lunedì 2 maggio 2016

The French Touch: Mood Indigo - La Schiuma Dei Giorni

Michel Gondry va alla costante ricerca dei materiali per fabbricare emozioni. Nel suo cinema, l'emotività non è il risultato finale, ma lo strumento per provare a individuare quali siano gli ingredienti fisici, concreti dei sentimenti. L'obiettivo appare un'impresa impossibile: quello di dare visibilità a ciò che non è visibile, plasmare lo schermo cinematografico per renderlo un assoluto trasmettitore di immagini, nutrendo gli occhi dello spettatore, abituato prima a essere sedotto dalla forza visiva e soltanto poi emozionato. Con Michel Gondry accade il contrario. Il contenuto, la sostanza vengono subito dichiarati esplicitamente, perché sono un mezzo per arrivare a mostrarne la loro scienza, la loro genesi. Ne La schiuma dei giorni il regista francese arriva al pieno compimento del suo ideale di cinema. Ovverosia, l'immaginifica rappresentazione di ciò che non potrebbe essere rappresentato. La fedeltà creativa con cui prendono letteralmente vita le pagine del romanzo di Boris Vian deve essere riconosciuta come un atto d'amore, di devozione di Gondry nei confronti del proprio libro del cuore. Sarebbe stato un tradimento adattare in qualsiasi altra maniera un'opera talmente surreale, colma di trovate letterarie praticamente impossibili da raffigurare. Se l'eccessiva creatività è un difetto, allora critichiamo Gondry. La schiuma dei giorni è l'apoteosi di un cineasta illimitato ma non grottesco, fantastico ma non fantasy. Nella prima parte del film, le trovate e le invenzioni visive sono a rischio di glicemia, ma ribadiscono le potenzialità della Settima Arte di sfondare le barriere dell'immaginazione. Il tono gradualmente sempre più cupo, tetro, elegiaco della seconda parte, invece, rappresenta il contrasto tra l'universo cinematografico, alternativo e favolistico, e la Realtà, che può rispecchiarsi nel cinema ma è visivamente, concretamente limitata. Sono le cose che cambiano, non le persone. Divisa nettamente in due parti, la storia d'amore tra Colin e Chloe rimane tra le più romantiche e le meno sdolcinate che possano essere raccontate. Il fato rema contro di loro, nonostante tutta la loro buona volontà. Niente come il desiderio di amare e l'illusione dell'amore costituisce un elemento portante per la creatività. Per Gondry, il romanzo surreale di Vian non poteva che essere il campo migliore dove esprimere la sua sostanza. Poetica, ermetica, il punto più lontano dall'analisi psicologica di un disturbo ossessivo-compulsivo, di una psicosi a due.

Emiliano Dal Toso



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