Recupero molto tardi rispetto all'uscita nelle sale la trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Mordecai Richler ma vale comunque la pena di spendere qualche parola. Innanzitutto, dico subito chiaramente che il romanzo io non l'ho letto e quindi il discorso su quanto il film sia fedele al libro non lo posso fare. Purtroppo, questo giochetto sulla fedeltà è molto pericoloso perchè il giudizio autonomo sul film è sempre irrimediabilmente deviato da quello che il lettore-spettatore avrebbe voluto vedere sullo schermo. Ricordo che rimasi profondamente deluso dalla versione al cinema di 'About A Boy' (uno dei miei romanzi preferiti in assoluto), per quanto fosse di per sè una commedia sentimentale e di formazione certamente ben fatta. A sua volta, 'Chiedi alla polvere' fu molto fedele all'intreccio narrativo del romanzo ma il film era piattissimo e noioso. Meglio, dunque, considerare il film per quello che è cercando di evitare qualsiasi confronto con le pagine. Ad ogni modo, 'La versione di Barney' è un'ottima produzione americana incentrata su un personaggio affascinante, divertente e controverso. Parecchi passaggi del film sono indimenticabili (il secondo matrimonio di Barney, la sua paranoia dopo il tradimento alla terza moglie) e si ride spesso sebbene molto amaramente. 'La versione di Barney' poteva forse essere diretto con un piglio più spumeggiante e imprevedibile ma la regia di Richard J. Lewis, al debutto dopo gli episodi di CSI, è molto professionale e conservatrice. Paul Giamatti, però, è un interprete straordinario, credibile sia durante la giovinezza che durante la vecchiaia del protagonista e solo lui riesce a dare al film una attitudine sporca e distruttiva che non viene cancellata da un finale eccessivamente melenso. E grande è anche la performance di Dustin Hoffman nei panni del padre di Barney. Quando la classe non è acqua.
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