martedì 7 luglio 2015

The Irish Side: '71

Paolo Mereghetti scrive che '71 di Yann Demange "porta lo spettatore dentro un conflitto che insanguinò Irlanda e Gran Bretagna per più di un ventennio senza cercare colpevoli o capri espiatori ma, piuttosto, sforzandosi di raccontare la follia di uno scontro dove, fin dalle sue origini, sembrava che tutti combattessero contro tutti." Nella recensione uscita sul Corriere Della Sera dall'ottima penna del Merego, viene riconosciuta una neutralità che personalmente ho fatto fatica a individuare. Per farla breve, due giovani soldati britannici vengono dispersi per le strade di Belfast, durante una missione di appoggio alla polizia dell'Ulster, impegnata in una perquisizione. La situazione precipita e sfocia in una rivolta da parte della popolazione. Un commilitone viene ucciso a bruciapelo, l'altro riesce a fuggire in un quartiere che potrebbe rivelarsi per lui assai ostile, a maggioranza "Nazionalista Cattolico". Il problema è che in Irlanda del Nord non esiste soltanto l'Ira "ufficiale": i pericoli maggiori potrebbero verificarsi a causa della componente più violenta e anarcoide, quella dell'Ira "Provisional", che ha tra i membri proprio quei ribelli armati che lo vorrebbero eliminare per non essere denunciati. Il film racconta, dunque, una caccia all'uomo, che si compie nell'arco di una notte. Da un punto di vista strettamente tecnico-formale, '71 è un ottimo film d'azione e di inseguimenti, detto ancor più volgarmente, "di sparatorie". Alcune sequenze sono efficaci e spettacolari, la tensione è incalzante, e la regia evita eccessi di inverosimiglianza. Ciononostante, il film è tutto fuorché neutrale: da una parte, abbiamo i poveri giovani soldati inglesi mandati allo sbaraglio; dall'altra, ecco i cattolici nord-irlandesi, che sono tutti terroristi violenti, bombaroli spietati. A differenza di quello che scrive Mereghetti, non credo che '71 mostri davvero la follia e l'insensatezza del conflitto; mi sembra, invece, un action movie apertamente schierato, indulgente nei confronti degli uomini che venivano spediti dall'Inghilterra per eliminare i militanti cattolici, e piuttosto impietoso nella descrizione di questi ultimi, folli sanguinari in lotta tra loro stessi. A questo punto, riemerge un quesito, che pensavo di avere risolto: può piacere e convincere davvero un'opera formalmente valida ma portatrice di un punto di vista agli antipodi del nostro? Prima di vedere '71, pensavo di avere già raggiunto una specie di maturità critica per poter giudicare un film a prescindere dalla sua posizione politica o ideologica. Pur riconoscendo alcuni meriti strettamente cinematografici (non stiamo comunque parlando di chissà cosa, sia chiaro), ammetto che questa volta il mio giudizio è radicalmente influenzato.

Emiliano Dal Toso


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