domenica 21 settembre 2025

Obbligatori: Settembre 2025

Una battaglia dopo l'altra - Paul Thomas Anderson
Paul Thomas Anderson conferma il suo talento nel reinventare il cinema americano come spazio visionario e corrosivo. Un vortice di generi – commedia, dramma politico, action – che si mescolano in un racconto frammentato e allucinato. PTA costruisce un grande affresco sulle utopie perdute e sulle derive autoritarie del presente, oscillando tra ironia feroce e lirismo struggente. Inseguimenti meticolosamente coreografati, humour surreale, ritmo incessante e la colonna sonora di Jonny Greenwood: un’esperienza sensoriale che travolge e stordisce. Ma dietro l’eccesso resta lo sguardo umano del regista: un cinema che sa raccontare gli Stati Uniti attraverso madri smarrite, figli ribelli e un futuro ancora da scrivere. Anarchico, monumentale.

La voce di Hind Rajab - Kaouther Ben Hania
Un film di devastante potenza etica e civile, costruito intorno all’audio reale della telefonata della bambina palestinese di sei anni rimasta intrappolata sotto il fuoco dell’Idf. Nessuna spettacolarizzazione dell’orrore: la regista sceglie di farci ascoltare soltanto quella voce che invoca "venite a prendermi", trasformandola in un atto di memoria e resistenza. Tra finzione e documento, il cinema si mette al servizio di chi non ha più voce, rifiutando scorciatoie ricattatorie e lasciando allo spettatore lo spazio per pensare, indignarsi, piangere. Restituendo centralità politica al cinema, ricordandoci che il dolore di un bambino è un grido che risuona oltre lo schermo, impossibile da ignorare.

Alpha - Julia Ducournau
Il film più cupo ed estremo di Julia Ducournau, un body horror che abbandona la frontalità di Raw e Titane per trasformarsi in un museo vivente di corpi in mutazione. La tredicenne Alpha (straordinaria Mélissa Boros) attraversa l’adolescenza come un territorio di contagio e metamorfosi, tra il legame con la madre e lo zio eroinomane. Una storia familiare che diventa parabola sul lutto, sull’AIDS e sulla tossicodipendenza. La regista spinge al limite l’immagine e il suono, evocando visioni apocalittiche e claustrofobiche, dal soffitto che si abbassa alla piscina "de-palmiana", tra dolore e contaminazione. Un cinema impetuoso, soffocante e stupendo, che scolpisce la bellezza della mostruosità e ci avvolge come un virus sensoriale.