sabato 25 febbraio 2012

Un Giorno Questo Dolore Ti Sarà Utile (voto 3)

E' davvero curiosa la carriera di un cineasta come Roberto Faenza, torinese, classe 1943, che è approdato al cinema con l'impegno politico di 'Forza Italia!' e 'Si salvi chi vuole', e ora si ritrova su commissione a girare un lavoro americanissimo, in tutto e per tutto, cioè la trasposizione del bestseller di Peter Cameron 'Un giorno questo dolore ti sarà utile'. Faenza ha girato un pugno di lavori di eccelsa fattura come 'Sostiene Pereira', 'L'amante perduto', 'Alla luce del sole', ma da un po' di anni a questa parte si è perso in un vortice patinato e melenso ('I giorni dell'abbandono', 'Il caso dell'infedele Klara'). Quest'ultimo film prosegue, purtroppo, quest'andazzo. James è un diciassettenne un po' disadattato, dall'incertissimo orientamento sessuale, con due genitori superficiali e distratti e una nonna che gli vuole molto bene e che sembra essere l'unica in grado di comprendere il suo spaesamento e le sue difficoltà esistenziali. Grazie all'aiuto di un life-coach, James riuscirà ad accettarsi e ad affrontare la vita con entusiasmo. L'uscita di questo film è stata strombazzata come l'adattamento contemporaneo del capolavoro letterario 'Il giovane Holden' ma sinceramente sia il libro che il film perdono decisamente il confronto. Faenza si rifugia in un approccio del tutto superficiale, pieno di "carinerie" e atteggiamenti perbene che riescono soltanto a infastidire. E' una melassa glassata zuccherosissima. Per quanto il cast sia di tutto rispetto, non c'è un solo personaggio ben scritto e che stia in piedi. Il protagonista Tony Regbo è da prendere a ceffoni dopo la prima scena, la mamma Marcia Gay Harden è credibile soltanto in uno studio psichiatrico ma il peggio sono la life-coach Lucy Liu e la nonna Ellen Burstyn. Dalle loro bocche escono le banalità e i luoghi comuni più sconcertanti. Preferivamo la prima fare salti e capriole con le Charlie's Angels, mentre la seconda imbottirsi di anfetamine e rincoglionirsi in 'Requiem for a dream'. Faenza, dunque, perde una ghiotta occasione, dal momento che non tutti i registi italiani possono usufruire di un budget così ampio e di un cast dalla fama internazionale. 'Un giorno questo dolore ti sarà utile' è un lavoro preconfezionato e rassicurante che non fa onore al suo rispettabile percorso registico.

Emiliano Dal Toso






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