domenica 7 agosto 2011

Old Pleasures: Buongiorno, Notte

'Buongiorno, notte' è un film ambizioso, a tratti sbagliato ma con una intuizione decisiva, che considero la principale chiave di lettura dell'opera di Marco Bellocchio. "Anche l'immaginazione fa parte del reale" sostiene Paolo Briguglia in una delle principali scene e il doppio finale di 'Buongiorno, notte' è l'emblema di quanto il cinema possa essere una forma espressiva in grado di riscrivere la Storia, anticipando di un bel po' di anni l'operazione tarantiniana di 'Bastardi Senza Gloria'. Da una parte, dunque, l'evento storico: l'uccisione di Aldo Moro; dall'altra, invece, Aldo Moro libero come se quello che gli è accaduto fosse stato soltanto un'allucinazione e la realtà vissuta e non quella immaginata fosse quella in cui passeggia con somma tranquillità per la strada. Bellocchio suggerisce che il cinema può ribaltare l'evento storico ma mantenere una propria credibilità se la proposta è quella di una immaginazione che produce una realtà alternativa e non quella di una immaginazione fine a se stessa, risultato di un cabaret visionario del regista. E' una forza gigantesca quella del cinema concepito come mezzo per rendere reale ciò che non è accaduto. E così, dopo la visione di un film discontinuo ma a tratti entusiasmante come 'Buongiorno, Notte', lo spettatore può fantasticare se non addirittura credere al fatto che Aldo Moro sia sopravvissuto e stia ancora oggi passeggiando per le vie di Roma.

Emiliano Dal Toso



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