E' la serata buona, è la serata buona, è la serata buona, è la serata buona.
Lauren non c'è, è andata via. E' sbronza e si sta facendo fottere. Inizia dalla fine Le regole dell'attrazione di Roger Avary, tratto dal romanzo di Bret Easton Ellis, e termina dopo aver impietosamente illustrato il significato del suo punto di partenza. L'amore c'è, esiste, ma perde. Sbatte la faccia contro il muro delle incomprensioni e del destino; resta umiliato di fronte ai valori dominanti, il sesso e il denaro; viene stravolto dall'autolesionismo a cui l'animo umano va irrimediabilmente incontro; si ridicolizza da sè quando ciò che conta sono le opinioni degli altri, l'immagine, l'apparenza. Sean Bateman è uno spacciatore che anestetizza le emozioni, ma conosce Lauren, appunto, che gli appare, tra i corridoi del college, come un angelo caduto dal cielo. Lauren, però, sta aspettando il ritorno dall'Europa del suo ragazzo Victor, che una volta tornato, frastornato dalle droghe assunte, si sarà completamente dimenticato di lei. Paul Denton, ex ragazzo di Lauren, è un giovane gay dandy in cerca dell'anima gemella e crede di averla trovata in Sean. C'è anche una ragazza, innamorata di Sean e che Sean pensa che sia Lauren, che scrive lettere profumate e, poi, si uccide. Finisce che Sean si scopa Lara, troia prodigio, la migliore amica di Lauren. Ognuno chiude la porta all'altro, sentenziando: "Nessuno conosce nessuno. Mai." Sullo sfondo, tante feste, tanta "roba", tanto alcool. Questo è il quadro. Le regole dell'attrazione è il ritratto, non per forza solo generazionale, di individui psicologicamente distrutti, ossessionati dalla morte e nello stesso tempo drammaticamente attratti da essa, che spingono il più possibile sul pedale dell'autodistruzione. Tutti i protagonisti (tra i 19 e i 25 anni) sono soli, non hanno punti di riferimento, perchè si negano tra di loro o si prevaricano per sovrastarsi e sopraffarsi. I genitori non ci sono, non esistono. Il personaggio centrale Sean Bateman (interpretato dal James Van Der Beek di Dawson's Creek) ha improvvisamente una ri-apertura alla possibilità di un sentimento nel momento in cui si imbatte nella purezza di Lauren; appena viene minimamente respinto, torna nella sua solitudine, nella sua disperazione. D'altronde, attorno a lui non c'è spazio per essere buoni, per far nutrire qualsiasi cosa che sappia di romantico. Perchè l'amore è dei buoni e chi si innamora è perduto. Ma che cosa ci insegna anche un film come Le regole dell'attrazione? Ci insegna che siamo fragili, troppo fragili, tutti. Come i migliori clown, non mancano comunque sequenze divertenti, che collidono meravigliosamente con il tono nichilista. Vorrei concludere scrivendo che, ad ogni modo, da qualche parte pervade un briciolo di speranza, ma non è così. Morale: C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo.
Lauren non c'è, è andata via. E' sbronza e si sta facendo fottere. Inizia dalla fine Le regole dell'attrazione di Roger Avary, tratto dal romanzo di Bret Easton Ellis, e termina dopo aver impietosamente illustrato il significato del suo punto di partenza. L'amore c'è, esiste, ma perde. Sbatte la faccia contro il muro delle incomprensioni e del destino; resta umiliato di fronte ai valori dominanti, il sesso e il denaro; viene stravolto dall'autolesionismo a cui l'animo umano va irrimediabilmente incontro; si ridicolizza da sè quando ciò che conta sono le opinioni degli altri, l'immagine, l'apparenza. Sean Bateman è uno spacciatore che anestetizza le emozioni, ma conosce Lauren, appunto, che gli appare, tra i corridoi del college, come un angelo caduto dal cielo. Lauren, però, sta aspettando il ritorno dall'Europa del suo ragazzo Victor, che una volta tornato, frastornato dalle droghe assunte, si sarà completamente dimenticato di lei. Paul Denton, ex ragazzo di Lauren, è un giovane gay dandy in cerca dell'anima gemella e crede di averla trovata in Sean. C'è anche una ragazza, innamorata di Sean e che Sean pensa che sia Lauren, che scrive lettere profumate e, poi, si uccide. Finisce che Sean si scopa Lara, troia prodigio, la migliore amica di Lauren. Ognuno chiude la porta all'altro, sentenziando: "Nessuno conosce nessuno. Mai." Sullo sfondo, tante feste, tanta "roba", tanto alcool. Questo è il quadro. Le regole dell'attrazione è il ritratto, non per forza solo generazionale, di individui psicologicamente distrutti, ossessionati dalla morte e nello stesso tempo drammaticamente attratti da essa, che spingono il più possibile sul pedale dell'autodistruzione. Tutti i protagonisti (tra i 19 e i 25 anni) sono soli, non hanno punti di riferimento, perchè si negano tra di loro o si prevaricano per sovrastarsi e sopraffarsi. I genitori non ci sono, non esistono. Il personaggio centrale Sean Bateman (interpretato dal James Van Der Beek di Dawson's Creek) ha improvvisamente una ri-apertura alla possibilità di un sentimento nel momento in cui si imbatte nella purezza di Lauren; appena viene minimamente respinto, torna nella sua solitudine, nella sua disperazione. D'altronde, attorno a lui non c'è spazio per essere buoni, per far nutrire qualsiasi cosa che sappia di romantico. Perchè l'amore è dei buoni e chi si innamora è perduto. Ma che cosa ci insegna anche un film come Le regole dell'attrazione? Ci insegna che siamo fragili, troppo fragili, tutti. Come i migliori clown, non mancano comunque sequenze divertenti, che collidono meravigliosamente con il tono nichilista. Vorrei concludere scrivendo che, ad ogni modo, da qualche parte pervade un briciolo di speranza, ma non è così. Morale: C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo.
Emiliano Dal Toso
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