mercoledì 2 dicembre 2015

Flop Ten: I Bidoni del 2015

10 - Irrational Man - Woody Allen
Joaquin Phoenix perfetto, Emma Stone incantevole, purtroppo chi non risponde all'appello è proprio lui, Woody. Giunto a ottant'anni, sembra girare sempre più svogliato, col pilota automatico, sempre più pigro e sbrigativo nell'illustrazione delle ragioni del suo nichilismo. Midnight in Paris rimarrà, probabilmente, l'ultimo colpo di genio purissimo.

9 - Suburra - Stefano Sollima 
Prodotto cinematografico prestampato, preconfezionato, stilizzato, fumettistico senza avere il coraggio di ammetterlo. Non c'è traccia di riflessioni serie sul Paese, ma non si conoscono neppure così bene le regole del noir: la sceneggiatura è confusa, alcune trovate sono inspiegabili, e la sovrabbondanza di personaggi e situazioni è funzionale soltanto al lancio della serie su Netflix.

8 - Selma - Ava DuVernay
Precious, The Help, Django Unchained, Lincoln, 12 anni schiavo. Da quando le nomination all'Oscar si sono allargate fino a un massimo di dieci, la comunità afroamericana deve sentirsi rappresentata almeno da una pellicola. Questo deve succedere anche se ci si trova di fronte a un lavoro incredibilmente compassato, didascalico, cronachistico. Un'interminabile lezioncina di Storia.

7 - Life - Anton Corbijn
Anton Corbijn, noto fotografo, deve aver messo tutto se stesso per raccontare la genesi di James Dean, una delle più grandi icone del Novecento. Purtroppo, la cura formale ed estetica non va mai di pari passo con l'abilità drammaturgica di rendere davvero vibranti le inquietudini dei protagonisti. E un film talmente moscio su un artista così bello e maledetto è un paradosso.

6 - Spectre - Sam Mendes
Non che avessi mai avuto chissà quali aspettative per un film di James Bond ma ammetto che Skyfall era stata una grandissima sorpresa. Questa volta è l'indigesta sagra delle mossettine, delle cartoline e delle cazzatine: il sospetto che Christoph Waltz non sia altro che un grandissimo cialtrone è diventato una certezza. Possiamo salvare soltanto loro, le femmine: una seducente Léa Seydoux e Monica Bellucci, orgoglio MILF.

5 - Operazione U.N.C.L.E. - Guy Ritchie
L'unico aspetto positivo è quell'Alicia Vikander di una bellezza sconvolgente. Per il resto, l'operazione Ritchie di divertire con il vintage si squaglia inesorabilmente in due ore patetiche e interminabili. Non aiutano gli interpreti maschili: Armie Hammer e Henry Cavill sono meno carismatici di un buttafuori dell'Hollywood.

4 - Terminator Genisys - Alan Taylor
Il trionfo del ridicolo involontario. Il buon Schwarzy deve trovarsi di fronte a problemi finanziari: non c'è altra spiegazione per poter giustificare un pasticcio del genere, recitato da cani, più vicino a una parodia che a un remake-sequel-reboot del capolavoro di James Cameron. Anche in questo caso salviamo soltanto la presenza femminile della gradevole Emilia Clarke.

3 - American Sniper - Clint Eastwood
Il film con cui Clint Eastwood contraddice se stesso, rinnegando le parole pronunciate in Flags of Our Fathers, ovverosia che "gli eroi non esistono". Una celebrazione agiografica di un eroe di guerra, abbandonata allo stereotipo dello yankee col cappellino tutto famiglia e muscoli, tra hamburger e partite di football, che, una volta tornato dallo scontro a fuoco, ha bisogno ancora delle armi per sentirsi vivo.

2 - Everest - Baltasar Kormakur
Catastrofico film d'apertura all'ultima Mostra di Venezia. Una parata di stelle per un polpettone ad alta quota, poco avvincente e per nulla convincente. Non si fa niente per rendere interessante una storia già nota, prevedibile in tutti i suoi aspetti psicologici e narrativi. E, sul finale, non c'è dubbio che anche lo spettatore si ritrovi travolto: da una valanga di noia.

1 - Crimson Peak - Guillermo del Toro
L'ennesima ciofeca horror di uno dei registi più sopravvalutati del millennio. Nessun brivido, nessun interesse per i protagonisti: da una Mia Wasikowska completamente esangue e inespressiva a un Tom Hiddleston imbambolato e "tronista". Gli amanti sopravviveranno pure, ma lo spettatore fa grande fatica a non sprofondare nel sonno più profondo.


PEGGIOR ATTORE: Christoph Waltz (Spectre, Big Eyes)
Un uomo che ha vinto due Oscar e poi ha costruito una carriera facendo sempre la parodia di se stesso.

PEGGIOR ATTRICE: Mia Wasikowska (Crimson Peak)
Siamo ormai certi che sia uno dei grandi fraintendimenti degli ultimi anni: non si è mai allontanata dal paese delle meraviglie.

I BIDONI D'ORO DE 'IL BELLO, IL BRUTTO E IL CATTIVO'

2011 La pelle che abito - Pedro Almodovar
2012 Le belve - Oliver Stone
2013 Solo Dio perdona - Nicolas Winding Refn
2014 12 anni schiavo - Steve McQueen
2015 Crimson Peak - Guillermo del Toro





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