venerdì 17 febbraio 2017

Top 5: Febbraio 2017

5 - Barriere - Denzel Washington (voto 8)
Washington porta sul grande schermo la magnifica opera teatrale di August Wilson del 1987. E il risultato è sorprendente: attori enormi (Viola Davis è da Oscar), dialoghi potenti e una regia attenta e rigorosa sempre al servizio del testo. Senza retorica e piagnistei, parla di discriminazione e frustrazione sociale, ma anche di responsabilità famigliare, con la giusta dose di rabbia, passione e sentimento. E l'amore per il baseball è nello stesso tempo un sogno di riscatto e un motivo di rancore.

4 - La battaglia di Hacksaw Ridge - Mel Gibson (voto 8)
Questo è Gibson: prendere o lasciare. Il protagonista è un altro Gesù Cristo dal cuore impavido, un fondamentalista della pace e della Bibbia. Nelle mani di qualunque altro cineasta sarebbe una delirante agiografia, ma in quelle di Mel è un epico e poderoso elogio della coerenza, del sacrificio e della fede - intesa non soltanto in termini religiosi. Un'idea di cinema personale e limpidissima, da difendere. Le scene di guerra sono crude ma straordinarie.

3 - T2 Trainspotting - Danny Boyle (voto 8)
Si astenga chiunque non abbia tra i cult della vita il film del 1996: andare al cinema sarebbe tempo perso. Per gli altri è il miglior sequel che si potesse desiderare, considerato che sono trascorsi vent'anni: i dialoghi sono puro Welsh, l'evoluzione dei personaggi è credibile, l'affiatamento degli attori è sempre grande. Boyle lavora sull'effetto nostalgia con intelligenza, rivolgendo i rimandi allo spettatore ma collegandoli narrativamente ai protagonisti. Tutto è perfetto, e ancora liberatorio: noi godiamo.

2 - Jackie - Pablo Larrain (voto 9)
Immensa Natalie Portman: non ci sono più aggettivi per questa piccola e meravigliosa donna. Il primo film statunitense di Larrain è il suo capolavoro privato, dove i virtuosismi del regista cileno si attenuano a favore di un intimismo sempre più marcato, interrogandosi su vita e morte, suicidio e dignità. Pablo si incolla a Jacqueline e segue il suo percorso di elaborazione del dolore, che contrasta con il suo ruolo e con le aspettative del popolo americano. E ci mostra un altro memorabile cigno nero.

1 - Manchester by the Sea - Kenneth Lonergan (voto 9)
La forza insopprimibile del dramma famigliare. Amore, lutto, crollo, rinascita e romanzo di formazione: un cinema classico ed eterno, che si regge sull'intensità degli attori (Casey Affleck magnifico e dolente, Michelle Williams luminosa e struggente), sulla potenza della narrazione e sullo sguardo di una regia delicata, impeccabile e funzionale al fattore umano. Ed è anche la fotografia di un pezzo d'America che combatte quotidianamente con solitudine e senso di colpa. Il terzo film di Kenneth Lonergan in diciassette anni, dopo Conta su di me e Margaret: a different class.



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