5 - Sami Blood - Amanda Kernell (voto 7)
Vincitore del Premio Lux, riconoscimento assegnato dal Parlamento Europeo per valorizzare le pellicole che maggiormente incarnano i valori d'integrazione e dialogo nella comunità europea. Un nobile e doloroso racconto di formazione, che riflette in modo prezioso sul concetto di identità culturale in un'epoca di omologazione globale. Una lente d'ingrandimento sulla storia poco nota del colonialismo svedese, e un'interpretazione sorprendente della giovane Lena Cecilia Sparrok.
4 - Auguri per la tua morte - Christopher Landon (voto 7)
Colpo gobbo al box office americano e notevolissima accoglienza a quello italiano. Il teen-horror sembra non subire mai i contraccolpi della crisi, anzi. Seppur derivativo, il film di Landon punta su un un paio di elementi semplici ed efficaci: una scream girl indovinata come Jessica Rothe, bella e inizialmente antipatica che, nel corso degli eventi, vive una trasformazione interiore; una scrittura brillante, che costringe con intelligenza lo spettatore a domandarsi chi possa essere l'assassino.
3 - Good Time - Ben e Joshua Safdie (voto 8)
La prova definitiva di Robert Pattinson, qui in versione derelitta e biondo platino, ormai uno degli attori più convincenti del cinema statunitense meno furbo e più borderline. Un heist movie che sembra una versione grezza e tossica di Fuori orario di Martin Scorsese, oppure un film di Michael Mann che dirige sotto acido. I fratelli Safdie raccontano i poveracci di un'America disperata e perdente, con un'estetica allucinata e psichedelica.
Vincitore del Premio Lux, riconoscimento assegnato dal Parlamento Europeo per valorizzare le pellicole che maggiormente incarnano i valori d'integrazione e dialogo nella comunità europea. Un nobile e doloroso racconto di formazione, che riflette in modo prezioso sul concetto di identità culturale in un'epoca di omologazione globale. Una lente d'ingrandimento sulla storia poco nota del colonialismo svedese, e un'interpretazione sorprendente della giovane Lena Cecilia Sparrok.
4 - Auguri per la tua morte - Christopher Landon (voto 7)
Colpo gobbo al box office americano e notevolissima accoglienza a quello italiano. Il teen-horror sembra non subire mai i contraccolpi della crisi, anzi. Seppur derivativo, il film di Landon punta su un un paio di elementi semplici ed efficaci: una scream girl indovinata come Jessica Rothe, bella e inizialmente antipatica che, nel corso degli eventi, vive una trasformazione interiore; una scrittura brillante, che costringe con intelligenza lo spettatore a domandarsi chi possa essere l'assassino.
3 - Good Time - Ben e Joshua Safdie (voto 8)
La prova definitiva di Robert Pattinson, qui in versione derelitta e biondo platino, ormai uno degli attori più convincenti del cinema statunitense meno furbo e più borderline. Un heist movie che sembra una versione grezza e tossica di Fuori orario di Martin Scorsese, oppure un film di Michael Mann che dirige sotto acido. I fratelli Safdie raccontano i poveracci di un'America disperata e perdente, con un'estetica allucinata e psichedelica.
2 - Il mio Godard - Michel Hazanavicius (voto 8)
Hazanavicius si diverte come un matto a sfottere Jean-Luc Godard, utilizzando proprio le forme e i vezzi del suo stile, come se fosse uno studente irriverente e talentuosissimo. Pieno di invenzioni cinefile come The Artist, il risultato è un altro atto d'amore alla forza popolare e iconografica del cinema. Louis Garrel è strepitoso, ma a donare luminosità e bellezza è una folgorante Stacy Martin nel ruolo di Anne Wiazemsky, vittima dell'innamoramento per un artista geniale e arrogante.
Hazanavicius si diverte come un matto a sfottere Jean-Luc Godard, utilizzando proprio le forme e i vezzi del suo stile, come se fosse uno studente irriverente e talentuosissimo. Pieno di invenzioni cinefile come The Artist, il risultato è un altro atto d'amore alla forza popolare e iconografica del cinema. Louis Garrel è strepitoso, ma a donare luminosità e bellezza è una folgorante Stacy Martin nel ruolo di Anne Wiazemsky, vittima dell'innamoramento per un artista geniale e arrogante.
1 - The Big Sick - Michael Showalter (voto 8)
La miglior commedia Usa degli ultimi anni, in pieno Apatow style, qui nelle vesti di produttore. Si frullano Funny People, 50 e 50 e Master of None, e il prodotto finale è ancora più intelligente, agrodolce, tragicomico: con freschezza e (auto)ironia, il protagonista e sceneggiatore Kumail Nanjiani racconta la difficoltà di essere americano e pachistano e la sua complicata storia d'amore con Emily (Zoe Kazan). Tra battute scorrette sull'Undici Settembre e medical drama, si esce dal cinema con la sensazione di aver preso una boccata d'aria fresca.
La miglior commedia Usa degli ultimi anni, in pieno Apatow style, qui nelle vesti di produttore. Si frullano Funny People, 50 e 50 e Master of None, e il prodotto finale è ancora più intelligente, agrodolce, tragicomico: con freschezza e (auto)ironia, il protagonista e sceneggiatore Kumail Nanjiani racconta la difficoltà di essere americano e pachistano e la sua complicata storia d'amore con Emily (Zoe Kazan). Tra battute scorrette sull'Undici Settembre e medical drama, si esce dal cinema con la sensazione di aver preso una boccata d'aria fresca.