mercoledì 16 febbraio 2022

Top 5: Febbraio 2022

5 - Gli occhi di Tammy Faye - Michael Showalter (voto 7)
Jessica Chastain da Oscar nel biopic su una coppa di telepredicatori che negli anni Ottanta ideò uno show televisivo di successo, dove venivano affrontati temi liberali in un contesto evangelico e conservatore. Uno specchio delle contraddizioni della società americana, in conflitto tra morale e dogmi, tra folklore e anticonformismo, tra successo e incapacità di gestirlo. Nonostante il risultato finale sia timido, aiuta nella comprensione delle apparenze e delle ipocrisie del mondo dello spettacolo. 

4 - Ennio - Giuseppe Tornatore (voto 7)
Un documentario orgogliosamente agiografico, che celebra la grandezza del più grande compositore per il cinema di tutti i tempi. Un lavoro di ricerca puntiglioso e maniacale, in cui Morricone si sofferma sulla totalità della sua immensa opera e si confronta in maniera dettagliata con le radici delle sue intuizioni e della sua musica. Una dichiarazione d'amore nei confronti della Settima Arte, intesa sia come epica che come fabbrica di artigiani, raccontata da chi ha contribuito a renderla immortale.

3 - Il discorso perfetto - Laurent Tirard (voto 7)
Una commedia brillante e "alleniana", con un protagonista in piena crisi di coscienza, mollato dalla fidanzata e deputato a tenere un discorso per il matrimonio della sorella: scritta in maniera episodica e non sempre coerente, ma a tratti irresistibile ed esilarante, grazie alla verve di Benjamin Lavernhe, che dall'inizio alla fine abbatte la quarta parete e si rivolge allo spettatore come se fosse lo psicoanalista. L'ennesima lezione di scrittura del cinema francese medio sulla maniera di giocare con gli stereotipi.

2 - After Love - Aleem Khan (voto 8)
Dolente e potentissimo dramma femminile, in cui una signora inglese di Dover rimasta vedova, convertita all'Islam per amore, scopre che il marito la tradiva con una donna francese di Calais. Ma le sorprese non finiscono. E nell'incredulità del tradimento e dello shock emotivo della perdita, emergono le sfumature di un incontro che diventa scontro, per poi tramutarsi in solidarietà, comprensione e irrinunciabilità al fattore umano. Straordinaria interpretazione di Joanna Scanlan.

1 - La fiera delle illusioni - Guillermo del Toro (voto 8)
Il miglior film del regista messicano, il cui marchio Disney inganna le aspettative. L'inesorabile decomposizione morale di un mentalista e del suo modo di pensare l'intrattenimento, inteso come sinonimo di inganno crudele ai danni di chi lo guarda e lo vive. Tratto da un romanzo di William Lindsay Gresham, è un viaggio agli inferi dell'esistenza, dalla confezione patinata e ingannatrice: un'opera autocritica, che sabota se stessa. E la conclusione è la più cinica e anti-hollywoodiana degli ultimi anni: la fine a cui va incontro un disperato Bradley Cooper è quella inevitabile dell'uomo-bestia.





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