Il ragazzo e l'airone - Hayao Miyazaki
Un viaggio esplorativo verso la liberazione dal dolore e l'ingresso nell'età adulta: è l'opera di Miyazaki più personale, quella in cui le potenzialità immaginifiche del cinema d'animazione raggiungono l'apice creativo, allegorico e impressionista. Un Alice nel Paese delle meraviglie luttuoso e maschile, un trip allucinante e spigoloso che rappresenta un crocevia necessario per la lotta di ciascuno contro l'abbandono. La poesia e la sensibilità rimangono intatte, grazie a un bestiario caotico e visionario che supera le barriere della fantasia, ribadendo l'amore salvifico per il mondo animale e la necessaria convivenza con la natura, ma è anche uno strappo netto e doloroso con gli appigli dell'infanzia, che lascia attoniti e senza difese.
Enea - Pietro Castellitto
Nato per essere detestato: è il film-bersaglio di un trentenne figlio di papà, proveniente dalla borghesia radical-chic di Roma Nord, che racconta ambienti, famiglie e situazioni che conosce da vicino. Ma Castellitto ribalta genialmente le attese, annulla ogni pericolo di critica sociale e di sguardo moralista, e riflette con autoironia e disincanto sulla consistenza della superficie, generando uno spaccato umanista, ridicolo e surreale, che trova un'aderenza romantica e nichilista al suo approccio anarchico e sregolato. Le trovate e i dialoghi sono spesso esilaranti: un Muccino semiserio e sotto acido, ma anche una parodia di un Sorrentino con il peso schiacciante dei genitori ancora in vita. E tutti i caratteristi sono una goduria.
Povere creature - Yorgos Lanthimos
La scoperta della vita e la presa di consapevolezza della libertà e dell'individualità attraverso i piaceri del sesso: su questo Lars von Trier realizzò dieci anni fa uno straripante "coming of age" come Nymphomaniac, ma Lanthimos ricalca soprattutto i temi dell'autonomia femminile e del conflitto di genere, sposta il contesto in un'epoca vittoriana gotica e deformata, connettendo l'emancipazione intellettuale alla conoscenza erotica e all'esperienza del corpo. Il discorso è senz'altro più sviluppato, attuale e politico, ed è sostenuto da una messinscena sbalorditiva, da una forma estetica psichedelica e dall'impressionante prova fisica di Emma Stone. Grottesco e liberatorio, tecnicamente sontuoso.
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