Tatami - Guy Nattiv, Zar Amir Ebrahimi
Di diritto, uno dei film sportivi più potenti e importanti di ogni epoca. I mondiali di judo in Georgia sono il teatro delle prove di forza e di coraggio di una ragazza iraniana e della sua allenatrice, ribelli alla richiesta e alle minacce del loro governo dittatoriale di ritirarsi dalla manifestazione per non incontrare l'avversaria israeliana. Un esemplare racconto di sport inteso come specchio delle condizioni civili, politiche e umane di un Paese, e come una delle pochissime vie di fuga possibili. Cinema di denuncia, attuale, diretto e interpretato con la rabbia e l'orgoglio di chi lotta per un mondo migliore. Impossibile pretendere qualcosa di più urgente a livello geo-politico.
Civil War - Alex Garland
Una distopia che getta un'inquietante lente d'ingrandimento su quello che potrebbe esplodere in una società vittima dei populismi e delle demagogie, abituata all'orrore delle immagini e sempre più lontana dal senso di umanità. Uno sguardo crudo e consapevole, lucidissimo, non tanto per lo scenario politico e apocalittico descritto, fin troppo manifesto, ma per la riflessione sull'importanza di continuare a fotografare, documentare, raccontare anche le macerie e il nostro annientamento. Un grande film sul giornalismo, e sulla resistenza delle agenzie di stampa come fonte primaria di informazione. Il miglior film di Garland, coadiuvato dalle interpretazioni di Kirsten Dunst, Wagner Moura e Cailee Spaeny.
Cattiverie a domicilio - Thea Sharrock
Un inaspettato ritorno in grande stile della miglior commedia british, sorretto dalle prove irrefrenabili di Jessie Buckley, splendida immigrata irlandese sboccata, ribelle e scarruffata, e di Olivia Colman, magistrale e insopportabile zitella inglese bigotta e sottomessa dal maschilismo famigliare e dal tradizionalismo sessista. Con una scrittura sempre intelligente, arguta e appuntita, perfettamente bilanciata tra dramma sociale e umorismo, che riesce ad attraversare il giallo e il processuale coniugando leggerezza e conflitti ancora contemporanei di genere e di classe, e agganciando riflessioni sulla repressione domestica e sulle frustrazioni quotidiane alla base del fenomeno degli haters.