sabato 20 febbraio 2016

Pronostici Oscar 2016

MIGLIOR FILM

Emiliano Dal Toso:
nell'ultimo anno di Barack Obama presidente degli Stati Uniti, vincerà un film politicamente corretto come Il caso Spotlight di Tom McCarthy, misuratamente indignato e filodemocratico nella sostanza, un po' vecchiotto e televisivo nella forma. Troppo cinico e complicato La grande scommessa, troppo poco glamour Il ponte delle spie.

Massimiliano Gavinelli: soltanto uno, Il ponte delle spie, è davvero un bel film. Deludenti gli altri: soporiferi (Brooklyn, Room), sopravvalutati (The Martian, Revenant), sgangherati e deboli (La grande scommessa), semplicemente brutti (Mad Max: Fury Road). Pertanto a insidiare Spielberg rimane solamente Il caso Spotlight: la sensazione è che quest'ultimo la spunterà.

MIGLIOR REGIA

EDT:
la cinquina più mediocre di quest'anno. Spiccano le assenze di Spielberg (Il ponte delle spie) e Boyle (Steve Jobs). Vince la regia anonima di Tom McCarthy (Il caso Spotlight), ma dovrà vedersela con i piani sequenza deliranti di Inarritu (Revenant), che - ahinoi - non è completamente fuori dai giochi.

MG: lottano in tre: George Miller (Mad Max), Tom McCarthy (Spotlight), Alejandro G. Inarritu (Revenant). La regia di McCarthy è perfettamente funzionale alla narrazione, invisibile e rispettosa. Ultimamente, però, l'Academy ha dimostrato di preferire eccessi ed eccentricità (Birdman, Gravity). Se i giurati vorranno riconoscere la differenza tra una regia eccessiva ma funzionale e una pomposamente inutile vincerà George Miller.

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

EDT:
potrebbe essere l'anno di Leonardo DiCaprio, ma la sua prova in Revenant è una delle meno interessanti della sua carriera. Dico allora Bryan Cranston (L'ultima parola), semplicemente gigantesco nei panni dello sceneggiatore comunista Dalton Trumbo. Senza dubbio, è la categoria più equilibrata: attenzione a Eddie Redmayne (The Danish Girl) in un ruolo tipicamente Academy e all'outsider Michael Fassbender (Steve Jobs).

MG: non credo alla tiritera "è l'anno di DiCaprio": la sua non è una prestazione da Oscar. Se l'hanno escluso fino a ora non vedo perché debbano premiarlo per due ore e mezza di grugniti. Redmayne è molto bravo ma due statuette di fila mi sembrano difficili da ottenere, specialmente se ci sono avversari altrettanto, se non più, efficaci: Michael Fassbender e Bryan Cranston. Due interpretazioni tormentate e complesse. Punto su Cranston: il suo ruolo è più paraculo e meno rischioso.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

EDT:
vedo molto indietro Jennifer Lawrence (Joy) e Charlotte Rampling (45 anni), quest'ultima per le dichiarazioni sulla meritata esclusione dalle nomination di afroamericani. Brave Saoirse Ronan (Brooklyn) e Cate Blanchett (Carol), ma la mia preferenza va a Brie Larson (Room), dolente e splendida nel film di Lenny Abrahamson.

MG: non mi è piaciuta l'interpretazione di Cate Blanchett, fredda come la sua relazione con Rooney Mara. Jennifer Lawrence è moderatamente brava e la sua forza sta nell'american dream di cui il suo personaggio è espressione più che nell'interpretazione: è l'outsider. La favorita è Brie Larson. Performance solida e convincente quella della Rampling, che potrebbe pagare le sue dichiarazioni politicamente scorrette. La sorpresa potrebbe essere Saoirse Ronan, bravissima.

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

EDT:  mi sembra favorito Mark Ruffalo, perché credo che uno degli attori di Spotlight sarà sicuramente premiato. Il concorrente più agguerrito è Sylvester Stallone, che meriterebbe l'Oscar alla carriera piuttosto che per il sopravvalutato Creed. Il più bravo, però, è Mark Rylance, magnifica spia russa ne Il ponte delle spie.

MG: punto su Mark Ruffalo: non premiato per Foxcatcher, potrebbe rifarsi grazie alla solidità dimostrata in Spotlight. Christian Bale è l'alternativa: il ruolo non è impossibile ma lui è bravissimo e disinvolto. Meriterebbe anche Mark Rylance ma potrebbe essere penalizzato dal minutaggio. Applaudirei con un bel sorrisone ebete la vittoria di Stallone, ma non ci credo nemmeno un po'.

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

EDT:
vince Alicia Vikander, il vero cuore di un biopic sontuoso ma patinato come The Danish Girl. Certo, esulterei per una vittoria di Rachel McAdams: la amo. Bravissima Kate Winslet, ma pare che Steve Jobs non sia stato capito dall'Academy.

MG: la lotta è tra Alicia Vikander, Rachel McAdams e Kate Winslet. Il ruolo più complesso è indubbiamente quello della bella Alicia. Rachel, invece, per quanto sia sempre piacevole vederla, non offre alcun valore aggiunto a Spotlight. Kate è, forse, una delle migliori attrici americane, una che affronta con disinvoltura qualsiasi ruolo. Lei è l'erede della Streep come beniamina dell'Academy.

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

EDT: favoritissimo Il caso Spotlight, distaccati gli script ben più vibranti e originali de Il ponte delle spie e Ex Machina.

MG: Il caso Spotlight vincerà senza difficoltà. Il ponte delle spie potrebbe ottenere il contentino qualora fallisse l'attacco alla statuetta principale. Ex Machina è l'outsider: la sceneggiatura è delicata e graffiante. Non credo ai comunque apprezzabili Inside Out e Straight Outta Compton.

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

EDT: vincerà La grande scommessa, difficile che il film di Adam McKay non porti a casa almeno una statuetta.

MG: nessuno script eccelle tra i candidati. Carol è piatto, Room smette di evolversi e di sorprendere ancor prima della metà, The Martian non offre nulla di nuovo. Se la giocano Brooklyn e La grande scommessa. Punto sul nome e dico Nick Hornby.

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE

EDT: una cinquina di livello altissimo, almeno in tre meriterebbero di vincere. Il brand della Pixar, alla fine, consentirà a Inside Out di prevalere sul geniale Anomalisa e sullo Studio Ghibli.

MG: vince Inside Out a meno che una folgorazione cinefila conduca i giurati a premiare Anomalisa.

MIGLIOR FILM STRANIERO

EDT: Il figlio di Saul è praticamente già assegnato.

MG: non dovrebbe esserci lotta, vincerà Il figlio di Saul.



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