sabato 16 dicembre 2017

Top 5: Serie 2017

5 - Atlanta - Donald Glover
Si ride poco, non ci si commuove, non si empatizza con i protagonisti. Eppure, l'apparente svogliatezza di Atlanta è difficile da abbandonare: il suo mood rispecchia l'autenticità e l'onestà degli intenti di Donald Glover, più interessato a comunicare il sentimento atarassico che permea un'intera generazione piuttosto che a realizzare una serie avvincente e incalzante. A tratti demenziale e straniante, questa prima stagione è un oggetto un po' misterioso che riesce a farsi voler bene.

4 - 1993 - Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo
Il miglior autoritratto possibile del nostro Paese, inclusi colpi bassi e cadute di stile. Ma è una fiction accattivante e terribilmente divertente, e questa seconda stagione è addirittura più ingegnosa e densa di scene madri, con personaggi veri e immaginari più approfonditi: il Berlusconi di Paolo Pierobon è credibile e strepitoso, il leghista di Guido Caprino sempre più mattatore, la soubrette Miriam Leone sempre più perfida incantatrice. Che brava la new entry Camilla Semino Favro. L'Italia è questa qua.

3 - Master of None 2 - Aziz Ansari
Il Woody Allen del nostro presente si chiama Aziz Ansari, e in questa stagione non teme di omaggiare platealmente il neorealismo e New York, frullando la sua cinefilia e l'amore per la sua città con battute deliziose, illuminanti sui rapporti d'amicizia e sulle derive sentimentali. Una comedy capolavoro, autoironica, generazionale, attenta a parlare di integrazione e minoranze con intelligenza e senza retorica. E Alessandra Mastronardi è un vero incanto di cui è impossibile non innamorarsi.

2 - The Deuce - David Simon, George Pelecanos
Il miglior show americano sugli anni Settanta è il ritratto crudo e marcio dei disgraziati che abitano gli ambienti più squallidi di Times Square: papponi, prostitute, spacciatori, ma anche baristi e poliziotti, dietro cui si cela un grido represso di solitudine. E così la nascita del porno è raccontata come un'alternativa di libertà, di creazione, che forse può togliere il degrado dalla strada. Scorsesiana, piena d'amore nei confronti del cinema, che risulta evidente nell'evoluzione del personaggio di una magnifica Maggie Gyllenhaal.

1 - Mindhunter - Joe Penhall, David Fincher
La costituzione della figura criminale del serial killer in una serie dilatata, immersiva, misteriosa, la cui tensione verso il Male non esplode ma è dietro ogni dialogo, interrogatorio, indagine. Due detective un po' banali, quasi agli antipodi della coppia del primo True Detective, alle prese con il tentativo di capire l'irrazionalità dell'omicida seriale, di tracciarne una mappa mentale da cui è inevitabile rimanere infetti. L'eleganza registica di Fincher regala a un paio di episodi la statura del classico istantaneo, ma tutta questa prima stagione è un ipnotico viaggio negli inferi della natura umana.

LE SERIE DELL'ANNO DE 'IL BELLO, IL BRUTTO E IL CATTIVO'
2011 - The Bridge - Hans Rosenfeldt
2012 - Black Mirror - Charlie Brooker
2013 - House of Cards - Beau Willimon
2014 - True Detective - Nic Pizzolatto
2015 - True Detective 2 - Nic Pizzolatto
2016 - The Night Of - Richard Price, Steven Zaillian
2017 - Mindhunter - Joe Penhall, David Fincher




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