mercoledì 28 agosto 2013

Riflessioni Spiazzanti: La Realtà

A un certo punto, ci si arrende e si riconosce che non saremo noi a cambiare i gusti e le preferenze delle persone. Potrei andare avanti tutta la vita a scrivere che i film di Harry Potter e di 'Lord Of The Rings' sono una porcheria, che il cinema demenziale dei Farrelly e di Judd Apatow ha una profondità umana che metà dei registi europei si sogna, che Toni Servillo era un grande ma adesso ha rotto i coglioni o che 'Le conseguenze dell'amore' è un capolavoro mentre 'La grande bellezza' è una schifezza. Potrei andare avanti ma non servirebbe a niente. Ciascuno ha i suoi idoli, i suoi eroi, i suoi maestri, buoni o cattivi che siano, e non sono io a doverli indicare. Qualche tempo fa ho scritto che il cinema non insegna e non fa crescere. Non è altro che l'emozione del momento. Non credo di pensarlo veramente. Il cinema offre delle possibilità, delle alternative e dobbiamo essere noi bravi a saperle cogliere. Ho pensato al cinema di fantascienza, a 'Matrix' e a Cronenberg quando ho deciso di abbandonare temporaneamente l'utilizzo dello smartphone. Ed ho pensato nuovamente a loro quando ho preso la decisione di riutilizzarlo. Penso a Jim Carrey tutti i giorni. Penso a 'The Truman Show' quando faccio la pipì di nascosto dietro a un albero perchè ho sempre paura che ci sia una telecamera che mi riprenda. Penso a 'Se mi lasci ti cancello' quando cancello le foto dal cellulare ma poi me ne pento. E penso a 'Man On The Moon' quando vorrei leggere ad alta voce il mio libro preferito davanti a una platea di studenti universitari. Basta lotte, dunque. Basta infervorarmi perchè per gli adolescenti di oggi 'Blow' è considerato un classico, quello che 'Trainspotting' era per gli adolescenti di ieri (ovvero, i venticinquenni di oggi). In fondo, io fino a tre anni fa non avevo mai visto un film di Orson Welles. Vorrei che esistessero una cinquantina di registi, non di più, e tutti gli altri se ne andassero a fanculo. Vorrei che Johnny Depp fosse morto di overdose subito dopo 'Paura e delirio a Las Vegas', così Jack Sparrow lo avrebbe interpretato Joseph Fiennes o qualche altro coglione. Vorrei che 'La casa del 1000 corpi' non fosse l'unico horror decente del nuovo millennio e vorrei che ogni volta che guardo un film con Natalie Portman o Keira Knightley si materializzassero e mi confessassero che non hanno una vita privata ma che se ce l'avessero passerebbero tutto il tempo a fare l'amore con me. Il cinema mi ha insegnato a guardare in faccia la realtà.

Emiliano Dal Toso