martedì 2 luglio 2013

Top Ten Summer - Estate

10 - Guida Per Riconoscere I Tuoi Santi - Dito Montiel, 2006
Estate 1986 nel Queens, la scelta è quella di non tornarci mai più, almeno per vent'anni. L'esordio alla regia di Dito Montiel è di quelli da veri duri, magari strizzando molto l'occhio a Scorsese e a Spike Lee. Però, ha tutte le carte in regole per piacerci: romanzo di formazione, passato che non si può mettere alle spalle, conti con se stessi, Rosario Dawson. E' il film che ha lanciato Shia LaBeouf e Channing Tatum, e ha rilanciato Robert Downey jr.

9 - Io Ballo Da Sola - Bernardo Bertolucci, 1996
L'estate di una diciottenne Liv Tyler nel Chianti è di quelle che passano meravigliosamente in superficie, eppure lasciano il segno, non si dimenticano. Ed è il pretesto per affrontare alcuni temi tipici del grande regista italiano: la disillusione post 68, i primi amori, l'incombenza della morte, la bellezza. Indimenticabile il personaggio di Jeremy Irons. La protagonista "balla" su Rockstar delle Hole.

8 - Canicola - Ulrich Seidl, 2001
In questo caso, l'estate non è proprio ritratta come la stagione ideale per crescere, innamorarsi e per prendere il sole, anzi il caldo soffocante è la molla che fa tirar fuori il peggio da un'umanità repressa e disgustosa, in una periferia austriaca di un'agghiacciante desolazione. Uno dei film più disturbanti e gelidi che abbia mai visto, tra i più disperati. D'altronde, il regista è quello dell'esilarante e cattivissimo Paradise Love, ancora in attesa di essere distribuito anche da noi.

7 - Y Tu Mama Tambien - Alfonso Cuaron, 2001

A conferma dell'indissolubile legame tra estate e adolescenza, ecco quello che è ormai un piccolo cult, che racconta le avventure di due amici messicani in viaggio verso la spiaggia di Boca del Cielo, e della loro graduale scoperta del sesso in tutte le sue forme, soprattutto grazie alla disponibilità di una notevole spagnola ventottenne, appena tradita dal marito. Il trampolino di lancio di Gael Garcia Bernal e del regista Alfonso Cuaron.

6 - Pranzo Di Ferragosto - Gianni Di Gregorio, 2008

Strepitoso esordio autobiografico, nel quale lo sceneggiatore Di Gregorio ritrae se stesso come un solitario cinquantenne alle prese con l'organizzazione di un pranzo, al quale parteciperanno la madre ultraottantenne e altre tre vecchiette che abitano nello stesso condominio. Quasi l'opposto di un romanzo di formazione, la rappresentazione di un normalissimo ferragosto, che si preannuncia come piuttosto noioso, ma si rivela meravigliosamente tenero e semplice.

5 - SOS Summer Of Sam - Spike Lee, 1999

Il mio terzo film preferito di Spike Lee, dopo La venticinquesima ora e He got game. Assolutamente funambolico e scatenato nella descrizione di un Bronx violento e torrido, nella ricostruzione degli anni Settanta, tra punk, discomusic e cocaina. Travolgente nella narrazione della caccia a un serial killer, che ha gettato panico e paura. L'apoteosi del suo stile frenetico, pieno di rabbia, pieno di figa, pieno di vita.

4 - Adventureland - Greg Mottola, 2009

Ne ho già parlato un anno fa, sono perdutamente innamorato di questo film, troppo bello e malinconico per essere vero, talmente autentico da risultare struggente. E' l'altra faccia della medaglia del capolavoro demenziale Suxbad, il lato meno volgare e più romantico ma altrettanto favolosamente impacciato. Ha lanciato Jesse Eisenberg, il protagonista di The Social Network, ma soprattutto ha consacrato Kristen Stewart, mai così bella (e gattamorta).

3 - Stand By Me - Rob Reiner, 1986
Credo il classico che più classico non si può sul tema Viaggio-Estate-Perdita dell'innocenza. Impossibile non amarlo. Un punto di riferimento imprescindibile delle nostre vite, al quale rivolgersi quando crediamo di perdere la bussola e di non farcela. Alcuni passaggi sono addirittura nel Mito Assoluto: i racconti dell'orrore, le sanguisughe, gli addii inconsapevolmente definitivi. Sontuoso, non ci sono altre parole.

2 - L'Estate Di Kikujiro - Takeshi Kitano, 1999
Anche di Kikujiro ho già scritto il luglio di un anno fa, e non credo che debba aggiungere molto altro. E' il mio film preferito in assoluto. Per quale motivo, dunque, si trova al secondo posto? Beh, facile. I migliori arrivano sempre secondi (o ultimi). E il maestro Takeshi sarebbe assolutamente d'accordo, anzi, credo che il miglior omaggio che possa attribuirgli sia quello di metterlo sempre, in qualsiasi classifica, al secondo posto.

1 - Sapore Di Mare - Carlo Vanzina, 1983
Per quest'anno non cambiare, vengo in spiaggia per ciulare. Se non esistesse Jerry Calà bisognerebbe inventarlo. E' il capolavoro dei Vanzina, insieme al primo Vacanze Di Natale. Amabile Christian De Sica che fa il rampollo milanese, forzando pateticamente l'accento. Virna Lisi, sublime, è la capostipite delle celebri MIMF di American Pie. Il primo piano di Calà alla Capannina, nel finale, coglie forse il senso della vita. Grazie ragazzi.

 


 

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