sabato 10 marzo 2012

East Ghost: Blue Moon

Ho cercato per mesi e mesi di far vedere Blue Moon ad Emiliano. Poi qualcosa andava storto e non riuscivamo mai a combinare. Finalmente, un paio d'anni fa, ce l'abbiamo fatta. Ambientazione esteuropea, ma regista e parte del cast austriaci. E quindi che si fa? Bah, partiamo dalla regista: Andrea Maria Dusl. Giornalista e scrittrice austriaca molto schierata politicamente (non si offenderebbe, credo, ad essere definita comunista), conosciuta sul web anche come Comandantina Dusilova, che poi è il nome del suo sito internet. Blue Moon (2002) è il suo primo, e per adesso unico, film. Johnny Pichler è un disgraziato austriaco che tira avanti facendo il corriere di denaro per alcuni loschi figuri. In uno dei suoi viaggi incontra Shirley, escort biondissima e, per un motivo o per l'altro i due si ritrovano a rubare una macchina e a scappare insieme verso la Slovacchia. Inizia un viaggio strano, a volte afasico, a volte demenzialmente divertente, che i due portano avanti per poco perchè Shirley sparisce senza dire nulla. Pichler conosce un altro disperato come lui, un ex tedesco dell'Est, tale Ignaz, che lo trascina in curiose e ridicole peripezie commerciali, o presunte tali. Mollato anche Ignaz, Pichler riesce a scoprire alcune tracce che potrebbero portarlo da Shirley, però per arrivare a lei dovrà finire a L' viv, in Ucraina, dove incontrerà Jana, tassista e sorella gemella di Shirley, che è del tutto uguale alla escort, non fosse che porta dei corti capelli rossicci. Shirley è scappata da tre mesi, spiega Jana, voleva andarsene in America, aveva giurato. Pichler e Jana si innamorano. Però la ragazza ha dentro qualcosa che sanguina, un taglio bello grosso, di quelli che i cerotti non bastano. Esiste davvero Shirley? Perchè Jana ha paura degli spazi bui e chiusi? Come sono morti i suoi genitori e sua sorella gemella? Pichler intuisce qualcosa dietro ai sorrisi splendidi ma tristi di Jana. Non saprei definire questo film, come genere, intendo. È divertente, intelligente, dotato di una disattenta profondità, leggero, fresco. C'è del drammatico, c'è del comico. C'è una bella storia d'amore. Un amore sbilenco, improbabile, tra due come Pichler e Jana che sono personaggi a loro modo tormentati, due solitudini che si trovano. Vabè, insomma, si sarà capito, a me questa storia d'amore è piaciuta parecchio. Molto tenera, lieve. E poi c'è anche uno spaccato che la Dusl ci offre sull'Est Europa della transizione. Niente di sociologicamente impegnato, questo no. Un Est dove tutti cercano un po' di pararsi il culo, di pensare per sè (la polizia ucraina corrotta, il perdigiorno Ignaz...), però dove ci sono persone pronte a scatti di umanità e amore totali, come Jana. Il regime lontano di Mosca è caduto, tutto dovrebbe andare a posto, ma non è così. La nuova libertà occidentale non è mica il massimo, perchè fa diventare puttane le brave ragazze. Si rilegge e recupera il passato. Questo è un tema piuttosto attuale in Germania: la Ostalgie, la nostalgia dell'Est. Fantastico Josef Hader (Pichler), attore austriaco dotato di un'innata attitudine al comico, anche solo attraverso la camminata, la mimica. Bellissima Viktoriya Malektorovych. Inizio e fine film con inquadratura fissa sulla famosa scalinata di Odessa. Sognando Ejzenstejn.
PS: Qualche anno fa la regista mi ha scritto su Facebook che stava preparando un altro film. Spero lo faccia presto, perchè il suo Blue Moon penso sia roba che vale.

Ivan Ivanovich Brentari

 

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