martedì 6 novembre 2012

Skyfall (voto 7)

La recensione del Bondiano
Basta con azione frenetica e poco cervello, basta con attori tronchi d’albero (Pierce Brosnan in testa), ma soprattutto basta con il quartier generale dei servizi segreti londinesi, rivogliamo quella stanza vecchia e calda a cui si accede dall’ufficio di Miss Moneypenny. E' riuscito Sam Mendes a esaudire i nostri desideri? In parte. La prima cosa che salta agli occhi dei puristi è l’aver abbandonato l’amato Martini per una Heineken. Si passa dalla rinomata eleganza di un eroe indistruttibile (sia Connery che Moore non avevano mai la giacca sporca) a un Bond grezzo, che mostra i segni del tempo. La seconda novità è la quasi totale eliminazione delle scene di tensione erotica che sottolineavano l'abilità seduttiva dell'agente segreto, per rendere il personaggio più umano e meno impossibile. La terza è il ritorno ad una location storica come Macao. La quarta è il ritorno ad un cattivo davvero entusiasmante, interpretato dal bravissimo Javier Bardem (notevolmente più carismatico di Mathieu Amalric), che vuole distruggere Bond e la MI6, e conquistare il Mondo. Quello che, però, traspare maggiormente in questo 23simo episodio, oltre a certe atmosfere che si erano perse con gli anni, è la cura dei dettagli, soprattutto nella descrizione di James, molto più criptico, in chiaroscuro e vulnerabile. Si fa notare il giovane Ben Whishaw, nei panni del nuovo Q. Bravissimo anche Ralph Fiennes: benvenuto nel club. 'Skyfall' non deluderà i fan più accaniti: è cosi che vogliamo l’agente 007 più famoso del cinema. L.R.

La recensione del Non Bondiano
Non sono certamente un amante della saga di James Bond ma, a dir la verità, non sono proprio un amante dei film di spionaggio. Non perchè sia prevenuto o quant'altro, ma perchè ciascuno di noi ha quel genere cinematografico che non riesce proprio a farsi piacere: per alcuni è l'horror, per altri la fantascienza, per me sono le spy story. Tra tutti i film di 007 che ho visto quello che mi è piaciuto di più è il violentissimo 'Vendetta privata' con Timothy Dalton, credo l'attore meno amato dai bondiani. Detto ciò, sono andato a vedere il nuovo 'Skyfall', 23simo episodio della serie, per una ragione molto semplice: dietro la macchina da presa non c'è il solito mestierante ma Sam Mendes, uno che ha dimostrato di saperci fare. Devo ammettere di essermi divertito per due ore abbondanti. Chi ama il cinema, non può non riconoscere che dietro questo 'Skyfall' ci sia un lavoro tecnico pazzesco (in primis, la fotografia di Roger Deakins). Difficile anche non godersela di fronte a dialoghi brillanti e spumeggianti, con più o meno volontari riferimenti all'attualità (si ripropone, più volte, il tema della "rottamazione"). Ad ogni modo, anche se il risultato finale non fosse stato di ottima fattura, stroncare un film di 007 sarebbe completamente inutile. E' grazie a personaggi popolari come James Bond che il Cinema ha significato di esistere: senza gli 007, senza le Guerre Stellari, senza i Rocky Balboa, la Settima Arte non sarebbe altro che un'elucubrazione mentale, non adatta a tutti. Quando a un certo punto di 'Skyfall', James rispolvera la sua amata Aston Martin, da una parte del pubblico presente in sala si è alzato un boato: vivaddio se il Cinema non debba essere vissuto in questo modo. E.D.T.

 


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