l’ho scritto sette anni fa, poi l’ho rivisto e cambiato negli anni successivi, fino a quando Piemme ha deciso di pubblicarlo. È la storia dell’omicidio di una prostituta russa che si intreccia con la scomparsa di un sindacalista della Fiom. Alessandro Valtorta – il commissario che indaga sulla vicenda, un ex-eroinomane mezzo delinquente del quartiere Corvetto – diventa una sorta di occhio che scandaglia Milano per com’è oggi. O almeno per come io la vedo oggi.
- Perché hai voluto
raccontare una Milano lontana dallo stereotipo e meno celebrata?
Perché la Milano efficiente e da cartolina, quella dei grattacieli di Porta Nuova, mi sta sul cazzo. E poi non la frequento, non mi appartiene. È un’iconografia falsa ad uso e consumo del potere. Un drappo che oscura tutti quei quartieri e quelle realtà più popolari che non rispecchiano il modello. Meglio la Milano di chi si arrangia, di quelli che sbagliano. Lì ci trovi più storie.
- Cos’è per te il noir? Mi pare che tu ne abbia una concezione abbastanza rigorosa.
Il giallo dice: per fare il bene devi fare il giusto. Il noir dice: per fare il bene devi fare l’ingiusto. Fino al paradosso: per fare il bene devi fare il male. Nel giallo classico il crimine è il sovvertimento dell’ordine, e la sua soluzione il ripristino dell’ordine. Una visione un po’ borghese, se vuoi. Nel noir non c’è niente da ripristinare, il disordine è la regola. La morale noir è più sfuggente, più contraddittoria, a volte meno condivisibile, ma più vicina alla realtà. Quindi, tornando alla tua domanda, per me il noir è un genere letterario essenzialmente morale che presenta una visione onesta del mondo.
- Ti sei ispirato a qualche scrittore e Valtorta rispecchia un personaggio già esistito?
Valtorta è un personaggio dichiaratamente sopra le righe. Si sente responsabile per la morte del fratello a seguito di un’overdose di ero, e per quella di altre persone a lui care. Nel corso dell’indagine cercherà di regolare vecchi conti in sospeso. È un individuo violento in lotta col proprio passato. In fondo è un uomo perso che cerca un approdo. E forse l’indagine che ha davanti potrà darglielo. Sotto forma di una donna: le donne salvano sempre gli uomini. Sai, è difficile dire “mi sono ispirato chiaramente a questo autore o a quest’altro”. Posso dirti che sono sempre rimasto impressionato da due scrittori, diversissimi fra loro: James Ellroy e Manuel Vázquez Montalbán; il primo per la struttura della trama e la direzione etica delle sue storie, il secondo per la poesia che riusciva a mettere nei personaggi.
- Se ho ben capito, a Valtorta dedicherai una trilogia. I prossimi romanzi avranno la stessa struttura? Cambierai i temi affrontati?
Sì, vorrei che Valtorta fosse protagonista di una trilogia. I temi cambieranno e la struttura dei romanzi, via via, diventerà più ampia. Immagino una progressione che passi attraverso tre grandi monoliti: Colpa/Ambizione/Paura.
Splendido libro! Brentari è nettamente il migliore della sua generazione nel genere noir. E forse anche gli autori più attempati devono cominciare a guardarsi le spalle...
RispondiEliminaLa vera paura è generata dai vizi dell'uomo, che sono caratteristici di se stesso. questo vale per i film https://eurostreaming.dog/guerra/ di questo argomento.
RispondiEliminaValtorta è un personaggio straordinario!!!!! Speriamo arrivino presto i prossimi libri
RispondiEliminaI libri di Brentari mi esaltano!!!!!!
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