La ginecologia è solo un hobby per me.
Annata media. Piccoli frammenti di grandi emozioni. E' vero che manca ancora un mese alla fine ma Natale è sempre un periodo a sé e all'orizzonte non si vedono possibili sconvolgimenti (se Loach e Redford faranno miracoli, prometto di recuperarli per l'anno prossimo). Un paio di dolorose esclusioni, però, sì, ci sono.
Annata media. Piccoli frammenti di grandi emozioni. E' vero che manca ancora un mese alla fine ma Natale è sempre un periodo a sé e all'orizzonte non si vedono possibili sconvolgimenti (se Loach e Redford faranno miracoli, prometto di recuperarli per l'anno prossimo). Un paio di dolorose esclusioni, però, sì, ci sono.
12 - Un'Estate Da Giganti - Bouli Lanners
Grazie al cielo, il Mexico ha recuperato questo piccolo gioiello belga, visto tra i film di Cannes l'anno scorso. Uno Stand By Me dei nostri tempi, sostenuto dai paesaggi più belli visti al cinema negli ultimi anni.
11 - La Faida - Joshua Marston
Passato del tutto inosservato, Marston prosegue il discorso di Maria Full Of Grace, stavolta dal punto di vista maschile. L'adolescenza come ultima chiamata per la libertà, come ultima possibile via di fuga. Roots Bloody Roots.
10 - 50 e 50 - Jonathan Levine
Vita e morte, commedia e dramma, sacro e profano. Il miglior "malincomico" dell'anno, ma c'era da aspettarselo. Kendrick deliziosa, Seth Rogen e Gordon-Levitt nei nostri cuori. Ragazzi, di voi ci ricordiamo per sorridere.
9 - Tutti I Nostri Desideri - Philippe Lioret
C'è davvero tanto cuore nel cinema di Lioret. Due personaggi meravigliosi, disposti a tutto pur di dare un senso a tutto questo. Un intenso, autentico e adulto ritratto di stima reciproca, professionale e umana, tra un uomo e una donna.
8 - Io E Te - Bernardo Bertolucci
Ancora adolescenza, ma come primo approccio alla bellezza della vita, alla musica, alla cultura. La solitudine come opportunità, la cantina come incontaminazione. Tea Falco maledetta e bella da impazzire.
7 - Reality - Matteo Garrone
Grand Prix di Cannes meritatissimo, e non amavamo Garrone. Una riflessione sincera sulla fascinazione dello star system, antiretorica, dichiaratamente dalla parte della gente. Aniello Arena trascinante, finale immaginifico, di una poesia straziante.
6 - Hunger/Shame - Steve McQueen
Prigione, carne, autodistruzione. Due film molto diversi tra loro ma entrambi alla ricerca di un cinema che scuote, di forza visiva indelebile. Fassbender è un attore semplicemente pazzesco, i suoi Bobby e Brandon fanno parte di noi.
Grand Prix di Cannes meritatissimo, e non amavamo Garrone. Una riflessione sincera sulla fascinazione dello star system, antiretorica, dichiaratamente dalla parte della gente. Aniello Arena trascinante, finale immaginifico, di una poesia straziante.
6 - Hunger/Shame - Steve McQueen
Prigione, carne, autodistruzione. Due film molto diversi tra loro ma entrambi alla ricerca di un cinema che scuote, di forza visiva indelebile. Fassbender è un attore semplicemente pazzesco, i suoi Bobby e Brandon fanno parte di noi.
5 - Cesare Deve Morire - Paolo e Vittorio Taviani
Che cosa significa la parola Cultura? I fratelli Taviani danno la risposta, sculacciando la presunzione, l'autocommiserazione di chi si ritiene superiore a quasi tutti gli altri. Un film intellettuale e anti-intellettualistico, una riflessione sul concetto di eguaglianza.
4 - Diaz - Daniele Vicari
Il film che avrebbe fatto l'Oliver Stone di vent'anni fa oggi, se fosse stato italiano. Assolutamente necessario, crudo, senza sfumature. Da una parte ci sono i carnefici, dall'altra le vittime. Botte, panettoni, ancora botte.
3 - Ballata Dell'Odio E Dell'Amore - Alex de la Iglesia
Follia, anarchia, libertà. La voglia di distruggere tutto, di assetare gli occhi con il sangue. Troppo istintivo per essere bello, troppo sincero per essere ignorato. Il film più punk dell'anno, debordante di passione, sbagliato, senza limiti.
2 - L'Arte Di Vincere - Bennett Miller
Come si fa a non essere romantici con il baseball, caro Brad? Piuttosto, come si fa a non esserlo quando il tuo Billy Beane, sdraiato sull'erba, assapora il meraviglioso gusto della sconfitta. E se la gode.
Forse non il più bello, di certo il più emozionante. Marion si fa amare troppo, e noi amiamo troppo innamorarcene. Le basta alzare le braccia verso il cielo, quando tutto sembra perduto, per convincerci che i battiti del nostro cuore sono l'unico metro di giudizio.
Miglior Attore: Michael Fassbender
Miglior Attrice: Marion Cotillard
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