mercoledì 14 novembre 2018

Top 5: Novembre 2018

5 - Summer - Kirill Serebrennikov (voto 7)
Il punk e la controcultura russa anni Ottanta, la tensione emozionale di una generazione ribelle verso il fascino dell'Occidente da consumarsi attraverso il rock, gli album e le canne. E il triangolo sì, lo avevamo considerato. Serebrennikov, regista inviso a Putin, realizza un affresco d'epoca con grande sapienza registica e un po' troppa patina, considerato il furore e l'anticonformismo che vorrebbe raccontare. Ma le trascinanti canzoni e la simpatia complessiva dell'operazione meritano la visione.

4 - Il vizio della speranza - Edoardo De Angelis (voto 8)
Un'Italia 2018 inimmaginabile, mostrata attraverso un percorso cristologico che eccede ma per questo brucia. Dopo Indivisibili, De Angelis sceglie lo schiaffo da cui è difficile riprendersi, lungo il fiume dove risuonano le canzoni di Enzo Avitabile e Miriam Makeba tra le colorate e poverissime baracche che accolgono le prostitute vendute e tenute schiave con il voodoo. Un film di donne, che fa male, e poi rinasce. Meravigliosa Pina Turco. Vincitore dell'ultima Festa del Cinema di Roma.

3 - In guerra - Stéphane Brizé (voto 8)
Tutta la rabbia di 1100 lavoratori abbandonati all'improvviso da un'azienda che produce profitto ma che per la scarsa competitività sul territorio globale decide di "delocalizzare". Non c'è spazio per la vita oltre la fabbrica: il lavoro invade ogni aspetto dell'esistenza, e Brizé costruisce un film di sola lotta e protesta, serrato come un thriller, che contrappone l'ira e la passione di chi deve sopravvivere ogni giorno all'ipocrisia e al garbo di facciata di chi è ricco e vuole esserlo ancora di più.

2 - Disobedience - Sebastian Lelio (voto 8)
Storia d'amor proibito, perduto e poi ritrovato, che per esistere deve nascondersi dall'ortodossia di un credo e di un'educazione restrittiva e frustrante, per la quale attrazione fisica, autonomia femminile e omosessualità sono sinonimi di scandalo. Lelio si sofferma sui dettagli dell'irrequietezza delle due immense protagoniste Rachel Weisz e Rachel McAdams, evidenziandone la frustrazione e il desiderio. E, dopo Una donna fantastica, si conferma come il principale erede di Pedro e del melodramma erotico.

1 - Widows - Eredità criminale - Steve McQueen (voto 9)
America di oggi, quella dove il sogno obamiano di un mondo migliore è inaspettatamente fallito, e dove saranno sempre i soldi, le armi e gli inganni a dettare le regole dei giochi. Un heist movie al femminile infuocato e vendicativo, che reagisce alla disfatta del capitalismo con gli archetipi del noir, quello per cui si ripristina il bene facendo il male, tra l'adrenalina di Michael Mann e l'ironia mortuaria di The Departed. Incredibile cast corale, tra cui spiccano l'orgoglio di Viola Davis, il dolore di Michelle Rodriguez e i malaffari di Robert Duvall e Colin Farrell. Sceneggiatura geniale.



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