lunedì 19 dicembre 2011

Christmas Movie: Mamma Ho Perso L'Aereo

Il Natale si sta avvicinando, inesorabile e magico come ogni anno. La neve ricopre strade, case e alberi. Le luci sono accese, sfavillanti, nella grande casa della famiglia McCallister a Chicago. Un vociare festoso e chiassoso pervade le stanze, domani tutti partiranno per Parigi, ma nella fretta si dimenticheranno a casa il piccolo Kevin, otto anni. Nel frattempo due malviventi da strapazzo proveranno a svaligiare la bianca villetta, ma se ne pentiranno amaramente. Una delle commedie cult degli anni Novanta parte da uno spunto narrativo molto semplice, o meglio, parte da una sensazione. Una sensazione che tutti noi abbiamo provato almeno una volta nella vita: quella di aver dimenticato qualcosa dopo essere partiti per un lungo viaggio. Chi di noi non ha mai detto: "Ho come la sensazione di essermi dimenticato qualcosa, ma non ricordo cosa." Certo se si lascia a casa lo spazzolino è un conto, ma lasciare solo durante le vacanze di Natale il proprio figlio di otto anni è tutta un'altra storia. "Mamma ho perso l'aereo" si basa sulla pura impossibilità di quello che lo spettatore vede sullo schermo. Tutte le azioni che i protagonisti compiono durante il corso del film, non potranno mai succedere nella vita reale. Lo si capisce nel folgorante dialogo che Kevin ha con il direttore e la cassiera del supermercato in cui va a fare la spesa. Davanti alla raffica di domande che i due gli pongono lui risponde pacato: "Oh andiamo signori, ho otto anni come posso essere venuto fin qui da solo??" Quando il film uscì nelle sale cinematografiche, vent'anni fà, nessuno aveva previsto il successo mondiale che la pellicola avrebbe riscosso e ancora oggi gli esperti USA stanno cercandone le ragioni. Un po' come successe in Italia con "Il ciclone" di Leonardo Pieraccioni. La forza di questa strepitosa commedia non è da ricercare nel suo miscuglio di buffoneria violenta, nella farsa slapstick o nel saccarosio tipico della commedia familiare. Quello che la rende speciale è l'aver reso realistica una storia assolumente impossibile, capace di far rimanere lo spettatore incollato alla sedia per un'ora e quaranta. Il film fu scritto dal produttore John Hughes e diretto, con indiscutibile mestiere, dal veterano Chris Columbus. I tempi comici sono perfetti, le battute brillanti e folgoranti, il cast è superlativo e su tutti emerge il fenomeno Macaulay Culkin, il biondo bambino prodigio che verrà travolto da un successo troppo grande per la sua giovane età. Ne venne quasi subito fatto un sequel, girato a New York, di discreta fattura, e ancora oggi i due film sono un classico della programmazione televisiva durante le vacanze di Natale. Un film insomma da vedere e rivedere, in famiglia o con gli amici, per la sua capacità di non passare mai di moda. "Mamma ho perso l'aereo" è una commedia per famiglie senza la famiglia e  ci dice che la vita va affrontata con il sorriso e con la spiazzante semplicità che solo i bambini riescono ad avere. Forse è proprio questa la chiave del suo successo.

Alvise Wollner

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