mercoledì 6 gennaio 2016

Top 10 Attori Mondiali

10 - Mark Wahlberg - Boston, 1971
Ex carcerato, ex rapper, ex modello di Calvin Klein, il fato lo ha salvato dalla tragedia dell'11 settembre (decise all'ultimo momento di non salire sul volo United Airlines 93). Origini irlandesi, da vero bostoniano, lo abbiamo eletto tra i nostri idoli assoluti grazie a Paul Thomas Anderson (Boogie Nights) e James Gray (The Yards, I padroni della notte). 

9 - Matthew McConaughey - Uvalde, 1969
E pensare che fino a qualche anno fa lo avremmo messo nella chart dei più scarsi e insopportabili. Poi, Matthew ha deciso di diventare un attore. Il risultato? Clamoroso: da Killer Joe a Magic Mike, da Mud a The Wolf of Wall Street si sta rivelando il più significativo interprete americano di oggi. Ma è con il Rust Cohle di True Detective che si è garantito l'immortalità.

8 - James Franco - Palo Alto, 1978
Un genio? Un cialtrone? Quel che è certo è che James, quando si limita a fare quello che gli riesce meglio, sa come farci emozionare: le prove di Urlo, Spring Breakers, Ritorno alla vita sono quelle di un grandissimo. Incostante, imprevedibile, aspettiamo di vederlo in True Story per certificare la sua sensibilità drammatica. Anche se in coppia con Seth Rogen ci farà sempre ridere (Facciamola finita).

7 - Romain Duris - Parigi, 1974
Uno degli attori europei più versatili della sua generazione, in grado di passare indifferentemente dalle turbe post-adolescenziali de L'appartamento spagnolo agli scatti improvvisi di passione e nervosismo di Tutti i battiti del mio cuore. Meraviglioso anche nell'adattamento de La schiuma dei giorni di Michel Gondry. Raffinatissimo, autentica incarnazione del French Touch.

6 - Russell Crowe - Wellington, 1964
Proprio lui. Non è soltanto un gladiatore, dentro e fuori dal set, ma anche una splendida icona maschile tutta d'un pezzo, ultima a morire: ricordiamolo soprattutto in Insider di Michael Mann, Master & Commander di Peter Weir, Cinderella Man di Ron Howard. Anche nei film meno riusciti, è uno spettacolare connubio di fragilità e durezze.

5 - Vince Vaughn - Minneapolis, 1970
Vorremmo che lui fosse l'amico con cui vai allo stadio, quello che ti fa ubriacare dopo che sei stato mollato e poi cerca di distrarti portandoti in un night club. Tanto paga tutto lui. Con quella faccia da simpatico bonaccione potrà fare tutti i film comici che vuole: però noi lo amiamo per il suo grandioso e inquietante Norman Bates 2.0 e per il volto duro e segnato di Frank Semyon in True Detective.

4 - Vincent Cassel - Parigi, 1966
Il figlio di papà delle banlieue. Anticonformista, ribelle, implacabile seduttore: Vincent Cassel è un punto di riferimento assoluto per tutti, nessuno escluso. Attore versatile e mai convenzionale: grazie a L'odio divenne immediatamente un simbolo, ma in Irreversible e in Black Swan mostra a noi terrestri che cosa sia il lato oscuro su questo pianeta. 

3 - Tom Cruise - Syracuse, 1962
Come Renée Zellweger, Tom ci aveva già convinto al ciao. Quel suo sorriso da eterno ventenne degli anni Ottanta lo si ama o lo si odia: noi ci siamo cresciuti, senza di quello probabilmente avremmo altri interessi e altre passioni. Ad ogni modo, tutti i più grandi hanno lavorato con lui e per lui: Stanley Kubrick, Michael Mann, Brian De Palma, Paul Thomas Anderson, Steven Spielberg, Oliver Stone. Solo per citarne alcuni.

2 - Joaquin Phoenix - San Juan, 1974
Si tratta indubbiamente dell'attore più bravo del nuovo millennio: Walk the Line, I padroni della notte, Two Lovers, The Master, Vizio di forma. Le ferite e le ossessioni di Joaquin sono le nostre: nessuno meglio di lui è in grado di rispecchiare i demoni che abitano dentro di noi. Come Johnny Cash, nessuno sceglie il proprio amore: è una malattia non volontaria.

1 - Colin Farrell - Castleknock, 1976
Colin Farrell ormai è una fede. Come la birra Guinness, Bruce Springsteen, il Milan. Ci rendiamo conto che l'obiettività nei suoi confronti stia sempre più scomparendo: chissenefrega. Viva il cinema e i suoi idoli, viva i poster appesi in cameretta, viva gli uomini che sanno rialzarsi dalle cadute. Ci basta la sua faccia - e, come dice un amico, è sempre una questione di facce - per continuare a crederci.

Emiliano Dal Toso









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