mercoledì 31 ottobre 2012

Risate e Morte: 50 e 50

Omaggio alle festività di Ognissanti e alla giornata di commemorazione dei defunti.
- Lo disse Foscolo, lo ribadisco: della vita il fulcro è il sepolcro - Elio e Le Storie Tese

"Hai il cinquanta per cento di possibilità di salvarti! Sei stato molto fortunato... al Casino ne avresti molte meno." Con queste parole l'amico del cuore Seth Rogen reagisce alla notizia della grave malattia di Joseph Gordon-Levitt e con battute di questo tipo, lievi e amarognole, lo sceneggiatore Will Reiser ha scritto un racconto autobiografico in perfetto equilibrio tra dramma e commedia, semplice ma mai semplicistico, tanto profondo ed emozionante quanto ironico e divertente. Il tema del rapporto con la morte è uno dei più inflazionati del cinema americano degli ultimi anni se solo pensiamo all'Eastwood di 'Hereafter' o al Van Sant di 'Restless'. Jonathan Levine con '50 e 50' offre il miglior esempio possibile di cinema americano indipendente: reale, naturale, genuino. Perchè anche nel momento del dramma la vita può essere estremamente comica, come nelle scene in cui i malati di cancro si ritrovano a consumare erba e a prendersi in giro con solidarietà e autoironia. E nelle frivolezze si può rivelare drammatica, per esempio nelle relazioni sentimentali, con il protagonista deluso e abbattuto dopo il tradimento della sua fidanzata, interpretata da una brava e stronza Bryce Dallas Howard. Ma è nella descrizione dei rapporti umani che il film vince la sua sfida a pieni voti. Innanzitutto, '50 e 50' è anche un film sulla morte ma è soprattutto un film sull'amicizia e sull'amore. Amicizia che viene esemplificata dal bellissimo personaggio di Seth Rogen, apparentemente frivolo e scurrile, eppure il primo ad andare incontro con lunatica sensibilità alle necessità dell'amico. Anna Kendrick, invece, piccola e deliziosa, rappresenta quello che dovrebbe/potrebbe significare l'amore, ovvero una nuova possibilità, un'alternativa, un cambio di rotta. Vorrei che tu fossi la mia ragazza le confessa un grande Joseph Gordon-Levitt al telefono, la notte prima degli esami, dopo aver lesionato la sua ugola. Quest'ultimo predomina con la sua simpatia naturale, con le sue inquietudini incredibilmente tendenti all'identificazione, come già era riuscito nelle sue precedenti e indimenticabili interpretazioni di 'Mysterious Skin' e ' 500 giorni insieme'. Un piccolo grande film, con un paio di momenti deliziosamente demenziali: il tentativo di approccio in discoteca presentandosi come "malato di cancro", il taglio di capelli con il rasoio solitamente utilizzato per le parti intime da Seth Rogen, genio comico totale.


Emiliano Dal Toso



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