5 - Hometown - La strada dei ricordi - Mateusz Kudla, Anna Kokoszka-Romer (voto 8)
Words were passed in a shotgun blast, troubled times had come, to my hometown. Come in una ballad spoglia e lacerante di Bruce Springsteen, due ragazzi ebrei dai capelli grigi attraversano le strade della loro "città natale" e i luoghi dell'anima dell'infanzia, tra battute e foto di famiglia, ricordando episodi del ghetto di Cracovia teneri e divertenti, interrotti dalla brutalità delle deportazioni e dall'orrore della Storia. Quei due ragazzi si chiamano Roman Polanski, regista, e Ryszard Horowitz, fotografo.
4 - Grazie ragazzi - Riccardo Milani (voto 8)
Il primo bel film italiano dell'anno, e forse il miglior ruolo di sempre di Antonio Albanese. Una commedia garbata e commovente sul fare teatro e sul potere della recitazione, in cui un gruppo di detenuti si fa coinvolgere dal desiderio di un attore senza successo di mettere in scena Aspettando Godot di Samuel Beckett. I ricatti emotivi sono pochi, e finalmente una nostra pellicola contiene gli stessi ingredienti del cinema francese popolare: le risate vanno di pari passo con il fattore umano.
3 - Godland - Nella terra di Dio - Hylnur Palmason (voto 8)
Ambizioso e poderoso film di ricerca antropologica e indagine geografica. Sul finire dell'Ottocento un prete danese ha il compito di esplorare l'Islanda per documentare l'ambiente ostile e per costruire una chiesa, inserendosi nella vita comunitaria dei villaggi. Ma quello che nella prima parte sembra un survival movie sofisticato sulle insidie della Natura evolve in una riflessione spigolosa e selvaggia sul colonialismo e sulle asperità tra diversi esseri umani, offrendo un finale western degno dei maestri.
2 - Un vizio di famiglia - Sébastien Marnier (voto 9)
Sgradevole, spiazzante, sorprendente ritratto famigliare ultra borghese, dove un'operaia cerca di riavvicinare e conquistare il ricco padre che l'aveva dimenticata e abbandonata, provocando le reazioni della moglie e delle sorellastre che lo vogliono spodestare. Ma il contrasto di classe è un'illusione, perché tutti i personaggi si servono dell'inganno per raggiungere i loro obiettivi. Un noir surreale e caricaturale sul furto d'identità, che ragiona sugli archetipi parlando anche dei falsi rapporti di oggi.
1 - Close - Lukas Dhont (voto 9)
Tenera e dolorosa storia di un'amicizia fraterna tra due preadolescenti, che scatena le chiacchiere e i pettegolezzi delle compagne di classe su una potenziale relazione omosessuale. Ma per i giovani protagonisti è ancora troppo presto per tutto: per capire, per amare, per separarsi, per superare i traumi e affrontare le ingiustizie. Con uno sguardo delicato, misurato ed empatico, Dhont esplora i tormenti dell'età acerba e ci riporta negli anni della crescita, in cui scoprivamo chi eravamo soltanto vivendo.