domenica 15 dicembre 2013

The French Touch: Piccole Bugie Tra Amici

L'inizio di 'Piccole bugie tra amici' è folgorante. Un piano-sequenza di cinque minuti che segue l'uscita dai bagni di una discoteca e, poi, dalla discoteca stessa di Ludo (Jean Dujardin), fino al fatale scontro con un camion ad un incrocio stradale. Un grande momento di cinema, straordinariamente realistico, nel quale viene reso in modo eccezionale lo stato psico-fisico di chi esce da un locale alle sei del mattino, dopo aver fatto baldoria, tra litri di alcol e strisce di cocaina. Per quel che resta, 'Piccole bugie tra amici' è un lavoro delizioso e pregevole. Racconta la vacanza al mare di un gruppo di amici, decisamente borghesi, che ogni anno si ritrova nella villa in Aquitania di uno di loro. Ci sono tanti personaggi, ben delineati, ciascuno con le sue velleità e le sue piccolezze. Il regista Guillaume Canet è abilissimo nell'alternare lacrime e riso. I suoi modelli sono evidenti: innanzitutto, 'Il Grande Freddo' di Kasdan, benchè rimangano esclusi i sottotesti politici, ma soprattutto, il cinema di Sautet e di Cassavetes. In modo particolare, quest'ultimo è un evidente riferimento nei confronti più duri e intensi tra i protagonisti. Ma quella che è la vera carta vincente del film è il cast, affiatatissimo e brillantissimo, di belle facce, che ci fanno tendere all'identificazione. Indovinatissimo il personaggio di Marion Cotillard, bella trentacinquenne un po' sgualdrina, ottimista e di sinistra, che ha grande facilità nello districarsi tra uomini (e donne) e grande difficoltà nell'affezionarsene durevolmente. Bravi Gilles Lellouche e Laurent Lafitte, il primo un attoruncolo bastardo ma simpatico, il secondo un tenero fessacchiotto, entrambi innamorati e non esattamente corrisposti. Bene anche Benoit Magimel, marito di buona famiglia in preda a pulsioni omosessuali; superlativo Francois Cluzet, il protagonista invalido di 'Quasi amici', qui nettamente superiore. Il suo Max è una figura tragicomica, che l'attore rende con meravigliose sfumature di imbarazzo, goffaggine e immaturità (malgrado sia il più vecchio della brigata). In diversi passaggi, la risata scatta fragorosa proprio grazie a lui. Per concludere, Canet si è lasciato andare al film che chiunque di noi vorrebbe girare, chiunque abbia quel gruppo di persone attorno a sè, che più che amici sono compagni di Vita. 'Piccole bugie tra amici' è autentico, a volte un po' sbrodolato ma vivace e pulsante. Da segnalare anche la colonna sonora molto modaiola e radical-chic, perfettamente in linea con questa bella commedia francese, che è come quell'amico con un milione di difetti ma che riesce sempre a farsi dannatamente voler bene.

Emiliano Dal Toso





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