Biografia di un genio-folle, ottimo esempio di recitazione attoriale, tripudio scenografico e costumistico. "Amadeus" di Milos Forman, come tutti i film importanti nella Storia del Cinema, possiede ognuna delle qualità appena elencate. Prendendo come spunto le vicende biografiche del più celebre compositore musicale al Mondo, il regista ci parla di come, nella vita, sia importante cercare di uscire dalla mediocrità per esprimere se stessi nel modo che sentiamo più vicino a noi, non imitando sempre gli altri. La forza di "Amadeus" è tutta qua: nell'essere riuscito a mostrare l'eterna competizione a cui ci spinge la nostra società, il fatto che l'aspetto più importante nella vita sia quello di primeggiare sugli altri (a scuola, nel mondo del lavoro, ecc..) e, magari, goderne sadicamente, una volta dopo esserci riusciti. Ambientato tra Vienna e Salisburgo, ma girato a Praga, il film di Forman non è rimasto esente da critiche. La trama prende spunto dalla (falsa) confessione di Antonio Salieri, compositore contemporaneo a Mozart, il quale rivela a un incredulo sacerdote come la sua vita sia stata distrutta ma, allo stesso tempo, 'salvata' dall'incontro con il prodigioso Amadeus. Un uomo pieno di stranezze e difetti, a cui era stato assegnato il dono di trasmettere la Parola di Dio tramite la Musica. E' grazie a lui che Salieri capì quanto fosse importante lasciare un segno nella Storia, vedendo la Musica come un'Arte che eleva lo spirito, non come un mestiere meccanico. I musicologi più accaniti hanno eccepito sulla fedeltà storica, specialmente sulle libertà prese per la genesi del Requiem, essendo un Mozart visto dal punto di vista di Salieri. Ma in fondo è una critica un po' fine a se stessa dato che il Cinema, nel momento in cui viene creato, mette sempre in scena il punto di vista soggettivo di chi lo realizza. Il genio di Mozart, insomma, è come un urgano: arriva inaspettato e sconvolge le vite che incontra nel suo percorso. Una volta sparito, però, lascia dietro di sè un meraviglioso arcobaleno per farci capire quanto sia straordinaria la vita.
Alvise Wollner
Alvise Wollner
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