lunedì 23 settembre 2024

Obbligatori: Settembre 2024

Il tempo che ci vuole - Francesca Comencini
La regista omaggia papà Luigi, maestro di cinema popolare, raccontando il rapporto controverso con lui, passando per liti rabbiose e sensi di colpa. Dall'allegra infanzia sui set all'adolescenza drammatica, in cui la protagonista attraversa gli anni delle contestazioni e dell'eroina. E nonostante gli scontri, sarà quel padre sempre più anziano e tremolante a salvarla dall'inferno, rimanendo con lei per tutto il tempo che ci vuole. E insegnandole che dopo i fallimenti si riprova sempre, e si fallirà meglio. Un film privato, semplice, sul rapporto più bello che ci sia: quello tra un genitore e la sua bambina. Straordinaria prova di sensibilità e tenerezza da parte di Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano. 

Limonov - Kirill Serebrennikov
Un biopic sghembo, spigoloso, poco lineare, su un personaggio complessivamente sgradevole, che nasce da incendiario e muore da rossobruno, e che si muove sempre in direzione contraria: un poeta a cui fa schifo questo mondo ma che ama la vita. Un giovane teppistello criminale in Unione Sovietica, un fiero oppositore del capitalismo e dell'individualismo degli Stati Uniti. Il ritratto di un folle autolesionista in lotta contro tutto, che Serebrennikov racconta con una regia febbrile e sorprendente, e che Ben Whishaw incarna con il furore tipico dei goderecci e degli incazzati, mentre sullo sfondo scorrono le contraddizioni della Storia, per arrivare fino alle tenebre della Russia putiniana.

Campo di battaglia - Gianni Amelio
Il miglior film di Amelio degli ultimi vent'anni. Due punti di vista opposti: quello del medico patriottico, inorridito davanti ai "finti malati", che costringono i più valorosi a combattere e andare a morire in guerra; e poi quello del medico umano ed empatico, pronto a rischiare il proprio ruolo pur di aiutare chi è malamente sopravvissuto al fronte e non vuole più tornarci. Un film sull'etica e sull'orrore del conflitto bellico, ma anche la sintesi di un Paese sempre stratificato, diviso, complesso, fatto di uomini diversi e di dialetti appartenenti a terre e lingue lontane. Eppure, è proprio questa commistione a riprodurre la ricchezza dei contrasti del popolo italiano.





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